La terza giornata inizia in prossimità di Portella Femmina Morta / Miraglia a quota 1524 m, punto di incontro con la s.s.289 S.Fratello/Cesarò. La traccia, inizialmente pianeggiante, attraversa un’area limitrofa alla faggeta di Monte Soro dove sono bene evidenziate le aree carbonili dei numerosi fussuni, cataste di legna realizzate nei periodi estivi dai carbonai. Dopo circa due chilometri si arriva in corrispondenza di Portella Calacudera dove la strada si biforca: il tratto asfaltato che in salita si dirige a destra raggiunge Monte Soro (1847 m), la cima più elevata del complesso montuoso dei Nebrodi. La strada che invece va verso sinistra si dirige verso il Lago Maulazzo. Il primo tratto lastricato è delimitato da muri in pietra realizzati durante l’immediato dopoguerra. Dopo circa 400/500 metri è ben evidente a sinistra una sorgente spontanea di acqua, protetta da strutture in legno realizzate dall’Azienda Foreste Demaniali. Prima di arrivare al Lago Maulazzo, due chilometri circa, la strada prosegue in discesa nella faggeta ove frequentemente alcuni tratti sono recintati a cura degli allevatori. Questa è sicuramente la zona più conosciuta e maggiormente frequentata da visitatori: spesso l’eccessivo carico di fruitori ha fatto registrare atteggiamenti scorretti non sempre rispondenti alle finalità di conservazione dell’area protetta. Il Lago Maulazzo è un ampio bacino artificiale realizza-to negli anni settanta dall’Azienda Foreste Demaniali. Ampi camminamenti con staccionate in legno delimitano il lago regolamentandone la fruizione. Superato il lago si segue la traccia principale e, dopo avere superato la fontana in pietra posta sulla sinistra del sentiero, si continua a scendere camminando all’interno della fitta faggeta che qua e là si apre in piccole radure pascolative. Cavalli allevati allo stato brado e numerosi bovini pascolano liberamente in tutta la zona. Dopo circa due chilometri si incontra un bivio (Passo Taverna) e si segue la traccia principale che volta a destra e attraversa il Torrente Cuderi, lo stesso che lungo il tratto Maulazzo/Passo Taverna si è a tratti costeggiato, e continua a seguire la stessa traccia per circa 4 km fino ad arrivare al Lago Biviere (1278m), il più ampio bacino lacustre dell’area dei Nebrodi. Il lago Biviere rappresenta un bacino di alta quota di grande valore naturalistico sia perché è punto di sosta di numerose specie di uccelli acquatici (sia stanziali che migratorie), sia per i caratteristici popolamenti ve-getali distribuiti in strati che vanno dalla porzione centrale sommersa fino a quella intorno al lago periodicamente inondata dall’acqua. Il lago è interamente inserito in zona A del Parco, men-tre la riva del versante Nord segna il confine della zona B essendo stata tutta l’area limitrofa disboscata e, fino ad epoche non molto lontane, destinata interamente alla coltivazione del grano. La strada supera il lago e prosegue in salita addentrandosi nuovamente nella faggeta di Scavioli ed aggirando un altro piccolo laghetto nelle immediate vicinanze del Biviere. Il bosco in alcuni tratti è più fitto ed a tratti aperto in ampie radure ove fanno la loro comparsa, l’Agrifoglio (Ilex aquifolium), isolati cespugli di Tasso (Taxus baccata), grandi esemplari di Melo selvatico (Malus sylvestris), Perastro (Pirus pyraster), Rovo (Rubus ulmifolius), Biancospino (crataegus monogyna), Rosa selvatica. Unitamente al Faggio, l’Acero campestre e il Melo selvatico sono le specie arboree più rappresentative. La faggeta di Scavioli e Mangalaviti governate a ceduo, sono in alcune zone faggete ad alto fusto di grande valore naturalistico e paesaggistico ed è infatti nell’attraversare questi luoghi, tra Portella Balestra e la Sorgente di Favotorto che il cammino diventa notevolmente interessante. Non sono infrequenti incontri con varie specie di piccoli mammiferi, roditori, insettivori e carnivori. In corrispondenza di Serra Pignataro (1681m), che rappresenta la quota massima di tappa, si inizia a scendere seguendo sempre il confine comunale fino a Fontanazza, Pizzo Scavello, Portella di Testa, Portella Dagara. Si è giunti in corrispondenza di una strada asfaltata, che proprio in prossimità di Portella Dagara si interrompe. La strada giunge da Floresta passando da Portella Mitta.