Ogni trekker, ogni pellegrino diretto a Roma, sa che dovrà attraversare il territorio del Lazio. Con questa consapevolezza in un raduno di oltre 5.000 persone nei giardini di Castel S. Angelo a Roma, domenica 24 ottobre l’ORP-Opera Romana Pellegrinaggi e la Regione Lazio hanno celebrato in grande stile la “Giornata dei cammini”, intitolata in questa terza edizione, “Le vie di Roma nella Regione Lazio”.
Protagonista indiscussa dei “cammini di fede” che da nord a sud raggiungono la Capitale è stata la via Francigena, che con il suo ultimo tratto di 170 Km dal borgo di Proceno in provincia di Viterbo attraversa le bellezze della Tuscia viterbese e di quella romana fino a giungere in Piazza San Pietro. E accanto alla Francigena ecco la via di S. Francesco, da Assisi a Rieti a Roma, e i cammini che da qui si dirigono a sud, verso Brindisi e Gerusalemme.
La manifestazione, che ha visto quest’anno la forte partecipazione di gruppi allegorici e di 1500 figuranti che hanno sfilato lungo tutta via della Conciliazione, di sindaci e rappresentanti delle istituzioni locali attraversate dai vari percorsi, è un ulteriore impulso allo sviluppo dell’ultimo tratto della via tracciata da Sigerico nel 990.
E se forte resta l’interesse delle istituzioni (Beni Culturali, regione, province, comuni) per la realizzazione di un percorso sicuro (completamente in sicurezza la via di Francesco, sulla “Francigena del nord” restano pochissimi tratti di cammino su strade statali ed è ancora critico l’ingresso a Roma, mentre la segnaletica potrebbe essere migliorata), sul fronte dell’ospitalità (nonostante iniziative come i 4 eco-villaggi in via di realizzazione nelle province di Rieti e Roma) resta un quadro con luci, ombre e qualche “macchia nera”: per esempio in un capoluogo di provincia attraversato dalla via Francigena come Viterbo, la “città dei papi”, non esiste ancora una struttura ad hoc per i pellegrini.
Francesco Unali