Camminare ogni giorno aiuta a prevenire Alzheimer e depressione

Fare movimento moderato e con costanza è un ottimo strumento per prevenire l'Alzheimer e combattere la depressione. Ecco gli studi scientifici che dimostrano gli effetti positivi di uno stile di vita attivo

22 novembre 2022 - 13:51

La letteratura scientifica in materia afferma che camminare può svolgere un ruolo importante nella prevenzione della demenza.

Uno studio dell’università Svedese di Orebro ha indagato proprio la relazione tra camminare e la prevenzione dell’Alzheimer e di altre demenze tra gli anziani.

È stata condotta un’analisi per comprendere la relazione tra la camminata e l’insorgenza della demenza senile.

I risultati hanno mostrato che muoversi a piedi ogni giorno abbatte la probabilità di insorgenza dell’Alzheimer.

Un secondo studio ha invece indagato il rapporto tra movimento lento quotidiano e prevenzione di sindromi depressive nei più giovani.

 

Camminare previene la depressione

La ricerca svolta dall’università svedese ha coinvolto diversi adolescenti che soffrivano di varie forme di depressione che si manifestavano in disturbi fisici psicosomatici.

A questi ragazzi è stata fatta svolgere un’attività fisica regolare ogni settimana  per un periodo di otto mesi.

Alla fine del periodo di sperimentazione la situazione psichica di questi adolescenti è stata confrontata con quella di alcuni coetanei con gli stessi problemi, che però avevano condotto una vita sedentaria.

I ricercatori hanno riscontrato un netto miglioramento nell’umore dei soggetti attivi rispetto ai sedentari, con importanti effetti anche  sull’autostima, che ne è uscita fortificata.

La differenza tra la condizione psicofisica dei due gruppi persisteva anche dopo più di un anno dalla fine dalle programmate attività fisiche quotidiane.

 

La costanza fa la differenza

Dal punto di vista scientifico non ci sono dubbi circa i benefici per la psiche dell’uomo, e nello specifico per la depressione, di un’attività fisica svolta con costanza.

Infatti bastano anche solo 30 minuti al giorno di camminata per far migliorare gli apparati immunitari e modulare le endorfine che stimolano il senso di benessere.

La cosa migliore è partire in modo graduale, senza esagerare, magari cambiando lentamente le proprie abitudini di vita, iniziando a spostarsi di più a piedi.

Si può iniziare anche solo con 1.000 passi al giorno per poi arrivare fino a 8.000 – 10.000 passi che coincidono a circa 45 minuti di cammino.

Se ci si muove nel verde e in compagnia si possono sicuramente amplificare gli effetti positivi.

Un’attività moderata ma con cadenza quotidiana ha degli effetti importanti sulla salute psichica delle persone, sia nei casi di sindromi depressive che nella prevenzione della demenza e dell’Alzheimer-

 

Camminare dimezza i rischi d’insorgenza dell’Alzheimer 

Per quanto riguarda la demenza senile, lo studio ha dimostrato che il movimento fisico quotidiano, come la camminata o la bicicletta, è uno dei più potenti strumenti di prevenzione dell’Alzheimer.

Gli studi, a cui hanno partecipato volontari tra i 50 e i 65 anni che hanno fatto esercizio fisico almeno 2-3 volte alla settimana per diversi anni, hanno fornito risultati incoraggianti.

I risultati dei test hanno registrato una riduzione del 50% del rischio di insorgenza dell’Alzheimer e di altre patologie degenerative.

Un risultato incredibile dovuto alla riduzione della formazione di placche di amiloide, che sono il tratto distintivo della malattia.

Uno studio che rappresenta una prima importante indagine iniziale su come la mobilità dolce e stili di vita attivi siano fattori di prevenzione dell’Alzheimer e di altre demenze tra gli anziani.

Un movimento fisico moderato e dolce può diventare un importante programma terapeutico per gli anziani, utile a ridurre il rischio di insorgenza o progressione dell’Alzheimer e di altre demenze.

Risultati che dovrebbero consigliare ai governi di progettare e implementare efficaci programmi di camminata per gli anziani, che li aiutino a frequentare la natura in gruppo e su percorsi adatti.

In questo modo si potrebbe ridurre il rischio di sviluppare patologie neurodegenerative.

 

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