Majella, la montagna madre – 3° tappa

18 marzo 2020 - 9:57

Il percorso, pensato come tappa di riposo (anche considerando l’elevato peso sulle spalle dei viveri per tre giorni), ricalca parzialmente quello del giorno precedente e lascia spazio a digressioni (ad esempio nella suggestiva Conca delle Murelle ricca di fossili). Infatti, abbiamo percorso a ritroso la strada asfaltata fino a raggiungere il Blockaus, per imboccare l’evidente sentiero immerso nei pini mughi fino alla fontana di Grotta Celano. Qui abbiamo fatto scorta d’acqua per i due giorni successivi e ci siamo incamminati in salita (ancora per un po’ sul sentiero di ieri) giungendo ad un primo bivio dove due scritte su un masso, sbiadite e parzialmente nascoste, indicano “Focalone” e “Fusco”. Bisogna seguire la seconda anche per giungere sul Focalone (a meno di non avere doti alpinistiche) rimanendo sul versante orientale del crinale. In pochi minuti si raggiunge il bivio da cui si stacca sulla sinistra, dal sentiero 1, il sentiero che (in poco più di mezz’ora) porta direttamente al bivacco Fusco. La costruzione appare soltanto dopo aver valicato un crinaletto dal quale si apre la visione della frastagliata cresta e della conca delle Murelle: da qui, nelle giornate limpide, si può ammirare la costa adriatica abruzzese e marchigiana.
Nel bivacco giallo, in buone condizioni, vi sono concen-trati 9 posti branda a castello in poco più di 6m2, con materassi, coperte, un tavolino fisso e qualche oggetto di pubblica utilità.

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