6 camminate facili in Trentino, tra natura e meravigliosi panorami

Sei itinerari facili, panoramici e poco battuti per scoprire un Trentino segreto. Tra canyon nascosti, boschi maestosi, laghetti silenziosi e cascate nel cuore delle valli alpine: ecco alcune passeggiate ideali per ascoltare il respiro dei boschi

31 agosto 2025 - 11:29

Itinerari per scoprire un Trentino nascosto

Il Trentino, da sempre meta amata per chi cerca la montagna, custodisce una miriade di luoghi fuori dai circuiti turistici più battuti.

E tra questi, ci sono camminate semplici, accessibili anche a chi non ha particolare allenamento, ma capaci di regalare paesaggi sorprendenti e un’autenticità che ormai è difficile trovare altrove.

In questo articolo ti accompagniamo lungo sei passeggiate facili, immerse nella natura trentina, che pochi conoscono ma che meritano una visita.

Sono itinerari che attraversano boschi antichi, lambiscono torrenti limpidi, costeggiano laghetti nascosti o si affacciano su balconi naturali con viste spettacolari.

Perfette per chi cerca una giornata di cammino leggera ma ricca di emozioni, magari con bambini al seguito o semplicemente con il desiderio di rallentare il passo.

1 – Tra castelli e canyon: da Segonzano al Prà, nella Val di Cembra

Nel cuore della Val di Cembra, tra borghi silenziosi, vigneti e boschi fitti, si snoda un percorso che unisce storia e natura in modo sorprendente.

Si parte dalla frazione di Scancio, nei pressi dell’Hotel Piramidi, per scendere dolcemente verso Saletto e attraversare una campagna ancora viva e coltivata, fino ai ruderi del Castello di Segonzano.

Questo maniero, citato per la prima volta in un documento del 1216, fu gravemente danneggiato nel 1796 durante la battaglia contro le truppe napoleoniche, e oggi si erge come un’affascinante rovina su uno sperone roccioso, a guardia dell’antico ponte di Cantilaga.

Il cammino prosegue in direzione della cappella di Sant’Antonio, la cui facciata conserva ancora i segni delle pallottole sparate dall’esercito francese.

Da lì si scende nel centro storico di Piazzo, borgo stretto e pittoresco, dove la chiesetta dell’Immacolata conserva pregevoli affreschi.

È un luogo da esplorare con calma, lasciandosi incuriosire da ogni scorcio. Superato il cimitero di Piazzo, il sentiero conduce al ponte di Cantilaga e poco dopo alla località Prà, dove un tempo sorgeva il Mulino Folgheràiter, ancora visibile nei suoi resti.

Qui l’escursione si fa davvero sorprendente: il torrente Avisio ha scolpito un’ansa profonda e colorata, una sorta di piscina naturale dalle sfumature blu-verdi, incastonata in una gola rocciosa.

Sospesa sulle pareti verticali, una palestra di arrampicata aggiunge un tocco di adrenalina a questo paesaggio fiabesco.

Risalendo per un sentiero che attraversa la boscaglia, si raggiunge infine la frazione di Teaio, posta su un balcone naturale con splendida vista sulla valle. L’anello si chiude seguendo tranquille strade di campagna, tra campi e silenzi, fino a rientrare a Segonzano.

Un itinerario da vivere con lentezza, perfetto per chi cerca un’immersione totale in una natura intima e poco frequentata.

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2 – Sentiero degli Abeti Giganti, nel cuore della Val Noana

A pochi chilometri dal grazioso borgo di Mezzano, uno dei più belli d’Italia, si nasconde un angolo di foresta che sembra uscito da un racconto fantastico.

Il Sentiero degli Abeti Giganti è un breve itinerario che attraversa un bosco secolare nella selvaggia Val Noana.

Qui gli alberi sembrano custodire i segreti del tempo: abeti rossi e bianchi, faggi e tassi svettano silenziosi nel cielo, creando un’atmosfera rarefatta, quasi sacrale.

Il percorso parte nei pressi della Casina Forestale di Valpiana e si snoda per meno di tre chilometri in un ambiente fresco, ombroso e incantato. Anche se il dislivello è minimo, la suggestione è massima.

A ogni passo ci si sente avvolti da un abbraccio verde, interrotto solo da radure che si aprono all’improvviso e regalano scorci sulle cime dolomitiche.

È un itinerario ideale per famiglie con bambini, ma anche per chi ha bisogno di rallentare e respirare il bosco senza fretta. In certi punti, il silenzio è così profondo da sembrare irreale. E proprio questo silenzio è il vero protagonista della camminata.

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3 – Panorami fioriti e quiete a Malga Sass, nella Val di Fiemme

Salendo da Valfloriana lungo una strada secondaria che si fa via via più stretta e ripida, si raggiunge Malga Sass, placidamente adagiata tra ampi prati e circondata da larici e cirmoli.

