Ecco 6 benefici delle camminate primaverili: effetti positivi per la mente e il corpo

Camminare, si sa, fa bene, farlo durante le splendide giornate di primavera fa ancora meglio. Il clima favorevole, infatti, garantisce numerosi benefici per il nostro corpo e la nostra mente: ecco i più importanti!

30 aprile 2024 - 10:20

Le escursioni primaverili sono un toccasana per la salute

L’inverno è oramai un ricordo lontano e la primavera spalanca finalmente le sue porte.

Le giornate si allungano, le temperature si fanno più miti e il sole comincia a splendere sempre di più.

In questo periodo è piuttosto normale sentirsi un po’ spossati, stanchi, deconcentrati e magari anche un po’ pigri, tuttavia, si tratta anche del momento migliore per provare a contrastare questi sintomi, magari con delle splendide passeggiate di primavera.

Del resto, sono molti gli effetti positivi derivanti da un esercizio fisico anche se svolto a bassa intensità in questa stagione.

Ecco di seguito alcuni dei principali benefici che potete trarre da una camminata in primavera se svolta con regolarità.

 

1 – Stimolano la circolazione del sangue

Possedere una buona circolazione sanguigna è fondamentale, in primis se si vuole avere un corpo sano e una mente efficiente.

Se il flusso sanguigno non è ottimale, infatti, le cellule del corpo ricevono meno ossigeno e sostanze nutritive rispetto a quelle di cui avrebbero bisogno per funzionare correttamente e al meglio.

In questo senso, il cuore, i muscoli e i vasi sanguigni sono responsabili della circolazione sanguigna e il cammino non può che giovare a queste parti del corpo, specie in primavera, durante la quale si cominciano ad avvertire i primi spossamenti derivanti dal cambio di stagione.

Stando a quanto riferisce l’organizzazione Dutch Heart Foundation, un esercizio fisico sufficiente può ridurre il rischio di malattie cardiache e vascolari del 20-30%.

Dunque, anche la camminata può essere una forma di esercizio fisico utile in questo senso, accessibile e praticabile quasi ovunque.

Mezz’ora di camminata quotidiana a ritmo sostenuto può rappresentare già un buon inizio.

La camminata veloce, infatti, contribuisce ad aumentare la frequenza cardiaca e, conseguentemente, questo non può che apportare maggior ossigeno ai muscoli, alle cellule e ai tessuti.

Se ci riferisce a questo studio, inoltre, si può constatare come una camminata frequente favorisca anche l’apporto di sangue al cervello.

In sintesi, se soffrite di spossatezza oppure stanchezza in questo periodo dell’anno, allora forse conviene uscire per una buona passeggiata quotidiana.

 

2 – Aumentano la vitamina D

Uscire dal periodo invernale può significare, come si accennava prima, stanchezza ricorrente, ma anche dolori ossei e articolari.

Rispetto a questi sintomi e dolori è bene dire che la carenza di vitamina D può essere un fattore determinante per la loro insorgenza.

Ora che in primavera il sole splende più a lungo, forse può essere saggio fare una passeggiata alla luce del giorno.

Stando a queste ricerche, infatti, l’esposizione ai raggi solari non può che essere uno dei fattori determinanti per garantire un maggior apporto di questa vitamina al nostro corpo.

La vitamina D è appunto un ormone che si attiva a livello cutaneo per effetto dei raggi del sole.

Dunque, assumere integratori a seconda delle singole casistiche può essere una valida soluzione, tuttavia, la natura è sempre una buona alleata in questo senso.

Non resta che uscire, camminare, respirare un po’ d’aria fresca godendosi il sole di primavera.

 

3 – Migliorano l’umore e combattono l’ansia

È stato dimostrato, attraverso uno studio, che camminare con regolarità per almeno mezz’ora ogni giorno possa avere un effetto positivo sulla depressione, sul cattivo umore e sulle problematiche derivanti dall’ansia.

Stando a quanto riferisce il National Library of Medicine, infatti, i miglioramenti dell’umore sarebbero causati dall’aumento indotto dall’esercizio della circolazione sanguigna al cervello e da un’influenza sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e, quindi, sulla reattività fisiologica allo stress.

È stato scoperto, inoltre, che l’esercizio fisico allevia sintomi quali la bassa autostima e il ritiro sociale.

Trenta minuti di esercizio fisico a intensità moderata, come una camminata veloce per 3 giorni alla settimana, sarebbero sufficienti per ottenere questi benefici per la salute.

Inoltre, questi 30 minuti non devono essere per forza continuativi.

