Lunghezza dell’itinerario: 68 chilometri
Da Reggio Emilia si raggiungeQuattro Castella, protagonista a fine maggio di una splendida sfilata storica che coinvolge centinaia di figuranti. Trascurando la strada veloce diretta a San Paolo, si svolta a sinistra per ammirare dall’alto i quattro colli che danno il nome al Comune.
I poggi erano sormontati ciascuno da una fortezza, solo una però è riuscita a sottrarsi all’azione demolitrice del tempo: il Castello di Bianello (Tel. 0522.249211 / 249267 / 887238 Comune di Quattro Castella), da dove si gode un panorama eccezionale verso la pianura e, nelle giornate terse, le Alpi. La tappa successiva è Canossa e il suo castello (Tel. 0522.444419 Palazzo Magnani, Tel. 0522.451152 IAT Reggio Emilia / ingresso gratuito / chiuso il lunedì), posto su una bianca rupe di arenaria che ospitò nel 1077 le due massime autorità del tempo.
Ne restano pochi ruderi, sufficienti però a solleticare la fantasia del turista, e un museo recentemente ristrutturato che mostra, grazie ad un plastico, l’originaria struttura del mastio, oltre a un prezioso fonte battesimale del XII secolo.
Il paesaggio attraversato per giungere alla tappa successiva, il Castello di Rossena, è dominato da calanchi e dai campi coltivati della vallata dell’Enza. Questo baluardo difensivo, saldo su una dura roccia rosso serpentino, è decisamente meglio conservato rispetto al Castello di Canossa, ed è visitabile negli ambienti interni grazie a visite guidate.
Ripercorrendo la strada verso Canossa, merita una deviazione Votigno, un posto magico dove il borgo ricostruito trasmette una infinita sensazione di pace e serenità, tanto da diventare un centro di spiritualità buddista. In direzione di Casina si offrono ora diverse varianti dal percorso cardine, verso borghi storici importanti.
Nell’ordine: Cerredolo dei Coppi, con una casa signorile cinquecentesca, Faieto e l’oratorio di Pianzo – uno dei tanti risalenti all’epoca dei Canossa – immerso in un contesto paesaggistico davvero bello.
Tornati sulla strada principale, all’altezza di Cotogno si scende verso il torrente Tassobio dove sorge l’antico mulino di Leguigno (Agriturismo Mulino in Pietra). Sarzano, penultima tappa, mostra un altro castello matildico da non perdere.
Da Casina si può scoprire a Leguigno una casa a torre, la graziosa parrocchiale e il castello che fu dei Fogliani; aMigliara si può ammirare il vicino oratorio romanico di Beleo e, infine, l’abbazia benedettina di Marola, fondata dalla contessa Matilde di Canossa tra il 1076 e il 1092. Da Casina si rientra a Reggio Emilia lungo la SS 63