Sardegna, autunno in bicicletta tra i nuraghi di Tempio Pausania

Un viaggio alla scoperta della Sardegna più antica, tra natura e tradizioni: dai nuraghi di Tempio Pausania alla cultura del sughero, un itinerario in bicicletta nel cuore della Gallura

19 ottobre 2023 - 10:37

Autunno tra i nuraghi di Tempio Pausania

Immaginatevi seduti all’ombra di un albero antico, piegato e contorto dai millenni.

Una sughera? Banale per la Sardegna; un olivastro, S’otzastru.

Immedesimatevi ora in quell’albero, arcaico di quasi quattromila anni. 4000 anni! Un’epoca oltre il tempo.

Sotto le vostre fronde sono trascorse rincorrendosi vita e morte, uomini e dei, janas (le minuscole fate sarde) e giganti.

Il paesaggio che ammirate dal vostro lungo silenzio è cambiato: la foresta ha ceduto il passo ad un bosco rado corrotto da pascoli.

In esso altri Barbalbero “tolkiani” sono sopravvissuti allo scorrere degli anni, ma la vostra vetustà permette solo di definirli anziani.

Lì accanto due olivastri (forse progenie di quelle olive che ancora decorano i vostri rami in autunno), vi fanno compagnia rispettivamente da cinque e da venti secoli.

Nei paraggi più recentemente sono apparsi il lago Liscia e la chiesa di San Baltolu.

Forse la piccola chiesa campestre trae origini ancora più antiche, ma non ci è dato saperlo.

Certo è che l’area di Luras (paese di 2500 abitanti che unico in Gallura parla il sardo logodurese e non il dialetto gallurese d’origine corsa), è colma di testimonianze ancestrali, le “sepolture dei giganti e dei paladini”.

Ben quattro dolmen (Ladas, Alzoledda, Ciuledda e Billella), databili al 3000 a.C.

I Dolmen sono sparsi tra il centro del paese e le immediate vicinanze.

Sempre in centro si situa un’ennesima curiosità: il Museo etnografico Galluras raccoglie le testimonianze dell’Agabbadora.

Giganti tra le sughere

Spostandoci da Luras in direzione di Tempio Pausania, l’itinerario nella Sardegna nord-orientale prosegue attraversando l’abitato di Calangianus.

Qui si trova il Museo del Sughero, che raccoglie la recente storia dell’industria e della lavorazione di questa corteccia termica, impermeabile ed insonorizzante, oggetto di uno dei principali settori economici della Gallura moderna.

Un paio di chilometri da Calangianus, si nasconde silenziosa la Tomba dei Giganti di Pascaredda.

La località sussurra il suo fascino anche attraverso il proprio nome, Monti di Deu, una denominazione che ispira sacralità.

La passeggiata dal parcheggio accompagna i nostri passi acclimatandoli all’inaspettata solennità del luogo d’epoca nuragica (periodo che va dal XIX al II secolo a.C. circa).

Un bosco di sughere contorna questo monumento funebre, scambiato in passato per la tomba dei giganti a causa delle sue dimensioni e delle ossa umane in esso ammassate.

Nove monoliti per lato coronano a scalare verso l’esterno una stele centrale nella quale è stata scavata una piccola falsa porta, simbolo probabile del contatto tra il mondo dei vivi e l’aldilà.

La tomba comunitaria era probabilmente sede di pasti rituali od offerte di cibo ai defunti, svelati durante gli scavi archeologici dal ritrovamento di stoviglie e contenitori di terracotta ammucchiati sul lato destro dell’esedra.

L’intera area è ricca di altre testimonianze dello stesso periodo: tra Calangianus e Nuchis si trovano infatti i nuraghe Agnu, Bonvicinu e Budas, nonché la fonte sacra di Li Paladini.

A Nuchis si trova un’altra tradizione della Gallura sconosciuta, giunta fino ad oggi attraverso le generazioni: la guaritrice.

Si tratta in genere di una donna con il dono di curare ustioni, malattie della pelle ed altre malattie quali l’alopecia.

Lo fa con un unguento di erbe raccolte in campagna, la cui ricetta è tramandata da secoli all’interno della propria famiglia, depositaria del segreto.

L’amena frazione merita una visita anche per la sua posizione e per una certa aura senza tempo che emana dal suo abitato.

Il Nuraghe Majori, tra storia e tradizioni

Per un primo approfondimento circa il passato nuragico della Gallura è d’obbligo recarsi al nuraghe Majori all’imbocco della statale 133 che conduce da Tempio Pausania a Palau.

I reperti trovati in loco ascrivono il nuraghe ed il villaggio (quest’ultimo non visitabile all’interno di una proprietà privata), all’età del Bronzo (XV-X secolo a.C.).

