Majella, la montagna madre – 4° tappa

18 marzo 2020 - 9:57

In previsione di quello dell’ultimo giorno, questo percorso risulta ancora abbastanza corto, per permettere, in condizioni di bel tempo, eventuali semplici digressioni (ad esempio, sui monti Acquaviva e Pescofalcone che spaziano sui due versanti orientale ed occidentale della Majella); oppure, in caso di cattivo tempo (com’è capitato a noi), per superare con la dovu-ta cautela la zona critica dei Tre Portoni, soggetta più facilmente al passaggio di nuvole basse. In circa 45 minuti siamo risaliti al Monte Focalone per il crinaletto ove è posto il bivacco Fusco e, seguendo gli ometti, siamo scesi un po’ per il pianoro in direzione Monte Amaro, per poi camminare lungo la cresta che presen-ta i tre caratteristici avvallamenti chiamati I, II, III Portone (su IGM è indicato solo il terzo con la dicitura “Tre Portoni”). Al III Portone, per facili roccette, si sale sul sovrastante ampio crinale pietroso del Pescofalcone e si procede lasciando sulla sinistra una grossa dolina. In caso di maltempo è consigliabile seguire gli ometti per salire al Monte Amaro in modo più graduale e con me-no rischi di perdersi per il suo ampio crinale. In caso di bel tempo, o comunque dl buona visibilità, si può affrontare la salita tagliando a sinistra della dolina suddetta, seguendo tracce più o meno evidenti che ripidamente s’innestano sul sentiero 1 poco prima della vetta. Pochi metri sotto la cima del Monte Amaro (2793m), evidenziata da un pilone e una croce, en-trambi rossi e metallici, appare, di colore rosso e forma semisferica, il bivacco Pelino. Molto spazioso con i suoi 12 posti letto (costituiti da due tavolacci di legno a for-ma di semicerchio e disposti a castello) ha attualmente il solo difetto che la porta è sprovvista di blocco e va chiusa ingegnandosi in loco.

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