Fra le Apuane di Massa

18 marzo 2020 - 9:51

Da Vinca si segue la strada che esce dal Paese fino alla “Maestà” dove è riposta la statua della “Madonna del Cavatore”; alla sinistra inizia un ampio stradello seguendo il quale, tra boschi di secolari castagni, si raggiunge “La Prada”, ampia prateria punteggiata da capanne vecchie e nuove, un tempo sede di pastori ed oggi utilizzate da organizzazioni di tipo scoutistico.
Poco sopra l’ultimo edificio si stacca un sentiero segnato senza numerazione alla sinistra di quello che stiamo percorrendo.
Le caratteristiche del percorso cambiano notevolmente; infatti, da un cammino ampio ed ombroso si passa ad un percorso angusto e soleggiato che attraversa un ambiente estremamente panoramico. Si arriva, poi, ad un bosco di abeti al centro del quale si trova il Rifugio “Capanna Garnerone” (1.200 m.) di proprietà del CAI di Carrara; offre 18 posti letto, possibilità di ristoro (può essere utilizzato in caso di sovraffollamento del punto tappa di Vinca; è raggiungibile in ore 1,30).
Da qui si prosegue con il segnavia 173 CAI fino alla Foce di Monte Rasori che è situata sullo spartiacque principale delle Alpi Apuane; seguendo sempre la dorsale, si oltrepassa Foce di Navola e si raggiunge Foce di Vinca (1333 m.).
Rimanendo nella valle di Vinca si scende per un breve tratto fino a raggiungere un ghiaione: si risale il canale del Pollaro e si giunge nel Catino del Sagro.
Siamo ora alla base della parete Nord del Monte Sagro; il sentiero si inerpica su terreno roccioso fino alla Foce del Faneletto.
Indi, tagliando a mezza costa prima il versante Ovest, poi quello Sud del Monte Sagro, si raggiungono le cave di marmo della Walton.
Seguendo sempre lo stesso sentiero (segnavia 173 CAI) si risale il versante Est del Monte Borla (1469 m.) alla sommità del quale il sentiero si allarga e con an-damento pianeggiante in leggera discesa raggiunge i prati di Campocecina, quindi il rifugio Carrara, moderna e funzionale costruzione in stile alpino che offre, numerosi posti letto e un’ottima cucina.
Questo è, probabilmente, il rifugio più panoramico delle Apuane; infatti, essendo tornati sul versante a mare a 1300 m., si possono godere tramonti spettacolari quanto unici.
Dopo cena si consiglia una breve passeggiata notturna fino allo “Zucco del latte” da dove si può ammirare la veduta notturna di tutta la costa apuana, ligure e versi-liese (andata e ritorno 30 minuti circa).

2° giorno
CAMPOCECINA – FORNO

Tempo di percorrenza: Campocativo-Forno, ore 3; in
senso contrario ore 5,30-6.

Descrizione: si segue, al contrario, il percorso del giorno precedente fino alla Foce di Pianza (1279m). Da qui un comodo sentiero, che segue la cresta di destra, conduce alla Foce della Faggiola (1464m), piccolo valico erboso ai piedi del crinale S-O del Monte Spallone, tra le testate del Bacino delle cave del Sagro e l’erta Fossa del Canalone che scende verso Colonnata. Il sentiero (segnavia 172 CAI) scende in diagonale sul versante a mare, attraversa la zona de “I Vallini”, tocca antiche cave e antiche vie di lizza e giunge alla Foce di Luccica; da qui una comoda mulattiera (segnavia 38 CAI) che scende sempre verso mare conduce alle case di Vergheto.
Questo piccolo abitato è costituito da antiche case di pastori e da seccatoi per le castagne; abitato ormai da un’unica famiglia giace su un piano a circa 800 m; non è collegato con strade carrozzabili ai centri di fondovalle.

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