In Valle d’Aosta la parola “envers” viene utilizzata indicare la destra orografica della valle centrale, solcata dalla Dora Baltea: vista la disposizione Ovest-Est della valle, l’Envers è il versante a sud.
La Valgrisenche è la valle dell’Envers.
L’Envers è per la montagna sinonimo di luogo inospitale: l’esposizione a settentrione rende difficile il soleggiamento, generando difficoltà all’agricoltura, nelle comunicazioni durante l’inverno, nella vita quotidiana.
Per giunta vi si accede per un passaggio angusto e battuto dalle valanghe.
Non è difficile immaginare che questa parte della Val d’Aosta sia rimasta isolata, poco abitata e in tempi più recenti al di fuori dei circuiti turistici principali.
Lo sguardo sinistro dei ruderi del castello di Montmayeur, edificato nel sec. XV dall’ultimo discendente dei signori della Contea di Montmayeur (Savoia) per sfuggire alla giustizia dopo un vile delitto.
Ruderi visibili sul lato orientale della vallata poco a monte di Arvier, sembrano rendere ancora più arduo l’accesso al solco vallivo che risale verso il Rutor e l’Ormelune.
Ph.: da www.lovevda.it/
Lasciato alle spalle il severo maniero, si capisce presto che l’asprezza della montagna non ha favorito il sorgere di insediamenti abitativi.
Solo piccole frazioni, e il primo ed unico borgo importante è infatti proprio il Chef-Lieu.
L’agricoltura di montagna è ancora una risorsa, affiancata oggi da un turismo discreto: le tradizioni continuano a vivere nelle manifestazioni come le Batailles des Reines.
Si tratta degli scontri incruenti tra le regine dei pascoli che avvengono solitamente tra fine estate e inizio autunno.
O ancora nella produzione dei “draps”, tessuti in lana prodotti con i métiers, telai di origine rinascimentale.
Negli anni ’70 Attilio Boccazzi Varotto nei suoi “Conte di Baou” confessava di avere rinvenuto in valle soltanto una leggenda: un’ulteriore testimonianza che la vita era stata in passato tanto dura da non permettere alla fantasia di esprimersi?
La natura sorprende tuttavia chi la ama.
In bassa valle, con una modesta deviazione a La Ravoire ed una breve camminata, si potrà visitare la Riserva di Lolair (m 1175).
Area protetta dal 1993, ha in uno splendido laghetto circondato dai canneti la gemma più lucente, incastonata alle falde del Rutor in un ambiente che ospita preziose curiosità botaniche.
Lolair è un grazioso lago circondato da canneti, boschi di conifere e betulle, adagiato tra dossi di origine glaciale: ospita alcune specie vegetali rare, come la Potentilla pensylvanica.
L’itinerario di salita offre interessanti scorci su Arvier e sui ruderi Castello di Montmayeur.
Dal piazzale di La Ravoire si segue sempre la strada sterrata (iniziale segnavia 3, quindi 20 e 100), che sale con numerosi tornanti in un bosco di latifoglie.
La carrareccia termina presso un pilone votivo.
Si prosegue diritto in piano e, mantenendosi sul tracciato verso valle, poco prima di una baita, si può scorgere sul lato opposto della montagna la torre del castello di Montmayeur.
Continuando ancora diritto su terreno pianeggiante, con breve camminata si raggiunge a vista il laghetto.
Scarica il GPX da lovevda.it
_ Scopri gli altri itinerari e percorsi in Valle d’Aosta
Seguici sui nostri canali social! Instagram – Facebook – Telegram