Emilia-Romagna: trekking alle sorgenti del Secchia, tra storia e natura

Camminiamo alla scoperta delle sorgenti del Secchia, uno dei più importanti fiumi dell'Appennino Tosco-Emiliano, tra foreste e montagne.

14 settembre 2022 - 7:15

Trekking alle sorgenti del Secchia, tra storia e natura

Le sorgenti del Secchia sono un anfiteatro naturale delimitato da aspre montagne arenariche.

Tra queste una piccola piana ricoperta di un folto manto erboso è attraversato da numerosi ruscelli che formano il primo tratto del fiume.

Lungo il cammino, doline con affioramenti gessosi, ma anche opere belliche realizzate dai tedeschi per rinforzare le retrovie della linea gotica.

 

L’itinerario: Dal valico di Cerreto alle sorgenti del Secchia

Il sentiero, contrassegnato dal segnavia 00, inizia presso il valico del Cerreto (parcheggio) e si dipana sul versante settentrionale del Colle Ospedalaccio.

Attraversato il colle si raggiunge il crinale presso il Passo dell’Ospedalaccio (m 1280). Il nome fa riferimento all’ospizio medievale di S. Lorenzo delle Cento Croci, del quale restanop solo i ruderi.

Lungo la strada forestale si incontra un cippo di epoca napoleonica, divelto dopo la caduta dell’imperatore francese e restaurato in epoca più recente.

Ora il sentiero nr 00 e nr 671 guadagnano quota, si esce dal bosco risalendo le pendici del Monte Alto. Al successivo bivio si segue il sentiero meglio marcato sulla destra, segnavia nr 671.

Superata la costa della Marinella (m 1533) si arriva nella bella conca di Prataccio, anfiteatro di origine glaciale dove scrosciano le acque del neonato fiume Secchia.

Dopo aver attraversato la piana si risale il pendio fra i faggi fino alla sorgente del Secchia (m 1536).

Qui varie polle sgorgano dagli strati di arenaria ai piedi del Monte Alto. Tornando brevemente sui propri passi si individua, al limite del bosco da cui eravamo sbucati sulla conca di Prataccio, il sentiero nr 675.

Lo seguiamo in discesa fra faggi, radure e carbonaie, fino a sbucare su una strada forestale presso la sorgente del Riolo (m 1278). Seguendo la strada verso destra si torna presso il cippo napoleonico, da dove è possibile tornare al valico del Cerreto seguendo il percorso dell’andata.

Oppure si rimane sulla stradina che aggira il Colle Ospedalaccio sul versante toscano, con vaste aperture panoramiche, si sbuca sulla SS63.

Oltre il tornante si incontra un’altra stradina, contrassegnata dal segnavia nr 98, che sbuca a un centinaio di metri dal Passo del Cerreto.

 

Informazioni utili

Punti di appoggio:

Albergo Passo del Cerreto Tel. 0522.898214 – 0585.949666

Albergo Alpino – Tel. 0522.898151 Cell. 328.7638622

 

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