Rilassarsi con la fika: 9 consigli dalla Svezia per stare bene
La fika è un piacere da assaporare con calma, una pausa di relax che, se vissuta con autenticità, trasforma un semplice break in un’esperienza intensa e di benessere
Il piacere della fika: 9 cose da sapere per vivere un’esperienza autentica
La fika è una tradizione svedese che va oltre la semplice interazione sociale con pausacaffè accompagnata da torte e pasticcini: è un rito di piacere e intimità, coltivato con cura e dedizione.
Molte aziende del paese nordico prevedono addirittura pause fika obbligatorie perché i datori di lavoro sanno che dipendenti soddisfatti e sereni rendono di più.
Per gli italiani il nome di questa pratica di benessere è evocativo di piaceri non esattamene caffeinici, ma da dove arriva?
La parola fika nasce dallo slang svedese, è una forma invertita di “kaffi”, l’antico sostantivo per caffè, trasformata nel tempo in un termine che indica sia la bevanda sia il rituale di pausa che la accompagna.
Ecco 9 cose da sapere per godersi la fika e farne un’esperienza indimenticabile.
1 – Pausa caffè e pausa fika: due universi lontani
Sempre più persone fuori dalla Svezia stanno scoprendo i piaceri della fika e cercano di replicarli a casa.
Non è sempre facile: servono la giusta mentalità, gli strumenti adeguati e soprattutto la voglia di dedicarsi con passione a questa pratica.
La pausa caffè e la pausa fika, anche se possono sembrare simili, sono molto diverse, per spirito e significato.
La pausa caffè è rapida: un espresso bevuto al bancone, due parole scambiate al volo e poi di nuovo al lavoro.
La pausa fika è l’opposto.
Lenta, distesa, un’esperienza catartica: non si tratta solo di bere e mangiare ma di fermarsi davvero, lasciandosi coinvolgere in un tempo sospeso.
2 – Ogni fika è diversa: sperimentare è la parola d’ordine
La tradizione è importante, ma anche la curiosità ha il suo peso.
Esistono infinite varianti della fika, e ognuno può personalizzarla secondo i propri gusti.
Accanto al classico caffè filtrato, si può accompagnare la fika con alternative come il caffè bollito alla svedese, il tè nero aromatizzato, o persino bevande fresche come succhi di frutti di bosco e sidro di mele artigianale.
Ph.: Gettyimages/romrodinka
Lo stesso vale per i dolci: ai kanelbullar si possono alternare i saftiga chokladbollar (palline al cioccolato e avena), le princesstårta ricoperte di marzapane verde, o le semlor farcite con panna e mandorle.
Ogni combinazione regala sfumature diverse di piacere, e chi osa sperimentare scopre che la fika non conosce limiti.
_Il menu tipico della fika svedese
3 – Sei alle prime armi? Affidati a un esperto di fika
Chi visita la Svezia per la prima volta potrebbe chiedersi come vivere l’esperienza della fika in modo autentico.
Il consiglio è di affidarsi a guide specializzate presenti su piattaforme come TripAdvisor, Airnbnb o in tour dedicati.
Locals che che sanno come introdurre all’atmosfera giusta e scegliere i posti migliori.
Affidarsi a loro significa lasciarsi guidare verso una scoperta completa e appagante, che renderà impossibile da dimenticare l’incontro con la prima fika.
Un fika tour guidato a Stoccolma può costare intorno agli 80-90 euro per due ore circa.
_Molte piattaforme propongono tour della fika svedese, un esempio qui e un altro in questa pagina
4 – La fika fa bene alla salute: lo dice la scienza
La ricerca scientifica conferma quello che gli svedesi sanno da generazioni: la fika fa bene alla salute.
Riduce lo stress, migliora l’umore, favorisce la socializzazione e aumenta la produttività.
Ph.: Gettyimages/Alexander Farnsworth
Chi pratica regolarmente la fika mostra livelli più alti di soddisfazione personale e relazioni interpersonali più solide.
È un toccasana naturale che agisce su più livelli, donando benessere fisico e mentale senza controindicazioni.
_Questo studio mostra come la pratica regolare della fika, attraverso la socializzazione e il relax, possa ridurre lo stress e migliorare il benessere generale
5 – Frequenza ideale: né troppo né troppo poco
La saggezza svedese insegna che la fika va praticata con regolarità, ma senza eccessi.
Due volte al giorno è considerata la frequenza ottimale: una in mattinata per iniziare con energia, una al pomeriggio per ritrovare vigore.
Chi esagera rischia di perdere la sensibilità e il piacere dell’esperienza, mentre chi la trascura si priva di momenti di autentico benessere.
L’equilibrio è tutto, quando si tratta di fika.
6 – Fika da soli o in compagnia?
Sebbene sia possibile godere della fika in solitudine, la vera magia si realizza quando si è almeno in due.
Praticarla insieme crea un’atmosfera di intimità e complicità che rafforza i legami sociali.
Ph.: Gettyimages/CREATISTA
Durante questi momenti di condivisione, si creano connessioni profonde e durature.
Una buona fika in compagnia consente a ciascuno di esprimere appieno la propria personalità.
_Tutto quello che c’è da sapere sulla storia e la cultura della fika
7 – La scelta del dolce è essenziale
I dolci tradizionali svedesi non sono semplici contorni, ma elementi essenziali che esaltano l’esperienza della fika.
I kanelbullar, morbidi e profumati, si sciolgono delicatamente, mentre i pepparkakor offrono sensazioni più intense e piccanti.
Ogni dolce ha la sua funzione specifica nell’armonioso insieme della fika.
Senza questi complementi gustosi, l’esperienza risulterebbe incompleta e meno appagante.
_Tutti i dolci che accompagnano la fika svedese
8 – Dove trovare la fika: non tutti i locali vanno bene
Se hai deciso di non affidarti a un esperto o esperta di fika perché ti sembra troppo costoso, devi sapere alcune cose.
Non tutte le location sono adatte. Meglio prediligere ambienti caldi e raccolti.
Una fika improvvisata in spazi rumorosi o impersonali perde gran parte del suo fascino, peggio ancora se si tratta di luoghi turistici.
Ph.: Gettyimages/NatashaBreen
L’atmosfera giusta e l’autenticità creano l’intimità necessaria per godere appieno l’esperienza.
Basti pensare all’Ahlströms Konditori a Göteborg, che serve fika dal 1901 in un ambiente storico con interni originali e un cortile accogliente.
Oppure il Vete-Katten di Stoccolma, fondato nel 1928, che offre un ambiente elegante con arredi in stile Art Deco e una selezione di dolci svedesi classici.
O il Café Husaren, ancora a Göteborg, celebre per la fika accompagnata da enormi kanelbullar, in un’atmosfera rustica e accogliente.
9 – La fika dà dipendenza, attenti alle calorie
Chi prova la fika non riesce più a smettere.
È un’abitudine che si insinua dolcemente nella vita quotidiana, fino a diventare irrinunciabile.
Si tratta di un piacere sano, che lascia ricordi piacevoli e voglia di ripetere l’esperienza.
Occhio naturalmente a non esagerare con le calorie.
Per chi ha problemi di linea, è una buona idea far seguire alla fika una bella passeggiata.
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