Snowshoeing in the forest in the fresh snow with a view of the mountains
Le ciaspole è uno dei modi più immediati per vivere la montagna d’inverno: pochi strumenti, tanta neve e la possibilità di raggiungere luoghi silenziosi che in altre stagioni sembrano irraggiungibili.
Proprio questa semplicità, però, può trarre in inganno.
La scelta dell’itinerario non va improvvisata: in inverno il terreno cambia rapidamente, la neve può trasformare un percorso facile in qualcosa di impegnativo e il meteo condiziona in modo determinante sicurezza e tempi di marcia.
Per questo è essenziale saper valutare il tipo di terreno, le condizioni del manto nevoso, il dislivello, la durata reale dell’uscita e l’accessibilità del punto di partenza.
Ecco 7 consigli per orientarsi nella scelta del percorso e pianificare ciaspolate consapevoli, adatte alle proprie capacità e alle condizioni reali della montagna invernale.
Quando si sceglie un itinerario con le ciaspole, i chilometri contano relativamente: è il terreno a determinare la reale complessità dell’escursione.
Un pendio ripido richiede più tecnica, più energia e una maggiore attenzione all’esposizione, soprattutto nei tratti in cui la neve può essere instabile o ghiacciata.
Allo stesso modo, boschi molto fitti o valloni profondi possono rendere l’orientamento più complicato, in particolare dopo una nevicata che copre tracce e punti di riferimento.
Ph: Gettyimages/6okean
Anche la qualità della neve influisce enormemente sul passo: neve fresca e profonda rallenta e richiede più forza nelle gambe, mentre una neve dura o ghiacciata può rendere il percorso scivoloso e più impegnativo del previsto.
Considerare in anticipo questi aspetti aiuta a farsi un’idea realistica dei tempi di percorrenza e del livello di sforzo necessario.
In inverno, prima ancora di decidere l’itinerario, è fondamentale verificare la situazione meteo e le condizioni della neve. Visibilità, vento e temperatura possono cambiare rapidamente e incidere in modo diretto sulla sicurezza.
Il bollettino valanghe è uno strumento imprescindibile, perché anche un sentiero semplice diventa rischioso se il manto nevoso è instabile.
Ph: Gettyimages/stocksharm
È importante prestare attenzione ai cambiamenti successivi a nevicate, rialzi termici o giornate ventose, che possono trasformare radicalmente la struttura della neve.
Per avere un quadro completo, conviene consultare le fonti ufficiali, le app specializzate, le mappe aggiornate e perfino le webcam di zona, utili per una verifica immediata dell’ambiente.
In una ciaspolata, la distanza in sé dice poco. Due itinerari con lo stesso chilometraggio possono richiedere tempi molto diversi a seconda della qualità della neve.
Per stimare correttamente lo sforzo necessario, è utile partire dal dislivello, che in inverno pesa più del solito, e ricordare che la neve, anche quando è battuta, rallenta sempre l’andatura.
È prudente lasciare un margine di tempo più ampio rispetto alle escursioni estive, tenendo conto di eventuali cambi di meteo o pause non previste.
Organizzare un’uscita che permetta di rientrare con luce abbondante è un accorgimento semplice, ma che evita situazioni spiacevoli nel tardo pomeriggio.
Un buon itinerario inizia molto prima della traccia sulla neve: parte dalla possibilità di raggiungere facilmente il punto di partenza.
In inverno, un parcheggio potrebbe non essere accessibile senza gomme da neve o catene, e alcune strade possono essere chiuse o parzialmente innevate.
Ph: Gettyimages/SerrNovik
Anche la presenza o meno di un rifugio lungo il percorso fa una grande differenza nell’organizzazione della giornata, soprattutto per chi vuole contare su un punto di appoggio per una pausa o un eventuale riparo.
È utile informarsi in anticipo su eventuali permessi necessari, su chiusure stagionali o restrizioni legate alle aree protette, che in inverno possono essere più stringenti.
Oggi scegliere un percorso è più semplice grazie al numero di risorse disponibili. Le guide cartacee restano un’ottima base, spesso curate da esperti locali, mentre le mappe online e le applicazioni GPS permettono di visualizzare con precisione pendenze, dislivelli e tracciati.
Le comunità outdoor, i gruppi social e i forum dedicati offrono invece aggiornamenti in tempo reale sulla percorribilità dei sentieri e sulla qualità della neve.
Anche i siti ufficiali di parchi ed enti turistici sono utili per trovare itinerari verificati e spesso monitorati. Incrociare più fonti è il modo migliore per avere un quadro realistico e aggiornato delle condizioni.
A questo punto della scelta contano soprattutto le sensazioni che vuoi vivere durante la ciaspolata.
C’è chi ama camminare immerso nel silenzio dei boschi, tra giochi di luce filtrata e neve che attutisce ogni rumore, e chi invece cerca la vastità delle creste aperte, dove il panorama corre lontano e l’orizzonte sembra allargarsi a ogni passo.
Anche la luce può fare la differenza: scegliere un percorso ben esposto rende l’uscita più piacevole, alleggerisce la fatica e regala quella sensazione di calore che, d’inverno, vale quasi quanto il panorama stesso…
Ph: Gettyimages/LeonidKos
Quindi, cosa aspetti? Ora non resta che sbizzarrirti: cerca i percorsi che più ti attirano, quelli che ti fanno venire voglia di alzarti presto la mattina, dove ogni passo sulla neve ti regala un dettaglio nuovo da osservare e fotografare.
Scegli in base alle sensazioni che vuoi provare, al ritmo che ti senti di tenere e ai panorami che vuoi portarti a casa, perché la tua ciaspolata (ben pianificata) sia un’esperienza a 360 gradi!
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