La contea di Matilde, nel cuore dell’Appennino reggiano

18 marzo 2020 - 10:06

Lunghezza
dell’itinerario: 68 chilometri

Da Reggio Emilia si raggiunge
Quattro Castella, protagonista a fine maggio di una splendida
sfilata storica che coinvolge centinaia di figuranti. Trascurando la
strada veloce diretta a San Paolo, si svolta a sinistra per ammirare
dall’alto i quattro colli che danno il nome al Comune.

I poggi
erano sormontati ciascuno da una fortezza, solo una però è riuscita
a sottrarsi all’azione demolitrice del tempo: il Castello di
Bianello
(Tel. 0522.249211 / 249267 / 887238 Comune di Quattro
Castella), da dove si gode un panorama eccezionale verso la pianura
e, nelle giornate terse, le Alpi. La tappa successiva è Canossa
e il suo castello (Tel. 0522.444419 Palazzo Magnani, Tel. 0522.451152
IAT Reggio Emilia / ingresso gratuito / chiuso il lunedì), posto su
una bianca rupe di arenaria che ospitò nel 1077 le due massime
autorità del tempo.

Ne restano pochi ruderi, sufficienti però a
solleticare la fantasia del turista, e un museo recentemente
ristrutturato che mostra, grazie ad un plastico, l’originaria
struttura del mastio, oltre a un prezioso fonte battesimale del XII
secolo.

Il paesaggio attraversato per giungere alla tappa successiva,
il Castello di Rossena, è dominato da calanchi e dai campi
coltivati della vallata dell’Enza. Questo baluardo difensivo, saldo
su una dura roccia rosso serpentino, è decisamente meglio conservato
rispetto al Castello di Canossa, ed è visitabile negli ambienti
interni grazie a visite guidate.

Ripercorrendo la strada verso
Canossa, merita una deviazione Votigno, un posto magico dove
il borgo ricostruito trasmette una infinita sensazione di pace e
serenità, tanto da diventare un centro di spiritualità buddista. In
direzione di Casina si offrono ora diverse varianti dal percorso
cardine, verso borghi storici importanti.

Nell’ordine: Cerredolo
dei Coppi
, con una casa signorile cinquecentesca, Faieto e
l’oratorio di Pianzo – uno dei tanti risalenti all’epoca
dei Canossa – immerso in un contesto paesaggistico davvero bello.

Tornati sulla strada principale, all’altezza di Cotogno si
scende verso il torrente Tassobio dove sorge l’antico mulino di
Leguigno
(Agriturismo Mulino in Pietra). Sarzano,
penultima tappa, mostra un altro castello matildico da non perdere.

Da Casina si può scoprire a Leguigno una casa a torre,
la graziosa parrocchiale e il castello che fu dei Fogliani; a
Migliara si può ammirare il vicino oratorio romanico di
Beleo
e, infine, l’abbazia benedettina di Marola,
fondata dalla contessa Matilde di Canossa tra il 1076 e il 1092. Da
Casina si rientra a Reggio Emilia lungo la SS 63

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