Il borgo antico (Santeramo in Colle)

18 marzo 2020 - 0:18

Attraversare piazza Di Vagno (lat. 40.796239 N, long 16.758053 E) e
imboccare via Francesco Netti. Svoltare nella prima a destra in via
Sant’Eligio.

Al numero civico 33 troviamo la chiesetta in stile romanico
di Sant’Eligio
, risalente al XIII secolo, originariamente dedicata ai
santi Efrem ed Erasmo. Conserva, al suo interno, interessanti affreschi
del XVI secolo e due del XIII e XIV secolo, raffiguranti Sant’Eligio e
gli stessi Erasmo ed Efrem.

Proseguendo diritto sulla stessa via,
troviamo frontalmente, al numero civico 59, palazzo Netti, casa natale
del pittore Francesco Netti, annoverato tra i massimi esponenti della
pittura napoletana e pugliese dell’Ottocento. Al numero civico 56 della
stessa via troviamo la casa natale di Bartolomeo Paradiso, scultore
santeramese di fama internazionale.

Sempre su via Sant’Eligio, nei
pressi del numero civico 95, troviamo palazzo Colonna. Rappresenta uno
dei palazzi più caratteristici del centro storico. La struttura
principale ha oltre duecento anni; ingloba una torre circolare che si fa
risalire all’XI-XII secolo. In passato era arricchito anche da un
giardino.
Mantenendo la destra si imbocca via Francesco Amenduni per poi svoltare
nella prima a sinistra su via Enrico Toti.

Proseguire diritto fino a
imbattersi, sulla destra, nell’ingresso della chiesa del Carmine.
Inizialmente dedicata a Sant’Erasmo, è stata fino al 1741 la chiesa
madre di Santeramo. È stata oggetto di vari rifacimenti nel corso dei
secoli, di cui uno è attestato da una data (1587) incisa sul portale.
Una volta qui, svoltare a sinistra su via Carmine, per poi girare a
destra fino a raggiungere largo Piazzolla. Sulla destra troviamo la
chiesa del Purgatorio.

Imboccare via Sant’Antonio, a sinistra
dell’edificio religioso. Proseguire diritto Al numero civico 21 troviamo
palazzo De Luca. Proseguire su via Sant’Antonio per poi girare a destra
in via Michelangelo Buonarroti, poi subito a destra su via Patroni
Griffi De Laurentis. Camminare per qualche metro fino a trovare, sulla
destra, in via Ladislao, nei pressi del numero civico 37, l’ingresso a
palazzo De Laurentis.

Voltarsi e proseguire su via Ladislao,
frontalmente, alla fine della strada troviamo palazzo Sava, un complesso
architettonico costruito da una parte monumentale adibita a civile
abitazione, una cappella dedicata alla Madonna del Rosario, un’ala
utilizzata dai Padri Monfortiani e un giardino interno.

La chiesetta
annessa, grazie alla cura dei Padri Monfortiani, presenta in ottimo
stato le decorazioni, dorature, pitture, e l’originale architettura
interna. Proseguire su via Ladislao fino a raggiungere piazza Garibaldi.
A sinistra, nella piazza, troviamo il palazzo Marchesale.

L’iscrizione
“Octavius Carafa Machio S. Easmi A Fundamentis erexit 1576” testimonia
l’antichità del più significativo monumento architettonico di Santeramo.
Ai primi feudatari di Santeramo che sono stati discendenti di Buccio
dei Tolomei (1443), è succeduta prima la famiglia Carafa (fino al 1618) e
poi la famiglia Caracciolo (fino al 1806, data di cessazione della
feudalità), attualmente il palazzo è di proprietà del Comune.

Di fronte
al quest’ultimo troviamo la chiesa matrice. Dedicata a Sant’Erasmo, fu
costruita nel 1729 su un’antica cappella preesistente, dedicata a Santa
Maria della Lama. A tre navate con grandi pilastri in finto marmo
(1860), possiede un campanile terminato nel 1923. L’interno conserva
diverse opere di rilevante valore artistico, mentre nell’archivio
parrocchiale sono conservate pergamene e registri di interesse storico
che vanno dal 1200 fino ad oggi.

Al fianco destro della chiesa, invece,
troviamo palazzo Disanto. Completato nel 1882 su progetto
dell’architetto Cristoforo Pinto, originario di Gioia del Colle, si
impone per l’interessante facciata simmetrica in stile neo-classico con
bugnato liscio, tre piani che terminano con una balaustra e sei statue
in pozzolana che rappresentano delle muse. Gli interni, una volta
adibiti a civile abitazione, ristrutturati nel 1977, sono attualmente
sede di un istituto di credito.

Da piazza Garibaldi si svolta a destra
per imboccare via Roma. Proseguire dritto. Nei pressi del numero civico
75 troviamo la chiesa di San Giuseppe. Proseguire su via Roma per
qualche metro, fino a raggiungere piazza dott. Giuseppe Simone. Qui
troviamo il Palazzo Municipale. La massiccia costruzione, quasi cubica,
progettata dall’architetto Ezechiele Cifarelli, fu inaugurata come sede
municipale nel 1865. Proseguire su via Roma fino al numero civico 125,
dove troviamo la chiesa di Santa Lucia.

Continuare sino alla fine di via
Roma, fino ad incrociare via Altamura. Qui troviamo la chiesa del
Santissimo Crocifisso con annesso convento dei Padri Riformati.
Costruito nel XVII secolo per volontà del marchese Gian Battista
Caracciolo, era dotato di trenta cellette per i monaci, un refettorio
con affresco dell’Ultima Cena, un chiostro con relativo pozzo.

Dopo la
soppressione degli ordini monastici del 1866, i locali del monastero
furono utilizzati come caserma dei Carabinieri e, successivamente, come
carcere, mattatoio comunale e canonica. Attigua all’ex convento dei
Padri Riformati, è parrocchia dal 1931. Costruita nel XVII secolo su una
cappella dedicata a San Rocco, è stata rimaneggiata, soprattutto
all’esterno, nel XIX secolo.

L’arrivo è in largo Convento (lat. 40.791837 N, long. 16.753323 E).

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Il Cilento e l’Irpinia puntano sul turismo esperienziale: sulle orme di San Nilo e dei Grimaldi di Monaco

Un trekking panoramico in 3 tappe nel Parco nazionale dello Stelvio

Al fresco in Lombardia: salita spettacolare al Cevedale dal Rifugio Casati