È da qui che parte una camminata ad anello che, pur nella sua semplicità, regala emozioni intense.

Dopo una breve salita, in circa mezz’ora si raggiunge la località “Pradi da le Fior”, un alpeggio panoramico che si affaccia su tutta la Val di Fiemme.

Da questo autentico balcone fiorito, situato a duemila metri di quota, lo sguardo abbraccia le cime più belle della zona: dalle Pale di Santa al Corno Nero, fino ai paesi sottostanti. Il luogo invita alla sosta, alla contemplazione, a un picnic circondati da fiori alpini.

Il sentiero prosegue poi tra dolci saliscendi verso Malga Coston, un alpeggio storico ristrutturato, che testimonia la lunga tradizione dell’alpeggio in questa valle.

L’intero percorso è immerso in una quiete assoluta, punteggiato da radure luminose, abeti e larici che filtrano la luce del sole.

Il ritorno a Malga Sass avviene chiudendo l’anello, con la sensazione di aver scoperto un angolo di Trentino ancora autentico, dove il tempo sembra scorrere più lentamente.

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4 – Relax al Laghetto dell’Ischia, a due passi da Mezzocorona

Non sempre per vivere un’esperienza nella natura è necessario allontanarsi troppo.

Il Laghetto dell’Ischia, facilmente raggiungibile a piedi da Mezzocorona o dal vicino parcheggio al Ponte delle Fosine, è uno di quei luoghi perfetti per staccare la spina anche solo per un paio d’ore.

Si tratta di una piccola oasi verde, dove la presenza dell’acqua, la tranquillità e l’ombra degli alberi creano un’atmosfera rilassante e familiare.

Qui ci si può semplicemente stendere su una coperta, leggere un libro, fare un picnic o, per chi ama la pesca, tentare qualche cattura acquistando il permesso giornaliero.

Ma se a un certo punto senti il bisogno di muoverti, puoi salire lungo il primo tratto del sentiero che porta alla via ferrata Burrone Giovanelli.

Dopo pochi minuti di cammino si raggiunge una spettacolare cascata, che segna il vero inizio del percorso attrezzato.

È un luogo che unisce il piacere della sosta con la possibilità di un’escursione più dinamica, il tutto a pochi minuti dal fondovalle.

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5 – Acqua, boschi e pascoli: da Madonna della Neve alla Cascata del Corondoler

Sull’Altopiano di Brentonico, alle pendici del Monte Baldo, c’è un itinerario ad anello che è un vero condensato di ambienti diversi: prati verdi, boschi freschi, ruscelli e piccole cascate.

La camminata parte dal Rifugio Monte Baldo e segue un tracciato che costeggia la canaletta cementata usata per incanalare l’acqua dalla sorgente del Corondoler, attraversando una vegetazione fitta e lussureggiante.

Dopo aver raggiunto le omonime cascate, dove il torrente crea piccole piscine naturali, si prosegue verso i prati del Pian della Cenere.

Qui, tra tavolini di legno, bivacchi e vedute aperte, è possibile sostare e osservare la fauna locale. Non è raro avvistare marmotte, volpi o persino cerbiatti, soprattutto nelle ore più tranquille della giornata.

Il percorso ritorna poi al punto di partenza costeggiando grandi alberi e salendo con dolcezza. Con una piccola deviazione è possibile anche visitare il Patriarca del Baldo, un albero monumentale che racconta secoli di storia naturale.

È un itinerario facile ma ricco di suggestioni, perfetto per chi ama camminare tra ecosistemi diversi e godersi ogni cambio di paesaggio.

_Tutti i dettagli dell’itinerario

 

6 – Verso la Cascata del Pison, nel selvaggio cuore della Val di Sole

Nel Parco Naturale Adamello Brenta, seguendo la Val Meledrio, si trova un percorso che incarna alla perfezione lo spirito di questa valle: acqua impetuosa, boschi profondi e tracce di un’antica sapienza montanara.

La camminata, lunga ma sempre dolce, si sviluppa per quasi dieci chilometri e conduce fino alla Cascata del Pison, dove il torrente Meledrio scende con forza tra rocce e muschi.

Lungo il percorso si incontrano testimonianze dell’economia montana di un tempo: antiche segherie veneziane, un maglio, una calcara e perfino una centrale idroelettrica.

Ma non è solo storia: questo sentiero è parte del progetto “Uno di un Milione”, che unisce arte, partecipazione e tutela ambientale. Mentre si cammina, si viene accompagnati da installazioni e segni che raccontano la relazione tra la comunità e l’acqua.

Il contesto naturale è potente e selvaggio, con il Sasso Rosso che domina l’orizzonte e il torrente sempre al proprio fianco. È un’esperienza completa, sensoriale e culturale, che va ben oltre la semplice passeggiata.

_ Tutti i dettagli dell’itinerario su Visit Trentino

 

 

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