La civiltà nuragica si accavallò alla precedente cultura presente in Gallura e la sostituì. Si tratta di una civiltà preistorica, priva cioè di documenti scritti.

Gli studi fatti finora ci dicono fosse estesa sull’intero territorio sardo: sono 7000 i nuraghe censiti in Sardegna sopravvissuti a 3500 anni di accadimenti.

La caratteristica principale che dà il nome alla civiltà è il nuraghe, tipica costruzione circolare a torre con massi megalitici utilizzata ad uso abitativo, di controllo del territorio e difensivo.

L’etimologia della parola “nuraghe” rimanda alle lingue semitiche: la radice nur si riallaccia al fuoco, al focolare domestico e dunque alla casa.

La fonte di sussistenza della popolazione era l’allevamento.

Diversi reperti e documenti di altre popolazioni (greci, egiziani, ecc.), fanno supporre un’abilità senza eguali alla navigazione ed al combattimento e contatti con l’intera area mediterranea.

L’architettura dei nuraghe lascia intendere conoscenze tecniche e costruttive avanzate, ma purtroppo avvolte da mistero.

Nel nostro caso il Nuraghe Majori è di tipo misto.

Ingloba i caratteri architettonici a corridoio ed a tholos. Lasciatevi incantare dalla sua posizione, incastonata all’interno di un bosco di frassini, ontani, querce, pungitopo e ciclamini.

La natura si è ritagliata uno spazio anche al suo interno: il Rinolophus hipposideros (un piccolo pipistrello di sei centimetri), abita da aprile ad ottobre la cupola del nuraghe.

Ora anche a voi è dato sapere ciò che da millenni scorre all’ombra delle fronde di S’Otzastru.

 

In bicicletta tra i nuraghi di Tempio Pausania

L’itinerario qui descritto può essere percorso in bicicletta, però la corriera tocca comodamente tutti i centri abitati citati e quindi con piccole passeggiate è possibile raggiungere le località d’interesse.

Dal cimitero di Luras s’imbocca viale Cimitero attraverso il sottopassaggio dopo il campo sportivo.

Lo si segue per 6 chilometri fino al primo incrocio importante con la SP137, da seguire verso sinistra per altri 7 chilometri fino alla deviazione indicata per gli olivastri millenari.

A Luras si torna per la stessa via, visitando i dolmen e il museo etnografico grazie alle indicazioni.

Dal centro di Luras si pedala lungo la SP10 che poi prende il nome di SP136 verso Calangianus, fino ad entrare nel centro attraverso via Luras e viale Cimitero, 3 chilometri in tutto.

Il museo del Sughero si trova dietro la chiesa degli Angeli.

Un paio di chilometri dopo Calangianus, sulla sinistra, si segue una breve deviazione (indicata da un cartello turistico se si percorre la SS 127 o presso il parcheggio se si preferisce camminare lungo la strada bianca di via La Talga).

Si arriva alla Tomba dei Giganti di Pascaredda in 4 chilometri.

Per raggiungere Nuchis (3 km), dal parcheggio bisogna dirigersi verso la SS127.

All’incrocio si attraversa per proseguire fino a Nuchis (SP9).

Usciti da Nuchis in direzione opposta, sempre lungo la SP9, s’interseca e si segue la SS127 verso Tempio (destra), si attraversa la città fino alla rotonda nei pressi dell’Agip.

Da qui s’imbocca la SS133 in direzione Palau.

Dopo l’Hotel Pausania Inn s’incontra a destra l’indicazione per il Nuraghe Majori.

Sono 7 chilometri da Nuchis.

 

Informazioni utili

Difficoltà: Facile

Tempo di percorrenza: 3 ore
Lunghezza del percorso: 28 chilometri

Come arrivare

In auto:

Percorrendo la SS127 che collega Olbia a Tempio Pausania.

Nei pressi di Calangianus deviare per Luras, seguendo le indicazioni turistiche per il lago Liscia e per gli Olivastri Millenari.

In autobus:

Luras è servito dagli autobus della ARST (www.arst.sardegna.it) che collega con la linea 602 Olbia a Tempio Pausania passando da Luras e da tutti i centri abitati indicati nell’itinerario.

I siti d’interesse non sono però serviti da trasporti pubblici.

 

Il sito ufficiale del Museo Galluras a Luras

Il sito ufficiale del Museo del Sughero a Calangianus

Tutto quello che c’è da sapere sul Nuraghe Majori di Tempio Pausania

 

 

Marino Curnis, l’autore dell’articolo, ha un suo sito ricco di itinerari e consigli

 

 

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