Come funziona e come si usa il GPS durante un’escursione: ecco alcuni consigli utili

Il GPS è ormai diventato uno strumento di uso comune e di grande utilità per gli appassionati di cammini e trekking. In questo articolo vi diamo alcuni consigli generali per imparare ad usare questo strumento nel migliore dei modi e in qualunque contesto

16 febbraio 2024 - 10:20

Consigli per usare correttamente il Gps durante un trekking

Il Global Positioning System, gps in linguaggio corrente, è diventato ormai un compagno fidato di molti escursionisti e biker.

Per questo abbiamo pensato di fornire un semplice ma preciso prontuario sull’uso di questo importante “compagno” dell’escursionista con esempi pratici che ci conducano alla scoperta di nuovi itinerari.

Abbiamo scelto di presentare una serie di consigli relativi alle situazioni più diffuse e alle domande più frequenti tra quelle poste dai nostri lettori.

Indicare un waypoint con poco segnale

In molti casi, soprattutto se desideriamo condividere i nostri waypoint con altri amici, cerchiamo di non fornire dati imprecisi, piuttosto sfruttiamo bene il nostro strumento.

Marchiamo il waypoint in un punto, in cui il gps “prende” bene, che per ovvi motivi sarà leggermente spostato rispetto al luogo che desideriamo indicare come meta.

Possiamo poi arricchire l’informazione inserendo un commento per spiegare come raggiungere il punto effettivamente prescelto.

 

Registrare il percorso in centri urbani

Spesso vicoli stretti e case alte peggiorano le condizioni di ricezione dei satelliti. In questi casi, durante la nostra visita marchiamo alcuni waypoint di controllo negli incroci.

Grazie al maggiore cielo visibile, soffermandosi qualche istante, potremo contare su una precisione migliore e la sequenza ci aiuterà a ricordare il percorso effettuato o correggere a tavolino la traccia che altrimenti potrebbe essere inficiata da errori.

Capire da dove è stata scattata una foto suggestiva per andare in qual punto non è semplice ma l’osservazione degli elementi del panorama ci potrà aiutare.

 

Creare una guida personalizzata con il GPS

Le maggiori associazioni di campeggi europei offrono la possibilità di scaricare dai diversi siti web la posizione geografica dei campeggi aderenti al circuito.

Molte altre indicazioni le potrete raccogliere da forum e siti indipendenti.

Utilizzando Basecamp, ad esempio, raccogliete tutti i waypoint trovati in un unico file, applicate loro l’icona “campeggio” e non dimenticate di inserire per ciascun waypoint, nel testo di commento, il relativo indirizzo e riferimenti telefonici.

Salvate in formato .gpx e poi caricate il tutto sul vostro navigatore satellitare . La vostra guida è pronta.

 

Come si gestiscono più mappe sul GPS

Genericamente un gps dedicato all’escursionismo è in grado di gestire 2 stralci di cartografia provenienti da pacchetti diversi (ad esempio una “City Navigator” ed una “Topo”, oppure due carte serie “Topo” relative a territori/nazioni diversi).

Il modo migliore per installarle senza fare “pasticci” consiste nel collegare il gps al computer senza inserirvi la scheda di memoria aggiuntiva e caricare il primo stralcio che verrà salvato nella memoria interna.

In seguito si inserirà la scheda di memoria (a gps spento e scollegato ovviamente) e si salverà il secondo stralcio che verrà registrato sulla scheda SD. A questo punto attraverso il menù configurazione potremo scegliere la cartografia da visualizzare.

Sarà poi sempre possibile aggiungere mappe satellitari “BirdsEye” o cartografia “CustomMaps” senza rischio di sovrascrittura, anch’esse verranno gestite dal menu configurazioni e potranno essere visualizzate in sovrimpressione rispetto alle altre.

Ottimizzare la durata della batteria del proprio Gps

In viaggio le batterie ricaricabili sono sicuramente le più versatili e le più ecologiche in quanto possono essere riutilizzate.

Anche in caso di escursioni plurigiornaliere sarà sufficiente prepararsi alla partenza con 4 batterie cariche ed un caricabatterie compatto oggi facilmente reperibile.

I più esigenti potranno dotarsi di un piccolo pannello solare che appeso allo zaino sarà in grado agevolmente di ricaricare una coppia di batterie da 1,5V.

Inoltre, i moderni GPS dedicati all’escursionismo, sono piuttosto parchi dal punto di vista del consumo e utilizzano solo due batterie stilo.

Attraverso il menu di configurazione è possibile settare la tipologia di pile utilizzate in maniera da ottenere una indicazione affidabile della carica residua.

