Emilia-Romagna d’inverno, una ciaspolata sul Passo delle Radici

Percorrere l'Appennino Tosco-Emiliano è da sempre un'esperienza unica: splendide vallate che d'inverno si ricoprono di neve e percorsi da scoprire passeggiando. Un luogo dove i monti dai profili dolci si alternano ai laghi suggestivi e ai borghi storici. L'ideale per chi ha intenzione di fare una ciaspolata in questo territorio durante la stagione invernale!

4 gennaio 2024 - 18:20

L’Appennino Tosco-Emiliano tra storia e bellezze naturali

L’Appennino Tosco-Emiliano è certamente un angolo spettacolare della nostra penisola, anche e soprattutto durante la stagione invernale.

La grande pianura del nord che si trasforma nella montagna emiliana per poi cedere il passo, a sua volta, a quella toscana prima di chinarsi verso sud accogliendo sia le splendide città toscane che le famose colline capaci di attirare ogni anno turisti da tutto il mondo.

Questo luogo può essere definito come un tripudio di colori e profumi, di borghi incantati, percorsi da scoprire passeggiando, monti dai profili dolci e laghi suggestivi, vallate venate di torrenti e fiumi, fitti boschi e ampi pascoli.

L’Appennino si costituisce anche come il punto di congiunzione tra due delle regioni più belle e ricche d’Italia.

Si tratta delle terre in cui alla storia millenaria si mescola la cultura, dove la cucina è accompagnata da grandi vini, dove illustri personaggi hanno segnato la storia e la cultura d’Italia ma anche del mondo.

Proprio dal Passo delle Radici, si può raggiungere un piccolo borgo, Castelnuovo di Garfagnana.

Un luogo di notevole importanza storica in quanto proprio qui venne mandato il celebre poeta Ludovico Ariosto.

Quest’ultimo fu “inviato” lì da Alfonso I d’Este per ricoprire l’incarico di Commissario del territorio. L’incarico di Ariosto durò ben tre anni, dal 1522 al 1525.

Ad ogni modo, a Castelnuovo si potrà ammirare la Rocca Ariostesca: costruita nell’XI secolo, ospitò il poeta all’epoca del suo incarico.

Si tratta di un vero e proprio simbolo per la città: fu duramente dai bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, fu poi ristrutturata e rimessa a nuovo.

Attualmente,  la rocca ospita gli uffici comunali e il Museo Archeologico del Territorio della Garfagnana, che esibisce reperti risalenti al Mesolitico e all’età del Ferro.

Insomma, una tappa ideale se si vuole intraprendere una bella ciaspolata sul Passo delle Radici e scoprire qualcosa in più sulla storia di questo territorio.

Dal Rifugio Segheria Abetina Reale fino a Passo delle Radici

L’itinerario, situato nel cuore dell’Appenino emiliano, si snoda a partire dal Rifugio Segheria Abetina Reale fino ad arrivare al Passo delle Radici.

Il percorso si sviluppa lungo la strada forestale che sale fino al passo delle forbici dove si trova un piccolo bivacco di emergenza.

Scendendo di poche centinaia di metri dal Rifugio Segheria Abetina Reale in direzione nord ci si imbatterà nella Fonte dei partigiani.

Si raggiunge così il Passo del Giovarello e, dopo poco, anche il Ricovero Le Maccherie.

Si prosegue sulla strada per Boscoreale, con una deviazione sui tracciati delle piste da fondo.

Salendo poi a San Geminiano, due sono le alternative:  mantenere il percorso delle piste oppure percorrere la strada carrabile.

La scelta è puramente soggettiva in quanto le due vie sono parallele.

Da San Geminiano si riprende la strada forestale che porta al Passo delle Radici segnata anche come Sentiero Matilde.

Per la salita al Passo delle Radici sono indicati anche percorsi alternativi tra cui la splendida Via Bibulca.

 

Informazioni utili

Se siete in cerca di qualche rifugio dove dormire allora potete dare un’occhiata a questi posti:

Rifugio Cesare Battisti

Rifugio Segheria Abetina Reale

 Se, invece, volete semplicemente gustare qualcosa di tipico lungo il tragitto allora potete fare tappa qui:

Il Casone

 

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