Trekking vicino Firenze tra autunno e inverno: la meravigliosa Val di Pesa

Storia, natura e sapori: in autunno le colline del Chianti in Val di Pesa diventano un luogo magico da esplorare a piedi. Camminiamo in questa meraviglia con due itinerari a pochi chilometri da Firenze

1 dicembre 2023 - 8:00

Trekking d’autunno in Val di Pesa, le colline del Chianti vicino Firenze

Chianti, dal latino “clangor”, rumore, quello delle antiche battute di caccia oppure dall’etrusco “clante”, acqua, elemento sacro per questo popolo.

Qualunque sia l’origine, questo nome è celebre in tutto il mondo e camminando su queste colline possiamo scoprirne i motivi. Terra di antiche tradizioni agricole e non solo.

Il cuore del Chianti è compreso tra le province di Siena e Firenze.

È un museo a cielo aperto dove la terra è stata modellata dall’uomo a proprio vantaggio ma con estremo rispetto, dove “le genti”, in secoli di storia, hanno lasciato opere straordinarie come borghi, strade, pievi e castelli.

Una della Valli del Chianti è quella bagnata dal fiume Pesa e tagliata dall’antica Via Cassia, strada di origine romana, importante via verso Siena e Roma.

La Pesa nasce nella zona di Radda in Chianti per arrivare a Montelupo Fiorentino, dove si getta in Arno passando dai famosi territori di Castellina, Tavarnelle, San Casciano in Val di Pesa.

Quest’ultimo, considerato una delle porte del Chianti, si trova a 15 chilometri da Firenze.

Ai visitatori rimane un ricordo speciale, nonostante la vicinanza alla città possa dare l’impressione di un territorio meno selvaggio e naturale.

Val di Pesa in autunno, tra storia e natura

La Val di Pesa è una pittoresca successione di tondeggianti colli dove si alternano vigneti, oliveti e boschi, punteggiati da castelli, case coloniche sparse che, già ristrutturate da nobili famiglie in epoca rinascimentale, oggi sono dimore bellissime e di alto valore storico e paesaggistico.

Qui un tempo si praticava l’agricoltura mista in piccoli poderi, tipica della “mezzadria”, oggi invece, si hanno grandi vigneti e oliveti. Non mancano campi di cereali con le fioriture campestri di colori rossi, blu e gialli.

Boschi di querce e lungo i torrenti, pioppi, salici e ontani. Rovi, biancospini, rose selvatiche, cornioli, ginepri, ginestre e prugnoli. In tutte le stagioni, colori e frutti diversi.

La fauna è ricca: è facile riconoscere impronte di volpi, istrici, tassi, caprioli. Soprattutto tracce di cinghiale, che ritroviamo spesso e volentieri nei piatti più speciali dei ristoranti o semplicemente alle più popolari sagre paesane.

Tra gli uccelli si annoverano fagiani, gazze, rapaci quali poiane e gheppi, civette, gufi, barbagianni.

Ovunque si alza il cipresso, antico segnavia dei viandanti, simbolo di potere nei viali delle ville e guardiano dei cimiteri.

Questo albero, portato qui dagli etruschi, oggi è simbolo delle campagne toscane con le tipiche case coloniche in sasso.

Il Chianti, con la sua cultura agricola è anche, da sempre, un luogo di passaggio e di accoglienza.

Spedali, pievi e piccoli borghi rurali, aperti ai pellegrini in passato, oggi accolgono i viaggiatori moderni che vi possono ammirare cose splendide e leggere il profondo legame tra uomo e paesaggio.

L’autunno è una stagione magica. Ormai passato il turismo “becero” di agosto, il clima meno caldo e afoso invita a scoprire il territorio camminando. I colori si fanno più intensi, tra rossi, marroni e gialli.

L’aria e il cielo sono più limpidi e blu.

Muovendoci a piedi si scopre una viabilità minore mantenuta nei secoli da un uso popolare: strade che uniscono poderi e casolari, attraversando boschetti e ponticelli, arrivando a pievi e fonti. Per non parlare poi di tutto quell’intreccio di vie che portano a Roma.

Delle Vie Romee ce ne danno testimonianza i tabernacoli che non è raro incontrare lungo la strada.

Trekking tra natura, sapori e tradizione nel Chianti

Come dice un detto “nei piatti finisce la storia” e noi aggiungiamo “anche nei bicchieri”.

Questa volta, il filo conduttore delle nostre escursioni sono i sapori di questa terra che regala un vino e un olio d’oliva straordinari e molti altri prodotti tipici: i mieli, gli insaccati toscani, il pecorino.

I piatti tradizionali sono poveri e rispecchiano la cultura contadina, come le frattaglie, ossia trippa, lampredotto e fegatelli, o i legumi, insaporiti con salvia e rosmarino.

Pappe al pomodoro e “ribollita”, zuppa di pane con verdure, pane toscano cotto a legna, senza sale, ottimo per la “fettunta”.

E poi il fritto, in particolare il “conigliolo”, e il pollo alla brace e la cacciagione arrosto.

A dispetto di quanto si creda, la bistecca, la famosa “fiorentina” non è un piatto antico: ai contadini le mucche servivano ben vive per tirare gli aratri e soprattutto non avrebbero certo avuto denti tanto sani per mangiare cotanto tripudio di carne!

