Isola del Giglio: trekking lontani dal turismo di massa

Una piccola isola nel cuore dell'Arcipelago Toscano nasconde 400 chilometri di sentieri nel bel mezzo di una natura incontaminata, distante dal turismo di massa.

15 luglio 2023 - 10:29

Un territorio per lo più incontaminato, un invito all’avventura da vivere attraverso un’isola ancora non battuta dal turismo di massa.

Questa è l’Isola del Giglio, nel cuore dell’Arcipelago Toscano, ad un’ora di traghetto da Porto Santo Stefano, sul Monte Argentario.

Arrivare all’Isola del Giglio necessita uno sforzo logistico in più rispetto a molte altre aree insulari, ma i suoi paesaggi sanno ripagare di gran lunga il viaggio e il tempo necessari per approdarci sopra.

Il territorio interno dell’isola è caratterizzato da una lussureggiante macchia mediterranea, incastonata su montagne e colline a picco sul mare.

Piccole spiagge e calette da sogno impreziosiscono, a loro volta, il panorama marino.

Al Giglio esiste un patrimonio di vie e sentieri nato a inizio a secolo, quando queste venivano utilizzati dagli abitanti a piedi o in groppa agli asini per spostarsi dai vari paesini sparsi sulle alture.

Un intreccio di vie che ha rischiato seriamente di andare perso per sempre.

Pericolo, alla fine, scongiurato: grazie ai fondi Europei, l’amministrazione locale assieme alla Pro Loco e il Parco Nazionale Arcipelago Toscano, sono riusciti a recuperare con successo tanti sentieri, dotati oggi di segnaletica e accompagnati da pannelli didattici.

Ad oggi sono circa 400 i chilometri di sentieri custoditi dall’isola.

 

Ventinove itinerari segnalati

In totale sono 29i percorsi trekking che solcano la piccola isola che, lungo il suo asse maggiore (quello nord-ovest – sud-est) misura poco più di otto chilometri.

Seppur con pochi chilometri d’estensione, il paesaggio tra sentieri sterrati e antiche mulattiere è un viaggio, di colori, profumi, viste panoramiche mozzafiato capace di ripagare anche i camminatori più ambiziosi.

I singoli sentieri sono in genere piuttosto brevi, quasi tutti sotto l’ora e mezza di percorrenza ma possono essere facilmente percorsi in serie.

 

Da Giglio Castello verso il mare

La maggior parte dei cammini partono da Giglio Castello, posto a 405 metri sul livello del mare, a cui si può accedere dal porto o via autobus o tramite una mulattiera da percorrere a piedi in circa un’ora.

è questo il sentiero numero uno, lungo 1.480 e con un dislivello di 373 metri.

Una volta arrivati al Castello, la vista può spaziare a 360 gradi: ad est la costa toscana, distante circa 15 chilometri.

Ad ovest, una fetta di mare aperto ampia più di cento chilometri che arriva alle spiagge orientali corse sopra le quali, nei giorni più tersi, si staglia il profilo del Monte Cinto, a 2706 metri di altitudine.

 

Gli itinerari da non perdere

Una delle tratte da non perdere è quella che da Giglio Castello porta a Giglio Campese.

L’itinerario si può percorrere attraverso due vie, entrambi della durata di circa 50 minuti: una mulattiera di due chilometri di lunghezza con 350 metri di dislivello (sentiero numero 12) e attraverso un sentiero più corto di 400 metri ma più accidentato (sentiero numero 11).

Lungo il tragitto sarà possibile osservare un piccolo “segreto”  dell’isola del Giglio: i palmenti.

Si tratta di antiche costruzioni in pietra, realizzate tra il 1500 e il 1700, usate dai contadini per la pigiatura dell’uva.

 

Capel Rosso e il suo faro

Altri due itinerari mozzafiato sono quelli che portano dalle colline di Giglio Castello fino a Punta del Capel Rosso, uno dei luoghi più selvaggi dell’isola.

Lo si raggiunge seguendo in alternativa il sentiero 28 (più in quota) o il 28a (poco più in basso di altitudine).

Dopo poco meno di due ore di cammino si viene premiati dalla vista del celebre faro di Capel Rosso, con le sue iconiche righe bianche e rosse, segno immancabile della poca distanza dal mare.

Ancora poche centinaia di metri, infatti, è i camminatori possono ammirare uno scorcio sul Tirreno, con le sue acque cristalline.

 

Meglio non lasciare nulla al caso

Per quanto le dimensioni dell’isola siano sostanzialmente ridotte, ci sono alcune insidie che i visitatori non devono sottovalutare.

Su tutto la scarsissima, se non del tutto assente, copertura telefonica. A parte le aree del porto e del castello, molte zone di questa splendida isola risultano non servite da operatori telefonici.

Un elemento da tenere in considerazione in caso di necessità o richiesta di aiuto.

 

Quando andare

I mesi estivi, seppur molto stabili a livello meteorologico, possono essere estremamente caldi per camminare in quest’area.

Un’interessante mese di transizione può essere giugno, quando alla temperatura dell’aria in costante aumento si accompagna un mare ancora relativamente fresco, capace di mitigare la calura anche durante il giorno.

Periodo ancora migliore, per una visita, è la primavera fino a maggio inoltrato, quando l’isola esplode letteralmente di colori e di profumi.

Da novembre fino a marzo il clima non è particolarmente freddo, ma il cielo è spesso nuvoloso e le nubi basse possono coprire il paesaggio in collina.

 

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