Trekking invernale: come proteggere mani e piedi dal freddo
D'inverno, mani e piedi si raffreddano prima di tutto. Riconoscere i segnali di allarme e proteggerli con i giusti accorgimenti è fondamentale per camminare sicuri e godersi la montagna anche col freddo.
Come proteggere mani e piedi dal freddo
Nel trekking invernale, mani e piedi sono le prime parti del corpo a raffreddarsi: capire perché succede, riconoscere i segnalida non ignorare e sapere come proteggerle è essenziale per muoversi in sicurezza.
Camminare tra i sentieri innevati o tra boschi silenziosi in inverno offre panorami spettacolari e un’esperienza che difficilmente si prova in altre stagioni.
Tuttavia, il freddo porta con sé rischi specifici, spesso sottovalutati: le estremità, a causa della loro esposizione e della riduzione del flusso sanguigno, perdono rapidamente calore e sensibilità, rendendo le mani meno agili e i piedi più vulnerabili a geloni e congelamento.
Conoscere i meccanismi del raffreddamento, imparare a leggere i segnali del corpo e adottare strategie pratiche di protezione — dall’abbigliamento tecnico alla gestione dell’umidità, dal movimento regolare all’alimentazione — permette di affrontare le escursioni invernali con maggiore sicurezza.
In questo articolo esploreremo perché mani e piedi si raffreddano così facilmente, quali sintomi indicano pericolo e quali accorgimenti pratici consentono di mantenere le estremità calde e funzionali, trasformando il trekking invernale da sfida a piacere.
Perché mani e piedi si raffreddano per primi
Il corpo umano è progettato per proteggere gli organi vitali. In condizioni di freddo, i vasi sanguigni di mani e piedi si restringono per ridurre la dispersione di calore e mantenere una temperatura adeguata di cuore, polmoni e cervello.
Il risultato è una minore affluenza di sangue caldo alle estremità, che diventano fredde più rapidamente.
Ph: Gettyimages/Yuliya Movchan
Altri fattori contribuiscono al problema:
- Elevato rapporto superficie/volume: dita di mani e piedi disperdono calore più velocemente rispetto ad altre parti del corpo.
- Immobilità prolungata: soste frequenti o lente riducono la produzione di calore muscolare, soprattutto nelle mani.
- Umidità: sudore o neve sciolta aumentano drasticamente la perdita di calore.
- Compressione: calzature o guanti troppo stretti ostacolano la circolazione sanguigna, peggiorando il raffreddamento.
I segnali da non ignorare
Mani e piedi freddi non sono solo fastidiosi: se trascurati, i primi sintomi possono evolvere in problemi seri come geloni o congelamento.
È importante prestare attenzione ai segnali del corpo, tra cui:
- Intorpidimento o difficoltà a muovere le dita: quando non senti più bene il contatto con gli oggetti o le dita sembrano “addormentate”.
- Formicolio o dolore pungente: spesso è un campanello d’allarme che il freddo sta già facendo effetto.
- Cambiamenti di colore della pelle: mani e piedi che diventano pallidi, blu-violacei o dall’aspetto ceroso indicano che la circolazione è ridotta.
- Rigidità e movimenti limitati: quando le dita e le articolazioni si muovono con difficoltà, aumenta il rischio di cadute o di non riuscire a usare bastoncini, ramponi o altri strumenti.
Ph: Gettyimages/towfiqu ahamed
Se questi sintomi non migliorano muovendosi o riscaldando le estremità, è fondamentale fermarsi, proteggere mani e piedi e, se necessario, interrompere l’escursione per evitare danni permanenti.
Come proteggere mani e piedi nel trekking invernale
La prevenzione è la strategia più efficace quando si affrontano escursioni con temperature rigide.
Mani e piedi sono le prime parti del corpo a raffreddarsi, e curare attentamente abbigliamento, attrezzatura e comportamento riduce il rischio di intorpidimento, geloni o congelamento.
Stratificazione e materiali adeguati
Il segreto per mantenere mani e piedi caldi e asciutti è il sistema a strati. Per le mani, si consiglia di indossare liner sottili in materiale tecnico o lana merino a contatto con la pelle, che assorbono il sudore e mantengono il calore.
Sopra, un guanto isolante più spesso trattiene il calore senza comprimere le dita, mentre un sovraguanto antivento o impermeabile protegge da vento, neve e umidità.
Materiali come lana e sintetici mantengono l’isolamento anche se leggermente bagnati, mentre il cotone va evitato perché trattiene l’umidità e accelera il raffreddamento.
Anche i piedi meritano attenzione. Le calze in lana merino o materiali sintetici assicurano calore e traspirabilità.
Meglio due strati sottili piuttosto che uno spesso, purché non comprimano il piede, così da favorire la circolazione e ridurre l’umidità tra pelle e calza.
Ph: Gettyimages/Prystai
Cambiare calze bagnate durante le soste è fondamentale per evitare raffreddamento rapido e vesciche.
Gli scarponi devono essere impermeabili, isolanti e della giusta misura: troppo stretti ostacolano la circolazione, troppo larghi riducono il controllo e il comfort.
Devono permettere di muovere liberamente le dita e lavorare bene con calze tecniche.
Gestione dell’umidità
Mantenere mani e piedi asciutti è cruciale: anche poca umidità, dal sudore o dalla neve, accelera la perdita di calore e può far sentire freddo e intorpidimento in pochi minuti.
È importante sostituire calze e guanti bagnati durante le soste e proteggere le estremità con sovraguanti e scarponi impermeabili.
L’uso di materiali traspiranti come lana e tessuti tecnici aiuta a mantenere calore anche se leggermente umidi, favorendo l’evaporazione del sudore.
Movimento e pause intelligenti
Il movimento stimola la circolazione e mantiene calde le estremità. Muovere dita, polsi e caviglie durante la camminata aiuta a distribuire il sangue caldo fino alle mani e ai piedi.
Durante le pause, indossare subito strati aggiuntivi o guanti più caldi evita un raffreddamento rapido. Anche camminare a passo moderato o fare brevi esercizi di riscaldamento contribuisce a mantenere la temperatura corporea costante, rendendo più piacevole l’escursione.
Alimentazione e idratazione
Il calore del corpo dipende dall’energia che assumiamo. Portare snack ad alto contenuto energetico, come frutta secca, cioccolato o barrette, aiuta a mantenere attivo il metabolismo e la produzione di calore.
Bere regolarmente acqua, tè caldo o brodi previene la disidratazione, che riduce la capacità del corpo di generare calore.
Ph: Gettyimages/Yaraslau Saulevich
Programmare piccoli spuntini frequenti durante l’escursione permette di mantenere costante l’energia e proteggere mani e piedi dal freddo.
Attenzione alla compressione
Guanti e scarponi troppo stretti ostacolano la circolazione e lasciano le estremità fredde e intorpidite.
Una calzata corretta è essenziale: lasciare spazio sufficiente alle dita, scegliere calze e guanti della misura giusta e regolare bene gli scarponi permette al sangue di scorrere liberamente, mantiene il calore naturale e rende la camminata più sicura e piacevole.
Sentire mani e piedi caldi mentre si cammina nella neve trasforma ogni passo in un’esperienza più confortevole e sicura.
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