Inoltre si può ricorrere a diversi settaggi per minimizzare il consumo come ad esempio un breve time-out della retroilluminazione.

 

La migliore visibilità della mappa del GPS

Alcuni GPS offrono, oltre alle curve di livello, anche una rappresentazione “sfumata” dei rilievi che risulta molto efficace per interpretare i versanti montuosi.

Ovviamente se si consulta la mappa con un rapporto di zoom elevato (molto ingrandito) lo sfumo diventa non sufficiente a rappresentare le piccole variazioni altimetriche che saranno più efficacemente rappresentate dalle curve di livello.

In questi casi, dal menu configurazioni, sarà possibile disattivare la visualizzazione dei rilievi sfumati ottimizzando così la leggibilità della mappa con forti ingrandimenti.

 

Come capire la propria posizione in prossimità di una svolta o di un bivio

Genericamente, approssimandosi ad un incrocio o ad un bivio dove si debba decidere che direzione intraprendere sarà sempre conveniente iniziare a controllare il display durante la fase di avvicinamento e marciando speditamente.

In questa maniera capiremo la nostra direzione in relazione alla conformazione dell’incrocio e sarà facile comprendere dove andare senza neppure fermarsi.

Questo perché il GPS , rilevando la nostra posizione, ad esempio, una volta al secondo in condizioni di scarsa visibilità del cielo aperto, otterrà una posizione leggermente diversa per ogni rilevamento e questo errore si manifesta rendendo la nostra posizione da fermi variabile.

Zoomando ulteriormente non faremo altro che accentuare il problema in quanto il video accentuerà l’incertezza.

 

A cosa serve la bussola integrata nel GPS

Normalmente i GPS sono utili per “orientare” l’escursionista in movimento in quanto deducono la sua direzione rilevando la successione delle sue posizioni e attraverso questo calcolo possono anche guidarlo verso una meta.

Purtroppo ciò non è sufficiente in molte situazioni tipiche dell’orientamento, come nei casi in cui si ha la necessità di orientare una cartina in base al proprio sguardo, oppure quando sia necessario capire, mentre si è fermi e si osserva un panorama, il nostro orientamento.

Anche quando si cercano su una carta topografica alcuni elementi del territorio da distinguere rispetto alla nostra posizione: un campanile, un castello su un cocuzzolo o una vetta, tutti casi nei quali l’uso della bussola ed il calcolo dell’angolo azimutale riferito al Nord sono indispensabili.

A tale scopo alcuni GPS sono anche dotati di tacche di mira incise o disegnate sul corpo dello strumento che possono aiutare il puntamento.

 

Inserire un punto specifico tra le mete sul GPS

Capita spesso di scovare su internet angoli suggestivi all’interno di un borgo, punti panoramici che vorremmo raggiungere. In questi casi una pratica efficace può essere quella di tentare di riconoscere il luogo su Google Earth™ attraverso alcuni elementi riconoscibili.

Uno scorcio in un borgo potrà essere individuato dal relativo posizionamento delle case che si vedono in foto e che potremo riconoscere dalla vista satellitare, un punto panoramico potrà essere dedotto dagli elementi del paesaggio compresi nella vista: un paese, una costruzione, la vetta di un monte o la sponda di un lago.

Una volta individuato il punto potremo evidenziarlo con un marker di Google Earth™ che poi salveremo sul nostro PC in formato Kmz.

A questo punto il file Kmz sarà convertibile in .Gpx grazie ai numerosi servizi online come GPSBabel e caricabile così sul nostro GPS grazie ai vari software dedicati come Garmin MapSource.

 

Attivare un allarme quando ci si trova in prossimità dei waypoint

Sui GPS Garmin esiste la funzione “allarme di prossimità” che può essere attivato per ogni waypoint: il gps ci avviserà.

Eviteremo così di passare vicino ad una delle nostre mete obiettivo senza accorgercene. La stessa funzione è anche presente per i POI.

In questo caso i monumenti da visitare potrebbero anche essere designati come POI con la possibilità, in base al tipo di gps in uso, di inserire delle informazioni aggiuntive sul monumento, una fotografia e tutto quanto sia necessario a trasformare il nostro GPS in una perfetta guida turistica.

 

_ Leggi gli altri articoli con consigli sul trekking e l’outdoor:

 

Seguici sui nostri canali social! 
Instagram –  Facebook – Telegram

 

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

I consigli del CAI: come capire la difficoltà e la segnaletica dei sentieri

Cos’è la processionaria e quali sono i pericoli per l’uomo e gli animali domestici!

Le regole per portare il proprio cane in un’area protetta: le norme e i comportamenti da tenere