Dalla costa alla montagna

18 marzo 2020 - 0:21

Da sempre appassionato di Trekking, oggi questa passione la condivido con mia moglie e con la sana e vivace curiosità dei nostri figli: Raffaele e Gaia.

Ho cominciato a praticare e scoprire nuovi itinerari percorrendo parte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano andando spesso alla ricerca di sentieri poco frequentati, alcuni scovati per caso, altri invece dopo approfondite ricerche con i pastori e anziani del posto.

A volte la ricerca è stata lunga e faticosa; si sono dovute superare difficoltà e ostacoli naturali; l’avventura dava i brividi del rischio e del pericolo ma alla fine, che  soddisfazione avercela fatta!

Coltivando questa passione è stato facile trovare amici con cui condividere queste esperienze: il gusto di cogliere ogni aspetto della bellezza della natura, di poter godere all’infinito dell’infinito.

Con l’apertura della sezione del C.A.I., la prima ed unica del Cilento, le attività e le presenze si sono moltiplicate e così le escursioni, le arrampicate, i voli in deltaplano hanno interessato oltre al Monte Bulgheria 1225 mt. Il monte Cervati 1889 mt. e gli Alburni.

Da quando, poi, ho coinvolto mia moglie, le escursioni si sono arricchite notevolmente con l’aggiunta, durante le soste, di racconti e leggende tratte dalla nostra tradizione e soprattutto di pietanze tipiche del Cilento che tanto sono apprezzate non solo dagli Italiani ma ancor più dagli altri Europei.

Il mio itinerario inizia dai 520 mt. del Pianoro di Ciolandrea da dove è possibile ammirare il Golfo di Policastro, la costa Calabro Lucana fino alla Sicilia (Stromboli).
 
Oltre il Pianoro di Ciolandrea, da dove è prevista la partenza un sentiero sterrato sale giungendo ai 603 mt. qui si apre un ampio scenario sull’intera costa del Parco Marino-Costa degli Infreschi-Masseta, si potranno osservare le Torri di avvistamento costruite per la difesa dalle incursioni Saracene.

Si scende lungo un  sentiero che porta ad una fitta vegetazione di elci fino a raggiungere il Santuario della Madonna di Pietrasanta del 1200 (528 mt.) e si continua lungo l’antico tracciato giungendo alla sorgente della Manna. Prendendo la strada che porta verso San Giovanni a Piro, di epoca medioevale, ci si inoltra per i vicoli che conducono alla zona più antica caratterizzata da archi, scalinate e portali in pietra.

Superato il Paese(450mt.)si inizia a salire (siamo ad un’ora di cammino) per un uliveto, lungo un sentiero tracciato dai monaci Italo-Bizantini, arrivando alla grotta del Ceraseto (mt.520) dove esistono tutt’ora resti di antiche costruzioni murarie. Dopo aver aggirato un vecchio rudere si prosegue a destra e dopo una salita di 1 km.

Si arriva alla sorgente degli Eremiti dominata da pareti calcaree e dalla grotta dell’Eremita.

Attraversato un bosco di elci secolari si prosegue verso lo Iazzo La Spina(1078 mt.), poi si possono scegliere vari sentieri per raggiungere la vetta del Monte Bulgheria(1225 mt.) da dove all’improvviso si apre un’ampia veduta panoramica da dove è possibile ammirare le montagne e i paesi del Cilento.

Per la discesa si prosegue sul crinale sinistro fino allo Iazzo della Lequa (832 mt.) dove ci si concede una sosta più lunga per poter degustare i prodotti tipici.

Quindi si prosegue tra i campi raggiungendo un vecchio rudere da dove un comodo sentiero ci permetterà di arrivare a San Giovanni a Piro.    
 

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