Da Don a San Romedio

18 marzo 2020 - 9:38

Questa facile passeggiata, che abitualmente si percorre in discesa, è la più significativa per capire come erano strutturate – prima dell’avvento dei mezzi meccanici – le antiche vie di comunicazione, che viandanti e pellegrini percorrevano per spostarsi da un paese all’altro e da una valle all’altra.

Nell’intrico della vegetazione, non è difficile immaginare la leggenda che racconta dell’incontro tra il Santo che ha dato prestigio al luogo e l’orso che, ammansito, lo condusse fino a Trento.

Questo sentiero è senza dubbio il percorso più suggestivo per arrivare al Santuario di San Romedio, gustando tutta la spiritualità del luogo lontani dalla ressa di automobili e persone che scendono da San Zeno.

Dalla piazza del paese di Don bisogna proseguire per il cimitero, superarlo e parcheggiare nei pressi delle ultime case, accanto ad una segheria. Qui la strada diventa una mulattiera – segnavia 539 – e dopo un tratto pianeggiante dentro un fresco bosco di larici, il sentiero scende ripido con tornanti verso il fondo del canyon.

Raggiunta la base del canyon, molto più stretta di quanto si potrebbe pensare guardandola dall’alto, inizia un’emozionante passeggiata in un ambiente che ha conservato le atmosfere delle antiche vie di un tempo.

Magnifici scorci di bosco, rocce e fiume cristallino che ha compiuto questo enorme capolavoro. In breve si raggiunge il piazzale dove parcheggiano le auto e i bus navetta che provengono da San Zeno; sulla sinistra si sale al Santuario.

Rientro con mezzi a Don o ripercorrendo, in salita, l’itinerario di discesa. 

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