I Claustri

18 marzo 2020 - 0:18

Attraversare Porta Bari (lat. 40.829597 N, long. 16.553797 E) e
immettersi su Corso Federico II di Svevia. Quindi girare a sinistra in
via Leopoldo Laudati. Proseguire per 20 metri e, nei pressi del civico
10, immettersi in Arco Fratelli Festa. Procedere, scendere per la rampa
di scale e immettersi poi in Claustro San Gennaro.

Dopo la visita alla
piazzetta, uscire e svoltare a sinistra, tornando nuovamente in via
Leopoldo Laudati. Avanzare per 20 metri e poi svoltare a sinistra, nei
pressi del numero civico 70, in Claustro Fratelli Salvatore. Tornare
indietro, uscendo dal claustro, e svoltare a sinistra, ritornando in via
Leopoldo Laudati.

Dopo pochi metri, svoltare a destra in via Santa
Chiara e svoltare a subito a destra in Claustro Lorenzo Antodaro. Dopo
essere usciti dal claustro, svoltare a destra così da proseguire su via
Santa Chiara e mantenere la sinistra. Procedere per 50 metri circa fino a
incrociare via Già Corte d’Appello, quindi svoltare a sinistra.

Camminare per 100 metri fino a raggiungere piazza don Minzoni, quindi
imboccare la prima a destra in via Santa Caterina e poi subito la prima a
sinistra in via fratelli Baldassarre. Avanzare per 40 metri circa, poi
svoltare alla prima a sinistra in via Forno Nuovo. Dopo 20 metri circa
svoltare alla prima a sinistra in via Paolo Ruggiero e dopo pochi metri a
destra in Claustro Inferno. Uscendo dal claustro, girare a sinistra in
via Paolo Ruggiero e poi subito dopo a destra in via Forno Nuovo.
Procedere per 20 metri circa e imboccare la strictula a sinistra.

Proseguire diritto fino a incrociare via Santa Caterina, quindi girare a
sinistra e immediatamente dopo, nei pressi del numero civico 43,
immettersi in Claustro Antonio Donato Cionno. Uscendo dal claustro
dirigersi a sinistra, percorrendo nuovamente via Santa Caterina.
Svoltare alla prima a sinistra in via Michele Continisio. Avanzare per
20 metri fino a raggiungere a destra Claustro Giuseppe Nicola Altieri.

Dedicato a uno scultore locale di fine XVI secolo, esperto nella
lavorazione del legno, è ricordato anche con il toponimo dei “pupi”,
riferimento palese all’esistenza di botteghe di artigiani in loco.
Uscendo dal claustro, svoltare a sinistra imboccando nuovamente via
Michele Continisio. Procedere fino a incrociare via Santa Caterina,
quindi svoltare a sinistra. Continuare per 100 metri circa fino a
incrociare corso Federico II di Svevia.

Attraversarlo e andare diritto
in via Santa Croce, quindi proseguire diritto mantenendo la sinistra.
Camminare in via Santa Croce per 80 metri circa fino a incontrare via
Gian Domenico Falconi, quindi svoltare a sinistra. Avanzare per pochi
metri, poi immettersi a sinistra, nei pressi del numero civico 50, in
Claustro Tradimento, il cui toponimo rimanda alla leggenda del presunto
“voltafaccia” di alcuni altamurani che avrebbe fatto capitolare la città
nel 1799, ritornando nuovamente sotto la monarchia dei Borboni. Il
claustro è caratterizzato da sculture a basso rilievo poste sulle pareti
di un’abitazione (mascheroni apotropaici, fiori e conchiglie).

Tornare
indietro e svoltare a sinistra percorrendo nuovamente via Gian Domenico
Falconi per poi avanzare lungo in via Santa Lucia. Proseguire per 50
metri circa e nei pressi del numero civico 53 immettersi a sinistra in
Claustro Tricarico, che prende il nome dal proprietario del palazzo
ubicato all’interno dello stesso, professore di medicina presso
l’Università degli studi di Altamura a metà del XVIII secolo; nella
corte interna presenta, oltre al pozzo d’acqua sorgente, anche i resti
di una macina antica, usata per la lavorazione dei cereali. All’uscita
riprendere, a sinistra, via Santa Lucia.
Camminare per pochi metri, quindi svoltare a sinistra, in corrispondenza
del numero civico 41, in Claustro Giudecca.

Da Giuda, uno dei figli di
Giacobbe che si stabilì nella regione della Giudea, è il più singolare
per impianto planimetrico, costituito da una piazza ramificata: visto
dall’alto, infatti, ricorda la Menorah ebraica (candelabro con tre
bracci, corrispondenti a tre piccoli vicoli ciechi che si dipartono
dalla piazzetta centrale).

Il toponimo ricorda che questo claustro era
abitato dalla comunità ebraica, una delle etnie più presenti e vive in
Puglia sin dal IX secolo, dedita principalmente al commercio;
all’ingresso dello stesso, in alto, una piccola cariatide denominata
Sinagoga, posta lì quasi a protezione degli abitanti del claustro, dà il
benvenuto a chi vi entra. Tornare indietro, uscendo dal claustro,
quindi svoltare a sinistra percorrendo nuovamente via Santa Lucia.
Proseguire per 70 metri fino a incrociare via Conservatorio Carmine,
quindi svoltare a destra. Andare diritto fino a raggiungere piazza San
Giovanni, quindi svoltare nella prima a destra in via San Gaetano.

Avanzare fino a raggiungere, nei pressi del numero civico 19, l’arco che
immette in Claustro Giandonato Papa. Uscire dal claustro, quindi
svoltare a destra proseguendo in via San Gaetano. Andare diritto fino a
incrociare via Gian Domenico Falconi, quindi svoltare a sinistra.
Proseguire diritto per 100 metri, fino al termine della strada, per poi
immettersi a destra in Arco del Duomo. Percorrerlo interamente così da
giungere in corso Federico II di Svevia, quindi svoltare a sinistra.
Andare sempre dritto fino a ritornare a Porta Bari. L’arrivo è in piazza
Saverio Mercadante (lat. 40.825119 N, long. 16.550855 E).

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Siena, trekking primaverile sulle Crete senesi a Isola d’Arbia

Trentino in primavera: 2 itinerari spettacolari nella Valle dei Mocheni

Bormio, 3 meravigliosi itinerari panoramici di primavera