Young couple hiking outside in sunny winter mountains
In inverno, quando il sentiero si copre di neve e l’aria fredda si fa sentire, la giacca smette di essere un semplice capo d’abbigliamento e diventa una vera protezione.
È lo strato che separa il corpo dall’umidità, dal vento e dalle brusche variazioni di temperatura.
Sceglierla con attenzione significa potersi muovere con continuità, senza dispersioni di energia e senza esporsi a rischi evitabili.
Ecco 7 consigli per scegliere una giacca invernale da trekking per l’inverno e la neve.
Una giacca invernale per il trekking e le ciaspole deve prima di tutto impedire all’acqua di entrare.
Neve bagnata, pioggia sottile e condensa sono presenti in quasi ogni uscita invernale.
Se l’umidità supera il guscio esterno, il raffreddamento diventa rapido, anche mentre si cammina.
Per questo servono tessuti realmente impermeabili, con membrane progettate per resistere a precipitazioni prolungate.
Contano in modo determinante anche le cuciture sigillate e le cerniere protette.
Sono proprio questi punti deboli a cedere per primi nelle giacche di qualità più bassa.
Una buona impermeabilità non rende solo l’escursione più confortevole, ma contribuisce a mantenere stabile la temperatura corporea, riducendo l’affaticamento e il rischio di raffreddamento precoce.
In movimento, anche con temperature sotto lo zero, il corpo produce molto calore.
Una giacca eccessivamente imbottita porta a sudorazione abbondante, e l’umidità interna diventa poi un problema serio appena ci si ferma.
Ph.: Gettyimages/ViktorCap
Per questo l’isolamento deve essere studiato per proteggere dal freddo senza creare surriscaldamento.
Le imbottiture sintetiche offrono un buon compromesso tra calore, leggerezza e capacità di isolare anche in presenza di umidità.
In alternativa, il sistema a strati consente di adattare la protezione alle diverse fasi dell’escursione.
L’obiettivo non è restare sempre molto caldi, ma restare sempre termicamente stabili, evitando sia il gelo sia l’eccesso di calore.
Durante una ciaspolata o una salita sulla neve il ritmo del respiro cambia, la sudorazione aumenta e la temperatura interna sale rapidamente.
A rendere davvero efficace una giacca non è solo la traspirabilità del tessuto, ma soprattutto la possibilità di regolare il calore in modo attivo.
Le aperture di ventilazione, i polsini regolabili e le zip frontali fluide consentono di modulare il microclima interno senza doversi fermare.
Questo aspetto è centrale perché permette al corpo di restare asciutto durante lo sforzo e di non raffreddarsi durante le soste.
Una termoregolazione efficace è uno degli elementi che distinguono una buona escursione da una giornata faticosa e disordinata.
Testa, viso e collo sono tra le zone più sensibili alla dispersione di calore.
In inverno un cappuccio mal progettato può compromettere l’equilibrio termico anche se il resto della giacca è di ottima qualità.
Il cappuccio ideale deve avvolgere bene la testa, seguire i movimenti e proteggere senza scivolare sugli occhi.
Una buona regolazione permette di adattarlo sia con cappello che a testa scoperta, mentre il colletto alto aiuta a schermare la parte bassa del viso nelle giornate ventose.
I modelli troppo grandi, pensati per l’uso con casco, spesso disperdono più calore di quanto sembrino offrire.
Nel trekking invernale l’efficienza conta più della versatilità estrema.
In inverno le tasche non sono un semplice dettaglio pratico.
Servono a proteggere dal freddo oggetti delicati come smartphone, GPS, batterie e alimenti.
Una tasca ben posizionata consente di asciugare temporaneamente un paio di guanti o di tenere a portata di mano ciò che deve restare caldo.
Ph.: Gettyimages/Pressmaster
La collocazione delle tasche alte consente l’accesso anche con lo zaino indossato, senza doversi fermare o spogliarsi.
Questo dettaglio fa la differenza sia sul piano della comodità sia su quello della sicurezza, perché riduce l’esposizione al freddo durante le soste e mantiene la continuità del movimento.
Camminare con le ciaspole o su sentieri innevati richiede equilibrio, coordinazione e una libertà di movimento completa.
Una giacca troppo rigida, troppo stretta o mal tagliata affatica rapidamente e ostacola i movimenti delle braccia, compromettendo anche la stabilità.
Il taglio deve permettere di alzare le braccia senza che la giacca salga sulla schiena, di piegarsi senza tensioni sulle spalle e di muoversi con fluidità anche su terreni irregolari.
Una vestibilità corretta non è quindi solo una questione di comfort, ma incide direttamente sulla sicurezza e sulla qualità del passo.
Una giacca invernale per il trekking è sottoposta a stress continui.
Gli spallacci dello zaino, le sfregature con la neve, i cambi termici, l’umidità e il vento mettono a dura prova i materiali. Una buona giacca deve mantenere integra nel tempo la propria capacità protettiva, senza perdere impermeabilità o struttura.
Le zone più sollecitate sono spalle, fianchi e schiena, dove i rinforzi fanno la differenza.
Anche le cerniere, i cordini e i polsini sono elementi che determinano la longevità del capo. Scegliere una giacca pensata per durare significa evitare sostituzioni frequenti e avere un riferimento affidabile stagione dopo stagione.
Breithorn è la giacca termica foderata con imbottitura Polartec Alpha Direct 120 che garantisce un ottimo equilibrio tra termicità e traspirabilità, per ottime performance durante le attività sportive in condizioni estreme.
Il fondo regolabile con coulisse, tasche laterali con chiusura lampo, polsino elasticizzato, cappuccio con regolazione posteriore offrono massimo comfort e sicurezza.
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La cura per i dettagli si nota nel cappuccio regolabile con cordoncino, nei polsini e nell’orlo inferiore personalizzabili, nelle pratiche tasche interne ed esterne con cerniere rivestite in PU.
Perfetta per l’hiking invernale, questa giacca unisce comfort, protezione e funzionalità, accompagnandoti in ogni tua avventura.
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L’effetto è quello di essere avvolti in una coltre di calore, idrorepellente e confortevole, per di più leggera.
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