Dolomiti in autunno: 5 itinerari indimenticabili tra laghi e altopiani

16 settembre 2025 - 9:50

L'autunno è la stagione ideale per esplorare le Dolomiti: i sentieri sono più tranquilli, i boschi si colorano di infinite sfumature e l’aria diventa limpida e frizzante. Scopriamo cinque itinerari indimenticabili per vivere queste montagne uniche

Gli spettacolari scenari delle dolomiti in autunno

Le Dolomiti sono una delle catene montuose più affascinanti del mondo, tanto da essere state inserite dall’Unesconella lista dei patrimoni naturali dell’umanità.

Non si tratta soltanto di montagne, ma di un vero e proprio paesaggio culturale, modellato dall’incontro tra natura e uomo.

Torri di roccia che al tramonto si tingono di rosa, altipiani immensi che sembrano sospesi nel vuoto, laghi che riflettono cieli limpidi e boschi che in settembre iniziano a vestire sfumature dorate: tutto contribuisce a rendere queste montagne uniche.

Visitare le Dolomiti ad inizio autunno significa vivere una stagione di transizione: le giornate sono ancora lunghe abbastanza per escursioni di più ore, ma l’aria è più fresca e tersa.

I sentieri, svuotati dal turismo di massa dell’estate, tornano a essere più tranquilli, permettendo di ascoltare i suoni della natura: lo scorrere dell’acqua nei ruscelli, il fruscio degli alberi mossi dal vento, il fischio delle marmotte che ancora popolano i prati d’alta quota.

È un periodo perfetto per chi ama i contrasti: da un lato il silenzio e la calma dei boschi, dall’altro l’imponenza delle grandi pareti dolomitiche che si stagliano contro il cielo limpido.

Non manca poi la storia e la cultura, con sentieri che attraversano malghe ancora attive, rifugi che custodiscono tradizioni centenarie e percorsi che toccano luoghi legati alla Grande Guerra.

In questo articolo proponiamo cinque itinerari da non perdere a settembre, diversi tra loro per ambiente e caratteristiche.

Dal celebre Lago di Braies agli sconfinati altipiani delle Pale di San Martino, dalle Tre Cime di Lavaredo alle valli più intime come quella di Funes: ognuno di essi è un invito a vivere la montagna con lentezza e profondità.

 

1 – Lago di Braies e la Val Foresta

Il lago di Braies è spesso definito “la perla delle Dolomiti”, e non a caso.

Situato a quasi 1.500 metri, è incastonato in una conca glaciale dominata dalla Croda del Becco, che si specchia direttamente nelle sue acque cristalline.

In estate è diventato una meta famosissima, talvolta persino troppo affollata, ma a settembre rivela la sua vera anima: silenziosa, contemplativa, capace di incantare chiunque si fermi sulle sue rive.

Il giro del lago, lungo circa 3,5 km, è una passeggiata adatta a tutti, che alterna passerelle in legno, tratti pianeggianti e scorci spettacolari.

Le acque, che assumono tonalità dal verde smeraldo all’azzurro intenso a seconda della luce, riflettono i boschi di conifere che le circondano.

Ph.: Gettyimages/Meindert van der Haven

Ma il vero tesoro si scopre andando oltre: imboccando il sentiero che conduce alla Val Foresta.

Questa valle laterale, poco frequentata, è un corridoio naturale che si snoda tra abeti rossi, larici e radure che a settembre iniziano a tingersi di giallo.

Qui si percepisce un’atmosfera diversa, lontana dal turismo di massa.

Il cammino diventa un’esperienza sensoriale: il profumo della resina, il silenzio interrotto solo dai richiami degli uccelli, i raggi del sole che filtrano tra i rami creando giochi di luce.

È un itinerario che invita a rallentare, a osservare i dettagli, a riscoprire la dimensione intima della montagna.

Qualche info sul giro del lago

 

2 – Rifugio Lagazuoi e le gallerie della Grande Guerra

Il Lagazuoi è una montagna che unisce bellezza e memoria. Raggiungere il rifugio Lagazuoi, a 2.752 metri, significa salire verso uno dei punti panoramici più spettacolari di tutte le Dolomiti.

Dalla sua terrazza lo sguardo spazia a 360 gradi: le Tofane con le loro forme imponenti, la Marmolada con il suo ghiacciaio, le guglie del Civetta e il massiccio del Sella che si staglia all’orizzonte.

Ma questa salita non è soltanto un viaggio nella natura: è anche un viaggio nel tempo. Durante la Prima guerra mondiale, infatti, il Lagazuoi fu teatro di aspri combattimenti tra italiani e austro-ungarici.

Ph.: Gettyimages/estivillml

Ancora oggi i sentieri che portano in quota conservano trincee, camminamenti e gallerie scavate a mano nella roccia.

La più celebre è la Galleria del Lagazuoi, un percorso sotterraneo di quasi un chilometro che scende per oltre 600 metri di dislivello.

Entrarvi significa calarsi nelle viscere della montagna, camminando con lampada frontale tra gocce d’acqua e scalini scavati oltre un secolo fa. Settembre e ottobre sono i mesi ideali per incamminarsi su questi sentieri.

