Piemonte in primavera: con la bici nel Parco del Ticino tra i mulini di Oleggio

Il Parco Naturale del Ticino piemontese è davvero immenso: con i suoi 6560 ettari è l’area protetta fluviale più grande d’Europa. Si può esplorare in tutta la sua selvaggia bellezza pedalando su uno dei tanti itinerari bike, per godere della primavera che arriva al ritmo lento delle due ruote

21 marzo 2024 - 16:29

Il Parco Naturale del Ticino tra storia, cultura e percorsi

Il Parco Naturale Valle del Ticino, noto anche come “Parco Valle Ticino”, è l’area protetta più estesa della provincia di Novara.

Il suo territorio è caratterizzato da fontanili, risorgive, ampie zone boscose e lanche, ossia antichi rami del Ticino che quest’ultimo non percorre più, ora trasformate in zone umide dove prospera una variegata biodiversità.

Oltre alle peculiarità naturalistiche, il Parco annovera tra i suoi interessi anche la conservazione e il recupero di strutture agricole o di interesse storico e architettonico.

Tra questi: il Museo di Oleggio, il Mulino Vecchio di Bellinzago e il castello di Galliate.

Oltre a questo, questo parco offre numerosi itinerari da percorrere in bici di interesse ambientale, storico e culturale, quasi interamente su fondo sterrato.

Certamente sarà un modo differente di guardare e conoscere il Parco all’insegna del divertimento.

L’itinerario, in bici fino a Oleggio alla scoperta dei suoi dintorni

L’itinerario comincerà a Bellinzago, lì dovrete seguire i cartelli per il centro del parco e per il mulino vecchio.

Tramite un’ampia strada sterrata raggiungerete, appunto, il mulino vecchio, completamente ristrutturato e adibito a centro visite.

Lo sterrato proseguirà sino a condurvi al molinetto.

Dovrete quindi continuare a fianco di un ponte e, dopo un altro ponte sulla destra, giungerete al fiume Ticino, particolarmente ampio in questo punto.

Superato poi il bar Margherita, arriverete al Naviglio di Langosco da dove, su un breve tratto asfaltato, giungerete alla cascina Galdina e, poco dopo, anche alla cascina Zaboina.

Raggiungerete quindi Villa Picchetta, sede del parco e di numerose iniziative culturali,  e continuerete pedalando in un bosco di querce e olmi.

Lasciando sulla destra la Cascina Soliva, passerete sotto la ferrovia, superando la statale 341.

Dovrete ora sorpassare un ponte attraverso il Naviglio Langosco e la Roggia Molinara.

Lasciato sulla destra un pozzo petrolifero, sorpasserete il canale Cavour, punto dal quale potrete scorgere, tra la vegetazione, la villa rinascimentale Fortuna.

Procederete poi in direzione del ristorante Sette Fontane.

Per la via del ritorno potrete percorrere lo stesso itinerario a ritroso.

Esiste poi una variante di questo percorso.

Per raggiungere nuovamente Oleggio, senza ripercorrere il tragitto di andata, si può anche decidere di tornare sino al ponte di Turbigo e attraversare il Ticino sulla statale 341 raggiungendo l’alzaia del Naviglio Grande.

Se si percorre quest’ultima in direzione Tornavento, allora arriverete sino al Ponte di Oleggio.

Informazioni utili

Se volete scoprire altri itinerari all’interno di questo parco allora potete dare un occhio alla pagina dedicata.

 

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