Quando moriva la mucca, per triste disgrazia, la si mangiava bollita. La bistecca è apparsa solo nel Novecento grazie a influenze americane.

Due itinerari di trekking autunnale vicino Firenze sulle colline del Chianti

Proponiamo due escursioni nei dintorni di San Casciano (m 320), un territorio compreso nel Chianti Classico.

La stagione migliore per visitare la zona è senz’altro l’autunno. In questa’area hanno avuto lussuose dimore nobili famiglie del passato: Medici, Antinori, Frescobaldi, Machiavelli.

Vicino a San Casciano si trova il borgo di Sant’Andrea in Percussina, dove nella sua residenza di campagna Machiavelli trascorse il periodo del suo esilio e vi creò il suo scritto più celebre, “il Principe”.

Proprio quest’anno si ricorda il cinquecentenario della realizzazione dell’opera e vi sono molte iniziative culturali legate alla ricorrenza.

La fattoria e l’osteria sono visitabili e le incontreremo durante la nostra passeggiata. Andremo poi tra le colline coperte di filari nella zona della celebre Badia a Passignano dei monaci Vallombrosani.

1 – Anello di Badia a Passignano

Un itinerario ricco di storia e bellezza alla scoperta del Chianti, sulle tracce di San Giovanni Gualberto.

Un anello molto suggestivo che comincia da Sambuca, sulle rive del torrente Pesa.

Qui lasciamo l’auto, passiamo il ponte Ramagliano, antico ponte su cui passava la via Francigena (XII sec.).

Sulla strada sterrata a destra risaliamo il corso del fiume.

Dopo il Mulino dell’Abate prendiamo la strada sulla sinistra che si arrampica sul poggio, tra boschi, vigneti e oliveti e case coloniche di pietra.

Raggiungiamo podere San Giustino, casolare dal sapore antico e proseguendo su un’antica viottola delimitata da muretti a secco a sinistra, passiamo da San Brizzi e subito dopo da Campo al Sole.

Proseguiamo e ci appare Poggio al Vento, antico castello del X secolo, dei Cavalcanti e poi dei Buondelmonti, oggi di proprietà di Passignano.

Saliamo sul poggio per ammirare il panorama sul Chianti, sulla vallata e sullo splendido complesso monastico di Badia a Passignano.

Riprendiamo la strada che ci porta a questo bellissimo monastero vallombrosano e all’abbazia dedicata a San Michele Arcangelo del IX sec.

Qui è sepolto San Giovanni Gualberto, fondatore dell’ordine. Intorno si possono ammirare colline coperte da filari di vigneti che in autunno si colorano di mille sfumature tra il giallo e il rosso.

Con la possibilità di fare diverse varianti, tra boschi di querce, pini e cipressi, riprendiamo la strada verso Sambuca.

 

2 – Trekking a San Casciano Val di Pesa sulle orme di Machiavelli

Percorso panoramico in un contesto paesaggistico di rilievo, sulle colline tra San Casciano e Sant’Andrea in Percussina, rifugio del grande scrittore e politico fiorentino.

Dal parcheggio I Chisci ci incamminiamo lungo la via Empolese.

Dopo le scuole elementari, sulla destra una strada attraversa i quartieri nuovi.

Al primo bivio si imbocca sulla sinistra la via di Cigliano, lungo la quale si trovano le due Ville di Cigliano e la chiesa di San Vincenzo.

Oltrepassato il podere Molinuzzo, attraversiamo il borro della Suganella e raggiungiamo in breve una piana dove ammiriamo una splendida sequoia.

Risaliamo la collina verso la chiesa di S. Bernardo in Faltignano e da qui al piccolo cimitero sulla strada principale.

Percorriamo per un breve tratto la strada asfaltata e imbocchiamo sulla sinistra una stradella campestre che scende tra i vigneti di Villa Mangiacane per poi risalire al Poggio Lotti, punto più alto del percorso.

Attraverso quindi un podere da cui si gode di una vista spettacolare sulla piana fiorentina sottostante, fino a raggiungere l’abitato di Sant’Andrea in Percussina, che ha ospitato Machiavelli durante l’esilio.

Percorrendo ora l’antica “strada regia romana” si raggiunge l’abitato di Spedaletto e, guidati dalla torre dell’Acqua lungo via del Gentilino, rientriamo al punto di partenza.

 

 

Informazioni utili

Come arrivare

1° itinerario
In auto: A1 uscita Firenze o Siena, segue superstrada Firenze-Siena uscita Tavernelle (da Firenze), uscita San Casciano (da Siena)
In bus: da Firenze S.M. Novella (Bus Sita) con numerose corse giornaliere.

2° itinerario
In auto: A1 uscita Firenze – Impruneta. È possibile raggiungere San Casciano in Val di Pesa percorrendo la via Cassia (Tavarnuzze/Cimitero degli Americani/Falciani) o la superstrada Firenze-Siena, uscita San Casciano
In bus: da Firenze S.M. Novella collegamento in autobus con Autolinee Chianti Valdarno (Bus Sita) con numerose corse giornaliere.

L’autrice dell’Articolo, Eleonora Grechi, ha una pagina Facebook dove potete seguirla.

La sua Associazione, Le Vie del Chianti, organizza escursioni e trekking sulle colline del Chianti

Il sito ufficiale turistico delle Colline del Chianti

 

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