Questo percorso si snoda in gran parte nella Ferrara medievale. Da piazza Castello ci si dirige verso gli attigui giardinetti di Piazza della Repubblica; si nota sulla destra la piccola chiesa di S.Giuliano che fino al 1385 si trovava nell’area occupata dal Castello poi demolita per far posto ad esso e qui ricostruita nel 1405. Superati i giardinetti ed il volto di via Baruffaldi, si giunge in via degli Spadari dove appare la grande chiesa di San Domenico eretta nel XIII sec. e riedificata all’inizio del Settecento. Attraversata Piazza Sacrati si giunge in via Garibaldi che si percorre girando a destra; si noterà come a questa strada fanno capo anguste stradine. Si imbocca una di queste, via Colomba, per osservare nella vicina Piazzetta S.Nicolò ciò che rimane di un antico convento agostiniano. Seguendo un breve tratto di via Gusmaria e poi di via Concia si giunge in piazzetta Lucchesi dove sorge la chiesa di S.Maria Nuova di antica origine: presenta infatti una cripta del IX-X secolo dove sono conservate le tombe degli Aldighieri, gli antenati di Dante. Da qui per via Calcagnini si giunge in via Ripagrande che costituiva fino al XIII secolo l’argine dell’antico Po. La si percorre per alcune centinaia di metri in direzione di corso Porta Reno; qui giunti si gira a sinistra e subito appare, sovrastante, l’antichissima Torre dei Leuti, ora campanile della Chiesa di S.Paolo, l’unica rimasta delle 32 torri che un tempo sorgevano a Ferrara. Dirimpetto ha inizio un’altra antica strada, via delle Volte, certamente la più caratteristica esistente in città; conviene percorrerla per osservare l’alternarsi delle “volte” ad arco. Giunti in via Giuoco del Pallone si gira a sinistra e la si percorre in direzione di via delle Scienze per un tratto sotto antichi portici. All’angolo con la strada sopra citata spicca il maestoso Palazzo Paradiso, costruito sul finire del XIV secolo; l’attuale facciata con la caratteristica torretta con l’orologio risale però agli inizi del Seicento; vi ha sede l’antica Biblioteca Ariostea (oltre 200.000 volumi) e conserva la tomba dl Ludovico Ario-sto. In via delle Scienze si gira a destra giungendo do-po poche decine di metri ad un incrocio; sulla sinistra vi è via Mazzini, ricca di botteghe e arteria principale del quartiere ebraico la cui Sinagoga è da oltre cinque secoli sede della comunità israelitica. La strada opposta, via Saraceno, conduce in pochi minuti al “castrum”, il nucleo più antico della città costruito nel VII sec. dagli Esarchi bizantini e dove spiccava il cosiddetto Castello dei Curtensi. Dell’antico insediamento oggi è rimasta la planimetria a ferro di cavallo e frammenti di cinta muraria. Percorrendo la strada principale del “castrum”, l’odierna via Porta S.Pietro, e proseguendo poi per via Quartieri, si giunge al cospetto delle mura estensi; prima vale però la pena di percorrere le silenziose stradine, evocanti ancora l’antica atmosfera, di questa cittadella fortificata, come via Coperta dove al n.9 spicca la quattrocentesca Casa del Capitano, o come via Cammello e via Carmelino al cui angolo risalta il campanile della chiesa di S.Gregorio, il più antico esistente a Ferrara essendo già ricordato in documenti del secolo. Le mura di Ferrara si estendono per nove chilometri e sono tra le più imponenti d’Italia e tra quelle che meglio hanno resistito alle distruzioni del tempo e degli uomini. Il nostro percorso ci ha portato a ridosso della cinta muraria più antica, quella meridionale, costruita a partire dal 1451 per volere del duca Borso. Oltre un secolo dopo, il duca Alfonso Il inserì nelle mura di Borso i poderosi baluardi. Si può percorrere la sottostante via dei Baluardi o salire sul terrapieno per osservare i baluardi dall’alto delle mura percorribili anche in bicicletta. Un lungo tratto delle mura di Borso è attualmente in fase dl restauro; occorre quindi fare attenzione soprattutto dove il sentiero si restringe. Si prosegue in direzione est, ovvero con il centro della città alle spalle, si gira a sinistra; all’altezza dell’ultimo baluardo, il cosiddetto Baluardo dell’Amore si scende e si percorre l’omonima via. All’incrocio con via XX Settembre si nota, sulla destra l’austero Palazzo di Ludovico il Moro (fine XV, ini-zio XVI secolo) che ospita il Museo Archeologico di Spina. Si prosegue fino a raggiungere via Scandiana dove appare sulla destra il Palazzo Schifancia, “delizia” estense edificata nella seconda metà del XIV secolo ed oggi sede dei Civici Musei d’Arte Antica. Pochi sanno (nessuna guida ne parla) che nel giardino interno di questo palazzo esiste un monumentale ciliegio, uno dei maggiori d’Italia. Il ritorno al Castello avviene seguendo via Madama, via Savonarola, via Veltapaletto e via Adelardi. Anche su queste strade si affacciano monumenti di pregio, come il Palazzo Estense detto di Renata di Francia, attuale sede dell’Università, la dirimpetaia Casa Romei e la basilica di S.Francesco in Via Savonarola, e il Duomo la cui abside e fiancata ci accompagna per tutta la sua lunghezza percorrendo via Adelardi. Al n.11 di questa strada si osserva una caratteristica antica osteria; poco oltre si sbuca in piazza Cattedrale poi, a destra, in corso Martiri della Libertà dove appare la possente mole del Castello.