Il Parco dei Nebrodi, un’isola nell’isola – 1° tappa

18 marzo 2020 - 9:56

Uscendo dal centro abitato di Mistretta, lungo la s.s.117, che si dirige verso Nicosia, si devia a sinistra lungo una ripida strada dal fondo lastricato, fino a raggiungere un abbeveratoio e si segue la Regia trazzera che attraversa ampie zone scoperte destinate a pascolo.
Diverse case rurali, masserie e piccoli invasi artificiali sono punti di ritrovo di allevatori che, in questi luoghi, lavorano il latte proveniente dai numerosi allevamenti producendo provole e formaggi.
La traccia, ben conservata e delimitata da muretti a secco, continua fino a raggiungere il Vallone Grande e prosegue attraversando altri piccoli impluvi fino ad entrare nella lecceta. Arrivati al bivio si può svoltare a destra e raggiungere rapidamente l’Urio Quattrocchi (1030 m).
L’Urio Quattrocchi ricade interamente in territorio co-munale di Mistretta: è un piccolissimo laghetto di forma circolare di circa 8500 metri quadri molto piacevole da visitare poiché ospita diverse specie di uccelli acquatici.
Dopo aver superato l’Urio (sulla destra è una fontana con un ampio abbeveratoio circolare realizzato in pietra locale), si segue la trazzera principale, al primo incrocio si svolta a destra in direzione di Case Pomiere, dove c’è un grande abbeveratoio. Quest’ultimo tratto, dopo avere attraversato la rete acquedottistica che serve Mistretta, si addentra in un fitto bosco ove esemplari maestosi di Faggio (Fagus sylvatica) sono consociati a specie quercine come Cerro (Quercus cerris) e Rovere (Quercus petrae). Il sottobosco è spesso impenetrabile; si notano lungo il cammino opere di rimboschimento attuate dall’Azienda Foreste Demaniali.
Da tralasciare il sentiero che, a destra, conduce a Portella Cerasa.
Quando, uscendo dal bosco, si attraversa una zona scoperta, si arriva alle Case Mascellino: la struttura più grande e vicina alla strada è di pertinenza dell’Azienda Foreste Demaniali. Si abbandona il tracciato principale e si devia sulla trazzera di destra che costeggia le Case Mascellino, seguendo le tracce della transumanza. Sempre più interessante sul piano naturalistico e paesaggistico l’osservazione dei boschi circostanti. Superato il confine comunale (Mistretta/Caronia) che costituisce altresì lo spartiacque tra il bacino del Torrente S.Stefano ed il bacino del Torrente Caronia, si continua a seguire la pista in discesa e si incrocia un’altra pista maggiormente battuta, tralasciando le deviazioni, che in quota si dirige verso Acqua dei Vitelli (1306m).
Da questa località la strada è ben visibile e prosegue in salita in direzione della Contrada Moglia ove, di pro-prietà dell’Azienda Foreste Demaniali, è il bosco della Tassita, un popolamento di circa 50 ettari di Tasso (Taxus baccata) specie relitta che sopravvive in luoghi molto umidi ove spesso permangono banchi di nebbia. Tutta la zona è infatti molto ricca di acqua: sorgenti, stagni e pantani stagionali sono ben evidenti. Superato il bosco della Tassita, si continua a salire, si aggira M. Pomiere, Portella Pomiere, Timpone Mirio e, subito dopo, la strada supera una zona rimboschita artificialmente. A destra sono ben visibili esemplari di Tasso. Un ricco fontanile in pietra invita ad una sosta prima dell’arrivo (500m) a Portella dell’Obolo.
Portella Dell’Obolo (1503m) sul confine comunale Caronia/Capizzi è localizzata in corrispondenza della strada provinciale 168 dei Monti Nebrodi, posta tra Ser-ra Pu meri (1544m) ad ovest e Pizzo Fau ad est.
Nelle immediate vicinanze (ritornando indietro per circa 100m) si può imboccare la sterrata di destra e, dopo pochi metri, un sentiero che piega ancora verso destra per raggiungere la Caserma Moglia (1347m) distante 1,3 km. Il caseggiato, recentemente ristrutturato dal Comune di Caronia, può rappresentare il posto tappa. In alternativa si possono raggiungere i centri abitati di Caronia o di Capizzi.

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Il Cilento e l’Irpinia puntano sul turismo esperienziale: sulle orme di San Nilo e dei Grimaldi di Monaco

Un trekking panoramico in 3 tappe nel Parco nazionale dello Stelvio

Al fresco in Lombardia: salita spettacolare al Cevedale dal Rifugio Casati