Piemonte, Monviso magnifico d’estate: trekking panoramico a tappe

Il Monviso domina le Alpi Cozie con la sua mole inconfondibile. Camminare ai suoi piedi è un viaggio tra silenzi d’alta quota, pietra, luce e vento, lungo sentieri che salgono oltre i 2.000 metri, nel cuore della natura più autentica.

30 giugno 2025 - 11:30

Trekking d’estate sul Monviso: il gigante delle Alpi Cozie

Con i suoi 3.841 metri di altitudine, il Monviso è una presenza imponente e inconfondibile nel paesaggio delle Alpi Cozie.

La sua sagoma piramidale, visibile da lontano anche dalla pianura, ha ispirato nei secoli escursionisti, poeti e geografi.

È considerato il “Re di Pietra”, un monte simbolico non solo per la sua altezza, ma anche per il suo valore storico e geografico: sulle sue pendici, a oltre 2.000 metri, nasce infatti il Po, il fiume più lungo d’Italia.

L’intero massiccio è incluso nel Parco del Monviso, un’area protetta che tutela un patrimonio naturalistico straordinario, fatto di valloni selvaggi, flora alpina rara e testimonianze culturali legate alle minoranze occitane.

 

Come si raggiunge il Monviso: gli accessi dalla Valle del Po

Gli accessi al Monviso dalla Valle del Po sono quasi obbligati: si passa per il Pian del Re o per Oncino, e ogni cammino, duro ma affascinante, conduce inesorabilmente a un rifugio, meta suggestiva di fine giornata per un meritato riposo.

Il Pian del Re (2.020 m), conca di origine glaciale, è un luogo magico non solo perché vi nascono le sorgenti del Po, ma anche per la straordinaria ricchezza naturalistica che lo caratterizza.

Acque freddissime e ruscelli che si uniscono l’un l’altro formano qui l’anima del grande fiume padano, in un ambiente in cui la flora e la fauna alpine si mostrano nella loro forma più pura.

Oltre al Pian del Re, un altro importante varco verso il Monviso è Oncino, piccolo comune del cuneese con poco più di cento abitanti.

Il paese si distingue per l’attenzione rivolta alla cultura e alla lingua occitana, che qui sopravvive ancora nella toponomastica e nelle tradizioni locali.

Oncino rientra nel tratto cuneese del Parco Fluviale del Po ed è immerso in un ambiente di pregio, che richiama un turismo rispettoso e consapevole.

Il borgo è raggiungibile anche percorrendo l’Alta Via del Tournour, che sale verso il Saret di Oncino e prosegue fino a Crissolo.

Tutti questi luoghi, da Oncino al Pian del Re, sono ormai da anni meta di escursionisti e villeggianti attratti dalla bellezza del paesaggio e dalla qualità dell’accoglienza in quota.

Trekking ad anello sul Monviso

Prima Tappa: dal Rifugio Alpetto o Quintino Sella al Rifugio Giacoletti

 

Dal rifugio Alpetto (2268 m) si segue a ritroso l’itinerario del giorno precedente fino al Lago Grande di Viso e in breve al Quintino Sella (2640 m) storico rifugio dedicato al fondatore del CAI.

Si segue la mulattiera che, in lieve salita, conduce all’ampia depressione del Colle del Viso (2650 m) tra il Monviso e il Viso Mozzo.

Si procede fra grossi massi, costeggiando il Viso Mozzo, poi si scende con varie svolte sulle pendici nord occidentali della Rocca Trunè.

Il sentiero taglia alla base la morena settentrionale del Monviso, poi scende con alcuni tornanti al Lago Chiaretto (2261 m), dal caratteristico colore azzurro lattiginoso.

Tagliando a mezza costa i pendii che sovrastano il lago, si arriva ad un bivio a quota 2310 m circa. Si lascia a destra la mulattiera che scende al Pian del Re, e si prende a sinistra il sentiero che sale alla Colletta dei Laghi (2389 m).

