Friuli d’inverno: escursione nelle malghe del Piancavallo

Splendidi panorami sui colossi delle Giulie, balconi sulla pianura, atmosfere magiche nella millenaria foresta di Tarvisio ci aspettano in uno scenario imbiancato. Calziamo “las cjaspas”,come si dice da queste parti, e partiamo all’avventura.

6 gennaio 2022 - 5:58

L’altopiano del Piancavallo si erge in maniera brusca sopra la pedemontana pordenonese, chiudendola a nord-ovest con le sue ripide pendici.

Il carsismo caratterizza la geologia della zona e arricchisce il paesaggio di doline e avvallamenti intercalati da dossi boscati e radure.

Sulla destra si imbocca la rotabile interdetta al traffico che scende fino ad un edificio proseguendo poi in falsopiano all’interno di una giovane faggeta.

Una brusca ansa a sinistra, su terreno più aperto, ci porta alla casera Collalt (m 1238).

Qui si incontra anche la strada di servizio, ma con neve abbondante non vi è la necessità di assecondarla e conviene invece scendere nella conca sottostante.

Riguadagnata la pista, si sfiora una macchia boschiva passando accanto ai ruderi di casera Barzan (m 1166), poco evidenti.

 

Verso la Casera di Valfredda

Seguendo le tracce di passaggio si sale moderatamente sfiorando anche la casera del Medico (m 1220), posta nei pressi di quella che sembra una modesta altura: è il monte Caseratte, visitabile con breve e consigliatissima deviazione a destra fino all’inaspettato balcone sulla pianura.

Ridiscesi alla pista, proseguiamo verso nord percorrendo le morbide ondulazioni del Pradalto e lasciando a sinistra la scorciatoia diretta per casera Caseratte (utile per accorciare l’anello).

Dopo un panoramico tornante la strada inizia a contornare il Col Ceschet guadagnando anche il ripiano della casera di Valfredda (m 1380), classico punto di ritrovo degli escursionisti, non gestito ma sempre aperto.

 

Con un paio di svolte la pista continua a salire verso nord mirando ad un’insellatura, dove troviamo un crocevia di direzioni tra le quali anche il segnavia CAI 985 che utilizzeremo per il rientro.

Dalla selletta si può salire a destra verso il punto più alto dell’escursione: la quota 1542 sopra la forcella di Giais, occupata da antenne ma meritevole soprattutto per la bella vista sul gruppo del Cavallo.

 

Ciaspolando verso Piancavallo

Tornati all’insellatura imbocchiamo il sentiero CAI 985 in direzione sud-ovest, contornando dalla parte opposta la conca di casera Valfredda.

Con piacevole andamento si perviene a casera Caseratte (1349 m), aperta e non gestita. Da qui, in lieve salita sulla destra, si raggiunge una larga e panoramica selletta presso l’incrocio con una pista (m 1353).

Sono gli ultimi momenti in cui lo sguardo può spaziare lontano, in quanto ci immergiamo ora nel bosco, sfiorando alcune larghe doline.

Le voci che provengono da un impianto di risalita annunciano l’imminente arrivo alle case di Piancavallo.

La via sulla quale termina il sentiero è via Collalto, è sufficiente seguirla a destra in discesa per ritornare esattamente al punto di partenza.

 

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