Il Sentiero dei Tedeschi nelle Foreste Casentinesi: sulle tracce della storia

Con il nome “sentiero dei Tedeschi”, viene oggi indicato il sentiero creato dalle truppe tedesche per costruire le fortificazioni della Linea Gotica. Un percorso che attraversa la Riserva Biogenetica di Camaldoli e permette di ripercorrere le tracce della storia tragica della seconda guerra mondiale e della Linea Gotica

29 settembre 2024 - 7:19

Escursioni nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi lungo le memorie della Seconda Guerra Mondiale

Il Sentiero dei Tedeschi si sviluppa su un vecchio tracciato aperto fra Montanino e l’antica “via dei legni”, una strada per raggiungere l’Arno.

Era così chiamata perché permetteva il galleggiamento del legname di queste foreste verso Pisa e Firenze, che portava da Giogo Seccheta alla Badia di Pratovecchio.

Il nome del sentiero evoca invece le memorie della Seconda Guerra mondiale, che non risparmiò questi luoghi di indimenticabile bellezza.

Ancora visibili le piazzole delle postazioni e le trincee scavate come punti avanzati del baluardo difensivo.

Gli uomini validi dei paesi vicini durante l’ultima guerra furono trasportati sui crinali dell’Appennino e costretti ai lavori forzati.

Per alcuni di loro quella fu la prima tappa di un viaggio infernale, conclusosi tragicamente nei lager tedeschi.

Il “sentiero dei Tedeschi” doveva servire anche come via di comunicazione in un punto nevralgico della linea gotica, quindi il tracciato venne allargato e consolidato, tanto da poter essere attraversato dalle moto e dai sidecar.

Di certo il tracciato si presentava più largo di quanto non sia oggi.

Il “sentiero dei Tedeschi” – luogo speciale per incontrare il “re” delle Foreste Casentinesi, il cervo – non è più utilizzato come via di comunicazione ed è diventato un percorso per gli amanti della foresta e gli appassionati delle mountain bike.

Si sviluppa nella riserva biogenetica di Camaldoli: le grandi foreste di faggi ed abeti bianchi – l’albero sacro dei monaci camaldolesi – oggi hanno ammantato tutto di pace, quiete e bellezza, compresi i ricordi dolorosi della guerra.

In autunno il cervo entra nella stagione degli amori e, con il sottofondo di un maestoso concerto di possenti “bramiti”, è facilissimo riuscire a scorgerlo nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

 

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