Dopo una breve discesa, il sentiero sale diagonalmente, lasciando in basso a destra il Lago Lausetto, fino a incontrare (quota 2560 m circa) la diramazione per la Punta Roma e il Passo del Colonnello.

Proseguendo a destra sul sentiero principale si risalgono le ripide pendici delle Rocce Alte.

Si percorre l’ampia conca fino al Colle Losas tra le Rocce Alte e Punta Udine, dove sorge il Rifugio Giacoletti (2741 m).

Spettacolare la visione del tramonto sulla parete settentrionale del Monviso.

 

Seconda tappa: dal Rifugio Giacoletti al Rifugio Viso

L’itinerario percorre lo storico Sentiero del Postino, nato per collegare le vecchie caserme militari delle Traversette e del Losas.

Suggestivo il passaggio dal Buco di Viso primo traforo delle Alpi datato 1478 (è indispensabile la pila per affrontare i 75 metri della galleria).

Dal rifugio Giacoletti (2741 m) si scende verso nord seguendo il sentiero lungo un canalone di detriti e nevai, fino al bivio, a quota 2500 m circa.

A sinistra, abbandonato il sentiero che scende verso Pian del Re, s’imbocca il Sentiero del Postino.

Si percorre l’aerea cengia erbosa che taglia orizzontalmente il versante Est della Punta Venezia e oltrepassata la pietraia del Colour Bianco, si raggiunge (quota 2550 m circa) il sentiero che da Pian del Re sale al Colle delle Traversette, dove termina il Sentiero del Postino.

Da qui si segue a sinistra la mulattiera che sale verso il Colle delle Traversette.

Dopo aver raggiunto la conca del Pian Mait (2700 m), si affronta una salita a zig-zag.

Si passa nei pressi della Fonte Ordi (2787 m) e della Caserma delle Traversette: poco dopo si lascia a destra la traccia per il Passo Luisas e si continua sul ripido sentiero, raggiungendo un altro bivio.

Qui si può abbandonare il sentiero che sale al sovrastante Colle delle Traversette (2950 m), per andare a destra, raggiungendo in breve l’ingresso del Buco di Viso (2882 m).

L’accesso non presenta problemi dal versante italiano, ma giunti dall’altra parte spesso si dovrà salire tra la neve e la parete (se il passaggio è ancora ingombro, bisogna tornare indietro e salire al Colle delle Traversette).

Percorso il traforo e raggiunto il versante francese, si effettua una lunga traversata a mezza costa sotto una parete rocciosa, poi si piega a sinistra, scendendo a svolte verso una conca di pascoli.

Sotto i ruderi delle Bergerie du Gran Vallon, si incontra il sentiero che proviene dal Col Selliere, e subito dopo (2465 m) il largo sentiero che collega il Belvédère du Viso al Rif. Viso.

Seguendolo verso sinistra con piacevole percorso pianeggiante si arriva al rifugio (2460 m).

 

Informazioni utili

Scheda tecnica della Prima Tappa

Località di partenza: Rifugio Alpetto-Quintino Sella (2268 m)

Località di arrivo: Rifugio Giacoletti (2741 m)

Dislivello: + 900 metri (+ 500 m in salita dal Sella), – 400 metri

Difficoltà: E

Tempo di percorrenza: circa 4 ore dall’Alpetto (circa 3 ore dal Sella)

Scheda tecnica della seconda tappa

Camminatori con esperienza alpinistica potranno affrontare anche la variante del Colle del Coulour del Porco, attrezzato con corde fisse.

Permette di raggiungere direttamente il versante francese dal rifugio Giacoletti in circa 3 ore (il gestore fornirà ogni informazione).

Località di partenza: Rifugio Giacoletti (2741 m)

Località di arrivo: Rifugio Viso (2460 m)

Dislivello: + 450 metri – 750 metri

Difficoltà: E Tempo di percorrenza 3,30/4 ore

Punti di appoggio: Rifugio Giacoletti – Rifugio Viso (2460 m)

_Il rifugio Quintino Sella
_Il sito ufficiale del rifugio Giacoletti
_Il sito ufficiale del rifugio Alpetto

 

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