Gargano, dove il sole ha sposato la terra – 2° tappa

18 marzo 2020 - 9:56

La successiva giornata di cammino ci introduce, gradualmente, in quello che è il “cuore” del promontorio: la Foresta Umbra. Appena percorso 1 km, lungo la Statale n.89 in direzione di Mattinata, si guadagna il Valico del Lupo (680m) e da qui si prosegue, ancora per un altro chilometro, fino ad incontrare l’inizio di una pista sterrata che parte sulla destra. Lasciata la strada asfaltata, si continua proseguendo (senza prendere alcuna altra deviazione) su questa carraia che avanza serpeggiando in direzione WNW e, mantenendosi in falsopiano lungo un incantevole paesaggio che si alterna tra radure erbose e una fitta cortina di impenetrabili foreste, porta a superare alcune facili alture come la Coppa Fusillo (789m), che inizialmente troviamo a destra, ed il monte lacotenente (832m) che attraversiamo proprio lungo il cammino.
Una faggeta (il bosco di lacotenente) si para in fondo alla nostra destra ed introduce alla Testa della Valle dell’inferno. Superati una prima curva a sinistra s’incontra la Torre Palermo (809m) e, successivamente la Masseria Orecchino (809m). Subito dopo la masseria compare una prima deviazione a sinistra (che non va presa) che porta ad alcune baracche (764m) in Contrada lacotenente e poi un’altra deviazione (anche questa non va presa) a destra che porta a superare il Puntone di Prasso (755m) fino a raggiungere la Caserma Ginestra (687m). Subito dopo quest’ultima deviazione la pista principale ora si tramuta in una strada e a meno di un chilometro lungo questa s’incontra, poco più in basso a sinistra lo stagno del Lago d’Otri (778m). Nei pressi del laghetto partono altre piste e sentieri che conducono in tutte le direzioni; queste non vanno assolutamente prese.
Si continua proseguendo lungo lo stradello principale che attraversa faggete e pinete emergenti da un fitto sottobosco formato da mirti, ginepro ed eriche. E così dopo aver tralasciato sulla sinistra (787m) la deviazione che porta giù alla Caserma Murgia, si transita presso la Coppa dei Prigionieri (804m), una tondeggiante altura che si para a sinistra, ed in meno di un chilometro si perviene all’incrocio (785m) con la strada che da Vieste conduce alla Foresta Umbra. Poco di fronte, giganteschi esemplari di faggio si aprono in una bellissma radura (793m) e, sullo sfondo, alcune costruzioni dette i Baracconi (791m) precludono a quelle che sono, in questa foresta, alcune presenze dell’antropizzazione: il Villaggio Umbra.
Il villaggio, situato a cavallo di un lieve crinale tutto avolto da una fitta cortina boscosa, è posto a ridosso dell’incrocio tra la strada proveniente da Vieste e la SS.n.528 Vico del Gargano/Monte S.Angelo. Dai Baracconi al di là della strada, in poche decine di metri si giunge al laghetto d’Umbra ed al Vivaio. Lungo la strada, invece, s’incontrano prima gli edifici e gli alloggi della Forestale a destra e poi, in fondo, l’immenso recinto dei daini con accanto il Museo e l’Ufficio Informazioni del Centro visitatori; a sinistra v’è un’area ove sono stati ricostruiti degli ambienti con gli strumenti da lavoro dei boscaioli ed il Campanile con la Cappella di S.Antonio. Nelle vicinanze della nazionale s’incontrano prima un albergo-rifugio a sinistra e poi gli Uffici amministrativi (con la Direzione Forestale), più in là, sulla destra, l’Ufficio postale. I sentieri realizzati all’interno della Foresta Umbra presentano un fondo naturale con una larghezza che oscilla tra gli 80 ed i 150 cm e sono stati attrezzati con passamano, segnaletica e cartellonistica tutti realizzati rigorosamente in legno. Tali percorso vengono qui indicati e delimitati con strisce orizzontali in vernice color giallo, e questi segnali sono tracciati generalmente sugli alberi o, comunque, ben visibili ai lati del sentiero; una efficace cartellonistica è stata realizzata con pannelli esplicativi situati all’inizio di ogni itinerario. La zona intorno ai Baracconi è l’unica, all’interno dell’area, appositamente predisposta sia per bivaccare montando la tendina, che per accendere fuochi.

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