4 maggio 2020 - 10:06

La moda si fa sempre più “outdoor”

Quando parliamo di abbigliamento per l’outdoor ci riferiamo spesso a vere e proprie attrezzature tecniche progettate per affrontare percorsi e viaggi in ambienti naturali, al passo lento del nostro cammino.

Negli ultimi anni però questa categoria di abbigliamento non è più prodotta solo da aziende specializzate, sono molti i brand della moda che recentemente hanno lanciato collezioni che strizzano l’occhio all’outdoor, con capi di abbigliamento pensati per essere comodi e resistenti.

La nostra testata non si occupa spesso di moda, molti lettori pensano magari che questo sia un tema lontano da argomenti quali il trekking e il viaggio lento, ma in realtà non è così. Moda non significa semplicemente “vestire al passo con i tempi” ma è una vera e propria manifestazione di tendenze sociali e culturali in una determinata epoca storica.

Lo stile del vestiario con cui, quotidianamente, andiamo a lavorare può influire perfino sulla mobilità urbana, come? Rendendo possibili stili di vita fino a qualche anno fa inimmaginabili per molti lavoratori, proprio per le stringenti “regole d’abbigliamento” sul posto di lavoro. Negli anni ’80 e ’90 nella maggioranza degli uffici e in quasi tutti gli studi professionali l’abbigliamento tipico, praticamente d’obbligo, era l’abito elegante.

Negli ultimi anni questa tendenza si è invertita, complice anche l’influenza massiccia del mondo Americano, che ci mostra grandi imprenditori e fondatori dei colossi della tecnologia mostrarsi in azienda con magliette e jeans.

Ormai oggi la triade abito, cravatta e scarpa elegante è rimasta confinata a pochissimi ambiti professionali, per esempio avvocati, notai, commercialisti.

Il mondo delle aziende, degli uffici e di molte altre professioni meno “tradizionali” è dominato da uno stile più casual: la comodità è diventata un valore irrinunciabile e il concetto di eleganza, con i suoi tradizionali canoni, si è innovato negli ultimi anni.

Il mondo delle aziende, degli uffici e di molte altre professioni meno “tradizionali” è dominato da uno stile più casual: la comodità è diventata un valore irrinunciabile e il concetto di eleganza, con i suoi tradizionali canoni, si è innovato negli ultimi anni.

Le aziende del settore moda hanno risposto all’appello ideando nuove collezioni e spazi dedicati che rispondano a questa nuova esigenza.

Come ha fatto ZO et LO , store che ospita brand internazionali orientati alla ricerca e all’utilizzo di materiali innovativi, con il progetto Loft. Uno store progettato appositamente per ospitare linee di abbigliamento orientate allo sport e allo streetwear.

Mo cosa c’entra la moda con il camminare?

Le nostre città per tornare vivibili devono rimettere l’uomo al centro, puntando su una mobilità sempre più “dolce” e sostenibile, incentrata sul trasporto pubblico, sulla bicicletta e sul cammino.

Tutto questo però non può avvenire senza un mutamento radicale dei canoni d’abbigliamento negli ambienti di lavoro.

Per andare a lavorare spostandosi a piedi o in bicicletta è necessario un abbigliamento adeguato: le scarpe e i vestiti devono essere più comodi e costruiti con materiali adeguati a queste attività.

Se la moda non si fosse evoluta e oggi andassimo ancora tutti in ufficio indossando rigorosamente un abito elegante, sarebbe impossibile, anche per i più volenterosi, utilizzare la bicicletta o camminare per andare al lavoro.

Ecco spiegato come la moda possa effettivamente influenzare lo stile di vita, contribuendo a rendendolo più attivo e compatibile con la mobilità dolce.

Negli uffici in cui lavoriamo ormai gran parte dei colleghi non indossano più giacca, camicia e mocassino di pelle, l’abbigliamento si è fatto più casual, le scarpe sono sportive, i pantaloni comodi e resistenti, le camice strizzano sempre più l’occhio a quelle realizzate per surfisti.

Un abbigliamento da città che si avvicina sempre più ai prodotti per il trekking leggero e per l’outdoor è un ottimo messaggio per tutti coloro che vorrebbero avere uno stile di vita più attivo ogni giorno, senza le briglie di vestiti formali e poco adatti a questo uso, è possibile cambiare le abitudini di spostamento delle persone.

Esigenze di comfort e comodità ascoltate dalla moda

La maggiore attenzione verso una mobilità urbana sempre meno legata all’automobile è andata di pari passo con una moda “lavorativa” sempre meno legata ad abiti eleganti.

Due tendenze che si sono contaminate a vicenda dando vita ad un vero e proprio circolo virtuoso che ha visto grandi brand di abbigliamento, store online e catene di negozi proporre nei loro cataloghi abbigliamento che strizza l’occhio all’outdoor che, spesso, rientra in nel macro mondo dello c.d. streetwear.

Questo termine letteralmente significa abbigliamento da strada, uno stile ispirato al mondo giovanile in cui si fondono culture diverse come quelle del surf, dello snowboard, della montagna e appunto dell’outdoor.

Un modo di vestire semplice, comodo e funzionale, legato alla vita quotidiana e che oggi viene proposto dai grandi brand in collezioni dedicate che, proprio grazie a queste caratteristiche, è entrato immediatamente negli uffici e negli studi professionali, rompendo un tabù durato decenni.

Oggi nemmeno l’abbigliamento può essere più un freno per la nuova mobilità urbana, più sostenibile e responsabile, basata sul trasporto pubblico, sulla bicicletta sul cammino.

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