Le temperature sono miti, la luce radente del sole autunnale esalta i contrasti cromatici delle pareti di dolomia e i sentieri sono più tranquilli, permettendo di vivere con maggiore intensità sia la dimensione paesaggistica sia quella storica. È un’esperienza che unisce emozione, riflessione e meraviglia.

La pagina ufficiale del Rifugio Lagazuoi

Scopri come arrivare e cosa visitare

 

3 – Giro delle Tre Cime di Lavaredo

Le Tre Cime di Lavaredo sono forse il simbolo più celebre delle Dolomiti. Le loro sagome inconfondibili – Cima Grande, Cima Ovest e Cima Piccola – sono diventate un’icona dell’alpinismo e della bellezza alpina.

Il percorso ad anello che le circonda, partendo dal Rifugio Auronzo, è una delle escursioni più frequentate dell’intero arco dolomitico, ma a settembre diventa un’esperienza completamente diversa.

L’itinerario, lungo circa 10 km, permette di ammirare le Tre Cime da prospettive sempre nuove. Dal Rifugio Lavaredo si sale al Forcella omonima, punto privilegiato per osservare le verticali pareti settentrionali.

Ph.: Gettyimages/TOMAg

Da qui si prosegue verso il rifugio Locatelli, posto in una delle posizioni più scenografiche delle Dolomiti, con vista non solo sulle Tre Cime ma anche sul Monte Paterno, la Croda dei Toni e i Cadini di Misurina.

Il ritorno avviene attraverso sentieri che lambiscono pascoli d’alta quota e conche rocciose, completando un percorso circolare che non conosce monotonia.

Ad inizio autunno il cielo spesso limpido e l’aria più tersa, i colori diventano incredibilmente intensi: il grigio della roccia, il verde dei prati e l’azzurro del cielo si fondono in un quadro che sembra dipinto.

La minor presenza di visitatori consente di vivere questo luogo in modo più autentico, lasciando spazio alla contemplazione e al silenzio. È un itinerario che resta nel cuore di chiunque lo percorra.

La pagina ufficiale del Rifugio Auronzo

Scopri l’anello delle tre cime di Lavaredo

 

4 – Altopiano delle Pale di San Martino

Se esiste un luogo che trasmette la sensazione di trovarsi su un altro pianeta, quello è l’altopiano delle Pale di San Martino.

Situato a oltre 2.500 metri di quota, è un vasto tavolato roccioso che si estende per chilometri, privo quasi totalmente di vegetazione.

Camminare qui significa immergersi in un paesaggio surreale, dove la roccia domina ogni prospettiva e il silenzio è quasi assoluto.

Si raggiunge facilmente da San Martino di Castrozza grazie alla funivia Colverde-Rosetta, ma una volta arrivati in quota ci si lascia subito alle spalle la comodità della valle per entrare in un universo fatto di pietra e luce.

I sentieri che attraversano l’altopiano portano a rifugi storici come il rifugio Rosetta o il rifugio Pradidali, ma soprattutto permettono di sperimentare la sensazione di isolamento e immensità che questo ambiente regala.

Ph.: Gettyimages/Krivi AZ

Ad inizio autunno questo scenario diventa ancora più affascinante. L’aria limpida permette di vedere anche le Dolomiti Bellunesi e persino, nelle giornate più chiare, le Alpi dell’Ortles.

La luce radente dell’autunno esalta le ombre delle rocce, creando contrasti che mutano di ora in ora.

È un ambiente che invita alla meditazione e alla lentezza, un’esperienza che va oltre il semplice camminare.

Scopri orari e tariffe degli impianti

La pagina ufficiale del Rifugio Rosetta

 

5 – Val di Funes e le Odle

La Val di Funes è uno degli angoli più pittoreschi delle Dolomiti. Qui, i prati verdi e i masi tradizionali convivono con le guglie aguzze delle Odle, che si ergono come un muro di pietra a difesa della valle.

È un paesaggio da cartolina, che già da settembre acquista un fascino particolare: i prati iniziano a dorarsi, i boschi mostrano le prime sfumature autunnali e l’atmosfera diventa intima e raccolta.

I sentieri che partono dalla valle conducono a malghe e rifugi che conservano ancora le tradizioni di un tempo.

Malga Geisler, ad esempio, è un punto panoramico privilegiato per osservare le Odle al tramonto, quando le cime si infiammano di rosa grazie all’enrosadira.

Il Rifugio Genova, invece, permette di affacciarsi su due versanti diversi, aprendo lo sguardo non solo verso le Odle ma anche sulle valli laterali.

Ph.: Gettyimages/David Chang

Camminare in Val di Funes a settembre significa vivere un’esperienza autentica, fatta di incontri con la cultura ladina, di atmosfere genuine e di paesaggi che sembrano sospesi nel tempo.

È un itinerario perfetto per chi cerca il contatto con la natura senza rinunciare alla dimensione culturale e tradizionale della vita di montagna.

La pagina ufficiale dell’Ente turismo

Il sito del Rifugio Genova

 

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