Un mondo di giocattoli a Genova

17 marzo 2020 - 23:47

In ogni parte della terra e in ogni epoca il gioco ha rappresentato per le popolazioni un momento importante della vita sociale, assumendo spesso un significato sacro oltre che a rappresentare occasione di divertimento e di incontro.

Il gioco e i giocattoli rimandano a concreti spazi e tempi in cui sono cresciute le civiltà, ai luoghi in cui l’uomo si è avventurato per conoscere, per osare, per rischiare, per superare i propri limiti.

Nella libertà e grazie al forte richiamo all’immaginario, i giochi degli uomini, sospingono verso relazioni tra pari, verso “innesti” di fruttuosa creatività, permettendo esperienze di crescita comune, superando steccati e confini.

La mostra “Un mondo di giocattoli”, curata da Roberto Papetti giocattolaio di Ravenna, espone giocattoli costruiti dai bambini e dagli adulti di tutto il mondo con le proprie mani e secondo spirito ludico.

Nasce 20 anni fa come cantiere per la costruzione del giocattolo ecologico, raccolta e sistemazione dei manufatti in uno spazio museale da parte di bambini e adulti, quindi ricerca e valorizzazione di reperti provenienti da tutto il mondo.

Per giocattolo è da intendere ogni mezzo,materiale ed immateriale, utilizzato dai bambini per la creazione del proprio e personale universo fantastico.

Non soltanto quelli acquistati o costruiti dall’adulto e dai bambini stessi, ma ogni oggetto, immagine o simbolo che attiri l’attenzione e serva da stimolo per l’attività ludica.
Da questo punto di vista il giocattolo più vero è mondo e ogni cosa a portata di mano del bambino: il proprio corpo e l’altrui, l’aria, l’acqua, la terra ed il fuoco, gli animali, i vegetali, il proprio e altrui pensiero, le parole e soprattutto le cose.

I giocattoli esposti rappresentano 10 tra le tipologie più giocate nel mondo e le molte varianti o combinazioni, animati e raccontati da adulti per i bambini, nascosti tra i meravigliosi reperti del Museo delle Culture del Castello D’Albertis.

La mostra, è soprattutto un invito a calarsi nella camera segreta del mondo, l’antro odoroso delle culture, dove ritrovarsi o perdersi tra mille colori e forme, ma dove è facile capirsi perché come la musica, il gioco e giocattoli sono un linguaggio universale che non ha bisogno di parole.

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