Estate in Friuli al fresco: il Sentiero dei fiori sul Monte Canin

Il Sentiero Botanico del Bila Pec, sul Monte Canin in Friuli: tra fioriture alpine rare e resti della Grande Guerra, un trekking estivo che unisce natura e storia, con panorami che spaziano dalle Dolomiti all’Adriatico

13 agosto 2025 - 12:00

Friuli d’estate: il Sentiero del Bila Pec sul Monte Canin

Ogni estate, tra la fine di giugno e l’inizio di agosto, l’altopiano del Monte Canin, in Friuli Venezia Giulia, si trasforma in un giardino d’alta quota capace di sorprendere anche l’escursionista più esperto.

In un ambiente che, a prima vista, appare severo e inospitale, la vita vegetale trova spazio grazie a straordinari adattamenti.

Le piante alpine hanno sviluppato strategie ingegnose per resistere al gelo, ai venti impetuosi e alla scarsità d’acqua.

Alcune, come la silène acaule, assumono forme a cuscinetto che proteggono le gemme dal freddo e riducono l’evaporazione; altre, come i papaveri e le campanule dei ghiaioni, si affidano a radici profonde capaci di insinuarsi tra rocce fratturate e ghiaioni mobili.

Vi sono poi specie come il camedrio, che colonizzano i detriti instabili, creando le condizioni necessarie alla vita di altre piante. In questo delicato equilibrio tra roccia e fiori, ogni estate si rinnova un piccolo miracolo botanico.

 

Gli stambecchi e la storia nascosta tra le rocce

Oltre alla flora, il Canin è casa per una numerosa colonia di stambecchi. Presso la sella Bila Pec, non è raro incontrare gruppi intenti a pascolare sulle balze erbose, indifferenti alla presenza umana.

Sono animali confidenti, che si lasciano osservare e fotografare a distanza ravvicinata, regalando momenti indimenticabili.

Questo spettacolo naturale è reso ancora più accessibile dalla funivia che conduce fino al rifugio Gilberti, punto di partenza per diversi itinerari escursionistici.

I sentieri tracciati dal CAI seguono in parte le antiche mulattiere militari della Prima guerra mondiale, opere incredibili per le condizioni ambientali e per le quote a cui vennero realizzate.

Camminando tra le rocce, capita di imbattersi nei resti di quelle strutture: a sella Bila Pec, ad esempio, resiste ancora il rudere di una casermetta che un tempo ospitava fino a 150 uomini e che era collegata da una teleferica, di cui oggi rimane solo il basamento in cemento.

 

Camminare sul sentiero botanico del Bila Pec

Tra i percorsi più affascinanti della zona, il Sentiero Botanico del Bila Pec offre una passeggiata semplice e suggestiva, adatta anche a chi non è particolarmente allenato.

Partendo dal rifugio Gilberti Soravito (1.850 m), si segue a destra un tracciato che costeggia la pista da sci per poi dirigersi verso le pareti del monte Bila Pec.

Lungo il cammino, la roccia calcarea si alterna a lembi erbosi, creando nicchie ideali per la crescita di piante alpine rare.

Ai piedi delle lisce bancate rocciose, il sentiero lascia il segnavia CAI 635 per deviare a sinistra, inerpicandosi tra roccette e prati fioriti.

Nei mesi di luglio e agosto, questo tratto diventa un autentico giardino spontaneo, dove le fioriture si susseguono in un mosaico di colori: giallo brillante delle potentille, viola intenso delle campanule, bianco delicato delle sassifraghe.

La camminata prosegue verso zone dove il terreno, meno instabile, consente lo sviluppo di specie più alte e vigorose.

Dopo aver ripreso quota, ci si ricollega al sentiero CAI 632, che sale direttamente dal rifugio e conduce, con una serie di tornanti, fino alla sella Bila Pec (2.005 m).

Qui, un cartello illustrativo racconta la storia della casermetta militare che sorgeva proprio in questo punto strategico.

 

L’ascesa alla vetta e il ritorno tra fiori e panorami

Chi desidera proseguire può affrontare la salita alla cima del monte Bila Pec (2.140 m), un itinerario classificato come E, dunque adatto a escursionisti con un minimo di esperienza.

La traccia inizia sulla destra della sella, segnalata da bolli rossi, e si presenta subito più impegnativa rispetto alla passeggiata precedente. Dopo un primo canalino dal fondo friabile, si supera un breve tratto attrezzato con una corda fissa. Il percorso continua tra balze rocciose un po’ esposte, fino a raggiungere la vetta.

Da qui, la vista si apre in tutte le direzioni: a nord il panorama spazia sulle Dolomiti friulane e oltre il confine sloveno, a sud la pianura si estende fino all’Adriatico.

È un punto di osservazione privilegiato per cogliere l’ampiezza e la particolarità del paesaggio carsico. Per la discesa si può seguire il segnavia CAI 632, ma vale la pena deviare nella piccola valletta nivale che si apre sulla destra prima di rientrare al rifugio Gilberti.

Qui cresce il papavero bianco del Canin, una rarità botanica che fiorisce tra luglio e agosto, legata in modo esclusivo a questo habitat.

I suoi petali candidi, sottili come carta di riso, si muovono leggeri al vento, creando un contrasto struggente con il grigio della pietra e il verde dei pascoli alpini.

Tornando al rifugio, il paesaggio muta con la luce del pomeriggio: le ombre si allungano sulle rocce, i colori dei fiori si fanno più caldi e l’aria fresca dell’altopiano accompagna l’escursionista verso valle.

L’esperienza sul Monte Canin, tra storia e natura, resta impressa non solo per la bellezza dei panorami, ma anche per la sensazione di camminare in un luogo dove la vita, contro ogni previsione, trova sempre il modo di fiorire.

 

Informazioni utili

Questa pagina è ricca di informazioni e mappe dettagliate sul Sentiero Botanico del Bila Pec. 

Il sito ufficiale del Rifugio Gilberti, ricco di informazioni e suggerimenti per itinerari di trekking.

 

 

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