La collina dei ciliegi

18 marzo 2020 - 10:19

In un colle, tra i torrenti Venna e Dedalo, affluenti del Foro, sorge questo piccolo borgo di origini medioevali.
Le prime notizie sulla sua esistenza risalgono infatti all’anno 1320 quando si chiamava Tullianum; successivamente prese il nome di Julianum, indottovi forse, secondo l’Antinori, dalla pronuncia dialettale dei cittadini. Dal Medio Evo fino al 1802 Giuliano passò da Feudo in Feudo e da Signore in Signore cambiando diverse volte nome, forse per errori di trascrizione, fino all’attuale denominazione.
Oggi, il territorio di Giuliano Teatino si estende per quasi 10 kmq, confinando con i comuni di Miglianico, Tollo, Ari e Canosa Sannita, in un contesto geografico tipico delle zone collinari abruzzesi. Da sempre, la risorsa economica più importante del paese è stata l’attività agricola che ha consentito il nascere e permanere di aziende agricole nel settore vinicolo, oleario e delle confetture (Frantoi – Cantina Sociale, industrie di confetture). Giuliano Teatino, infatti, è inserta in una delle zone più rinomate dell’Abruzzo per la produzione di vino e per la piantagione delle ciliegie. In merito a quest’ultima, grande importanza riceve la sagra delle ciliegie che si svolge annualmente all’inizio dell’estate e che costituisce un richiamo per il turismo, non solo locale. Accanto all’attività agricola vi è anche una significativa presenza di piccole aziende artigianali nel settore delle confezioni che utilizzano manodopera locale.
Il colore del gusto
Tutti gli anni, in estate, si svolge qui la tradizionale e seguitissima “Sagra delle ciliegie e della confetture” che ha celebrato nel 2006 la sua ventiduesima edizione. Quello con le ciliegie è un legame antico e profondo con il paese di Giuliano Teatino che è il maggiore produttore abruzzese di questo squisito frutto, presente sulle tavole solo per un mese all’anno.

Leggi l’articolo a pagine 41 del nuovo numero di Viaggia l’Italia

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