Toscana con le ciaspole: la magia invernale dell’Abetone

Scoprire la bellezza vuol dire fare un giro sulle montagne pistoiesi e, in particolar modo, sul passo dell'Abetone. Si tratta di un vero e proprio paradiso per gli appassionati di sci, outdoor o per chi, semplicemente, ama galleggiare sulle neve con le ciaspole ai piedi.

15 gennaio 2024 - 8:30

La magia del passo dell’Abetone e dell’appennino Pistoiese

Cuore di una zona riconosciuta come la più celebre stazione sciistica dell’appennino Tosco-Emiliano, il passo dell’Abetone con i suoi 1388 metri d’altitudine, deve la sua fama principalmente alle altissime cime che gli fanno da corona.

Per il popolo toscano, l’Abetone è certamente una meta d’eccellenza.

Qui ha origine uno dei comprensori sciistici più importanti del centro Italia: 50 km di piste da discesa cui si aggiungono numerosi campi scuola per principianti.

Ma non finisce qui perché l’Abetone offre anche numerose alternative quali lunghe ed impegnative escursioni.

Lo dimostra la fitta rete di passeggiate da poter percorrere in estate e, magari, anche in inverno con un paio di ciaspole ai piedi.

Oltre all’intrattenimento sportivo, però, ciò che salta agli occhi è la cornice naturale composta da una fitta foresta di conifere e abeti.

Per chi volesse conoscere approfonditamente la flora appenninica c’è anche uno splendido orto botanico cui fa capo uno dei cinque itinerari dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese.

Oltre ad essere una fra le più apprezzate mete turistiche invernali, il passo dell’Abetone offre straordinarie opportunità di soggiorno e di svago anche in primavera, estate e autunno.

In aggiunta a tutto questo, i borghi storici e la buona tavola ne fanno una meta ideali sia per i giovani che per famiglie.

Trascorrere una giornata all’Abetone, o persino una settimana, è l’ideale per rigenerarsi, respirare un’aria diversa e godersi il panorama davvero mozzafiato di questo territorio.

Ciaspolata lungo l’anello: da passo Abetone a Libro aperto

Al passo dell’Abetone è necessario lasciare l’auto presso la piazza delle Piramidi per poi salire lungo una strada asfaltata seguendo le indicazioni per la pista di fondo.

Nei pressi del casottino di partenza della pista si imbocca un sentiero sulla sinistra che consente di percorrere il primo tratto dell’itinerario senza calpestare la pista.

I due tracciati proseguono paralleli nel bosco sino alla località Fontanina.

Qui il sentiero interseca la pista risalendo con buona pendenza il costone che conduce sino alla cima del Monte Maiori.

Scendendo dal crinale opposto in breve tempo si raggiungerà la Foce delle Verginette e il Rifugio Casetta di Lapo (aperto solo in estate).

Dal rifugio si continua a seguire il segnavia 00. Il percorso sale con un’inclinazione più impegnativa, ma mai estrema, e, dopo circa un’ora, si giungerà alla sella sud del Libro Aperto.

Da lì si superano in breve i 250 metri che conducono al punto più elevato del Libro Aperto: la cima del Monte Rotondo, a 1937 metri.

Dalla vetta si torna alla sella sud e si procede in discesa lungo l’ampio crestone seguendo le indicazioni dell’itinerario 495 che conducono al Rifugio la Casetta di Lapo.

Da quest’ultima l’itinerario prosegue per un breve tratto ricalcando la traccia dell’andata.

Giunti alle pendici del Monte Maiori, però, prima di cominciarne l’ascesa, bisogna imboccare lo stradello forestale che ne contorna le falde verso sud.

Circa a metà del perimetro, dove la strada cambia direzione, si prende il sentiero che si stacca sulla sinistra e scende nella valle della Lima, tagliando la costa di Boscolungo circa un centinaio di metri più in basso rispetto al tracciato seguito all’andata.

Il sentiero sfocia su via dei Bovi, nei pressi del cimitero dell’Abetone, da dove, seguendo un’altra traccia in salita sulla destra, si raggiunge in breve la piazza e il punto di partenza dell’itinerario.

 

Informazioni utili

Se siete in cerca di posti dove mangiare, ecco qua un paio di nomi come suggerimento:

 

 

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