Cerro Torre, mito della Patagonia

18 marzo 2020 - 10:13

Non smetterà mai di far sognare, la montagna impossibile della Patagonia. Tutto è estremo, sul Cerro Torre: estremo il suo isolamento, estreme le tempeste che si abbattono addosso a questo urlo di granito piantato nel cuore dello Hielo Continental, estremi i contrasti, estreme le avventure che lì si possono vivere ed estrema anche la verità scritta su queste rocce. Una sfida che ha affascinato i migliori alpinisti di ogni epoca, a partire da Cesare Maestri, che ha pagato la sua immaginifica salita con la perdita del compagno ma soprattutto con un’odissea che ancora oggi non trova soluzione, tra quanti – e mi metto tra questi, conoscendo la moralità e determinazione del “Cesare” – sono certi che li mise, i piedi, sulla cinma del Torre in quel lontano 1959, e altri che invece dubitano che in quell’epoca un uomo potesse riuscire in un’impresa considerata, appunto, impossibile. Ma fu certamente di altri italiani, 15 anni dopo e questa volta senza dubbi, la seconda salita della cima: era il 1974, e loro erano i Ragni di Lecco, coordinati da Casimiro Ferrari. Dalla scoperta di Ferdinando Magellano al mistero della scalata di Maestri, fino alle più recenti imprese, questo libro ci accompagna nelle immensità della Tierra del Fuego, con le storie dell’autore e le fotografie dell’alpinista/fotografo svizzero Thomas Ulrich.

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