Si ritiene che tre passeggiate da 10 minuti siano altrettanto utili rispetto a una camminata da 30 minuti.

Rispetto a tutto questo, la primavera non può che essere una condizione capace di favorire questa tipologia di benefici: del resto, le giornate si allungano e le possibilità di camminare regolarmente non mancano.

 

4 – Contribuiscono a migliorare il sonno

Secondo una ricerca condotta da Sleep Health l’esercizio fisico reiterato, compresa la camminata, aiuterebbe a dormire meglio.

Dunque, se in questo periodo si tende a soffrire di insonnia oppure di altri disturbi legati al sonno , allora camminare può essere una valida soluzione.

Lo studio ha affrontato la questione realizzando un esperimento e coinvolgendo 7 adulti sani che, in media, tendevano a dormire circa 7 ore a notte.

I partecipanti sono poi stati divisi in due gruppi.

Al primo gruppo, “di intervento”, è stato chiesto di aumentare i propri passi giornalieri, almeno 2.000 in più rispetto al solito.

Il secondo gruppo, “di controllo”, non ha ricevuto tali istruzioni.

Entrambi i gruppi hanno ricevuto uno smartwatch per monitorare i propri passi quotidiani.

I ricercatori hanno poi confrontato le risposte dei due gruppi ai questionari sul loro sonno, inclusa la durata del sonno e la qualità dello stesso.

Il risultato? Nel complesso, i partecipanti del gruppo di intervento ha migliorato significativamente il proprio sonno.

Tuttavia, solo le partecipanti di sesso femminile.

Il miglioramento riguardava la qualità del sonno, non la durata del sonno , il che significa che le donne dormivano meglio ma non più a lungo.

Ad ogni modo, i ricercatori hanno condotto anche analisi più dettagliate circa i singoli individui (non dividendoli per gruppi) e hanno riscontrato risultati positivi sia negli uomini che nelle donne.

Se questo individuo tendeva ad aumentare il numero medio dei propri passi, allora aveva migliorato anche la qualità e la durata del sonno.

In sintesi, non ci sono risposte certe circa la modalità tramite la quale la camminata possa migliorare il sonno.

Tuttavia, ci sono diverse spiegazioni possibili: ad esempio, esporsi alla luce naturale camminando all’aperto la mattina aiuta a sviluppare un forte ritmo circadiano , che favorisce un sonno sano.

L’esercizio fisico è anche associato alla riduzione dello stress e al benessere fisico, fattori molto importanti se si vuole  dormire meglio.

 

5 – Rafforzano il sistema immunitario

Passeggiare in questa stagione può davvero rafforzare l’immunità?

Ammalarsi durante l’inverno, del resto, è normale in virtù delle condizioni climatiche e del propagarsi di varie tipologie di virus.

Tuttavia, anche la primavera è stagione di allergie e raffreddori.

Ad ogni modo, uno studio britannico ha dimostrato che le passeggiate all’aria aperta possono migliorare l’immunità e rendere l’individuo meno suscettibile alle malattie.

L’esperimento è stato condotto su un campione composto da poco più di 1000 adulti (età 18-85 anni, 60% femmine, 40% maschi), per 12 settimane durante la stagione invernale e autunnale.

Gli studiosi hanno poi monitorato i sintomi utilizzando un apparecchio specifico per la respirazione.

In sintesi, coloro che camminavano dai 30 ai 45 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana risultavano meno soggetti a malattie (40% in meno) rispetto a chi svolgeva attività aerobica per meno di un giorno a settimana.

Dunque, la bella stagione non può che aiutare in questo senso, anche in virtù del fatto che ci saranno molte più possibilità di dedicarsi all’esercizio aerobico.

6- Aiutano la concentrazione e la creatività

Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha valutato in che modo l’esercizio fisico possa produrre un impatto immediato sui meccanismi cerebrali che supportano i processi di memoria.

I risultati dell’esperimento hanno mostrato come anche solo una passeggiata giornaliera di 10 minuti possa comportare un miglioramento nell’elaborazione della memoria.

Questo fatto è stato verificato in virtù del fatto che un lieve esercizio fisico abbia provocato, nei partecipanti all’esperimento, un’elevata attività nell’ippocampo e nelle regioni circostanti.

Ma anche un aumento dell’accoppiamento tra l’ippocampo e le regioni corticali note per supportare l’elaborazione dettagliata della memoria.

Ad ogni modo, bisogna dire che il regime di esercizio più efficace (ad esempio il livello di intensità) per migliorare la funzione dell’ippocampo rimane ancora una questione aperta.

 

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