scenic landscape in autumn season from lake of Morasco in high Formazza valley with turquoise water and mountains in background
La Val Formazza, nel punto più a nord dell’Alto Piemonte, è una valle dell’Ossola circondata da vette fino a 3400 metri, ideale per escursioni a piedi e in mountain bike.
Storicamente via di commercio verso la Svizzera, ha ospitato popolazioni Walser per oltre 700 anni, lasciando tracce culturali ancora visibili nei villaggi e nelle architetture tradizionali.
Nel secolo scorso il paesaggio è cambiato con la costruzione di dighe, che hanno creato laghi artificiali come il Sabbione, il Toggia e il Morasco, incorniciati dai colori caldi dell’autunno.
Facile da raggiungere in auto, la valle offre numerosi sentieri, le suggestive cascate del Toce e tappe storiche della Grande Traversata delle Alpi e della Via dello Sbrinz.
Camminare qui in autunno significa scoprire una natura che si tinge di rosso e oro, con panorami spettacolari e angoli tranquilli da esplorare, tra laghi, boschi e piccoli borghi.
La valle è anche famosa per il formaggio Bettelmatt e altre specialità locali, che completano l’esperienza di un territorio ricco di storia, natura e sapori.
L’escursione ha inizio dalla Piana di Riale, proprio dal sentiero che sale sino all’Alpe Toggia.
L’itinerario prosegue verso il Lago Kastel (o Castel), anch’esso oggetto della colonizzazione idroelettrica che ha caratterizzato le montagne ossolane dall’inizio del secolo scorso.
La prima diga del Kastel, soprannominata poi “diga di carta pesta”, venne costruita nel 1923 in terra battuta.
Una notte di novembre la diga cedette e rilasciò una quantità d’acqua tale da allagare il paese di Riale e distruggere ponti e argini fino a Ponte.
Nel 1927 si decise di costruire un’altra diga con muratura in pietrame a secco, alta ben 17 metri.
Nel 1955 la diga ebbe un cedimento.
Ph.: commons.wikimedia.org/wiki/File:Black_Lake.jpg/ Milesifederico
Si scoprì che l’invaso della diga era di natura carsica e quindi estremamente permeabile, per questo motivo venne abbandonato il progetto di farne un invaso utilizzabile a scopo idroelettrico.
Oggi non vi è una diga ma due muraglioni distaccati per convogliare, eventualmente, le acque del lago.
Tuttavia, le acque non arrivano nemmeno a lambire i muraglioni.
Resta visibile la condotta che convogliava le acque verso la centrale di Sottofrua.
La salita al lago Nero prevede l’attraversamento del rio Scelp, che in alcune condizioni risulta essere poco agevole.
Giunti al Lago potrete ammirare anche il Corno Talli e il sentiero che prosegue verso il Basodino e il Tamierhorn, la montagna che divide la Val Formazza dalla Val Bavona.
L’intero percorso si snoda per 15 Km, per un totale di circa 4 ore e 30 minuti di percorrenza.
_Tutte le informazioni per camminare fino al Lago Nero
Questa escursione, denominata “dei Tre Passi”, è una camminata che si sviluppa sul fronte più a nord della Val Formazza.
Raggiunge il Passo San Giacomo, il Passo Corno e, infine, il Passo Gries.
Si tratta di un itinerario ad anello lungo 24 Km completabile in circa 7 ore di cammino.
Ph.: Gettyimages/FedevPhoto
Il passo del Gries e il passo San Giacomo dividono l’Italia dalla Svizzera, mentre il passo del Corno divide il Canton Vallese dal Canton Ticino.
Il sentiero inizia dalla Piana di Riale, costeggia il lago di Morasco, e sale fino alla piana del Bettelmatt per poi inerpicarsi verso il Passo del Gries (seguendo l’antica Via dello Sbrinz), arrivando sul pianoro dove si trova un bivacco.
Da quel punto è possibile ammirare il ghiacciaio del Gries e la diga che ne raccoglie le acque.
Il sentiero prosegue verso la Capanna Corno per poi dirigersi al passo San Giacomo.
A quel punto un sentiero che costeggia il lago Toggia conduce al rifugio Maria Luisa e, da lì, riscende fino alla Piana di Riale.
_La descrizione completa dell’itinerario
La diga del lago del Sabbione è la più alta della Val Formazza.
È collocata a ben 2500 metri di quota ed è il più grande bacino idroelettrico del Piemonte.
La costruzione venne ultimata nel 1953 da Edison al fine di sbarrare la conca naturale e raccogliere le acque del ghiacciaio dell’Arbola.
Ph.: Gettyimages/Bombyx
Esiste anche un piccolo cortometraggio di Ermanno Olmi intitolato “la diga del ghiacciaio”, che testimonia i lavori di costruzione del bacino.
Il documentario aveva uno scopo preciso: mostrare il duro lavoro di circa 1200 uomini che hanno contribuito a portare l’energia elettrica all’Italia del Dopoguerra.
Il sentiero ad anello comincia a partire dal parcheggio della diga di Morasco (Verbano-Cusio-Ossola), si sviluppa per 15 Km ed è percorribile in circa 5 ore di cammino.
A causa di una frana avvenuta il 24 settembre 2023, purtroppo, il tratto del sentiero G41 che si trova indicativamente tra il rifugio città di Busto, la diga del Sabbione e la sua variante “alta” risulta, al momento, inagibile.
_La descrizione dell’itinerario
L’itinerario si snoda infatti per 21,5 chilometri.
Percorribile sia a piedi che in mountain bike, ha inizio dalla Piana di Riale e sale lungo la strada sterrata costruita da Edison a servizio delle dighe del lago Toggia e del lago Kastel.
Il valico di San Giacomo divide geograficamente l’Italia dalla Svizzera e quindi la Val Formazza dalla Val Bedretto.
Storicamente, questo passo fu uno dei principali crocevia di interscambio culturale e commerciale tra i due paesi.
Ph.: Gettyimages/Nicola Colombo
Già nel 1400 fu costruito il primo ospizio per i commercianti e i contrabbandieri che muovevano merci e bestiame verso la Svizzera.
Il percorso passa nei pressi di una serie regolare di piloni che, un tempo, furono il basamento del sorprendente Wagristoratore.
Si tratta di un rifugio alpino progettato dall’architetto Piero Portaluppi che aprì nel 1930 ed era gestito dalla Società Anonima Alberghi della Formazza.
Era composto da due carrozze di un treno poggiate su alcuni piloni, una adibita a carrozza ristorante e l’altra a vagone letto.
Sfortunatamente oggi restano solo i piloni.
Le carrozze furono probabilmente distrutte durante la Seconda guerra mondiale, quando il Passo San Giacomo divenne la via di fuga verso la Svizzera.
_Tutti i dettagli sull’itinerario
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