Monti Picentini: un paradiso verde (prima parte)

18 marzo 2020 - 9:49

Dal centro di Montecorvino Rovella, una precipitosa gradinata conduce a S.Eustachio ove dei secolari tigli offrono una perenne frescura nell’antistante piazzetta. Varcato un passaggio sul torrente Cornea, una sterrata comincia a salire portando al panoramico pianoro ove s’affaccia il bianco Santuario di Maria SS.dell’Eterno (1623). Meta di continui pellegrinaggi nei mesi da maggio ad agosto, è posizionato su una spianata da cui si gode un esteso panorama che va dalle pendici meridionali dei Picentini ai monti Lattari, fino all’immensa pianura di Paestum.
Dall’Eremo parte una sterrata che, costeggiando una pineta, sale lungo le pendici montuose. Sui declivi col-linari e lungo le prime falde si sviluppano argentei uliveti, molto spesso frammisti ad agavi e fichi d’india e, man mano che l’altitudine aumenta, il paesaggio cambia gradualmente il suo aspetto. La sterrata poco più sopra si ricongiunge (623m) al km 18 della SS.164 delle “Croci di Acerno”. Percorrendo circa 1 km lungo questa strada, poco più avanti si prende una pista che sale sulla sinistra (679m) e porta in direzione nord per Piano Antico. Ora scompaiono i piani prativi coltivati ed il bosco si riappropria del suo spazio; al leccio comincia a sostituirsi la quercia e la roverella. Si continua lungo la sterrata fino a giungere ai ruderi del Casone di Cerasuolo (870m). Dal Casone si prende a sinistra e si guadagna leggermente quota. Dopo breve si arriva in vista del Varco della Noce (926m) circondato da estese faggete e da fitti castagneti. Intorno il bosco si presenta sempre più fitto con una bassa vegetazione dalle policrome tonalità di verde delle felci dei rovi e degli arbusti; qualche fazzoletto di terreno è stato pazientemente coltivato e recintato da esperte mani contadine.
Si comincia leggermente a scendere e si solcano le pendici del monte Circhio (1073m) giungendo così alla Sorgente Canale (826m). Il posto è ideale, per chi vuole spezzare il percorso in due tappe, per montare la tendina e trascorrervi la notte.
Dalla sorgente si prosegue in discesa. Più avanti s’incrocia, proveniente dalla destra, una carrareccia che sale dal casale di Gauro. Si continua lungo questa e si rientra tra i castagni e i faggi del bosco di Faito (763m). Dopo una serie di tornanti si arriva tra le case di Gauro (320m), tipico casale nascosto tra le vallate. All’uscita del paese si prende a scendere lungo un sentiero che attraversa campi di frutteti, uliveti e noccioleti, giungendo così sulla strada provinciale Giffoni/Montecorvino.
Poco più giù, a Casale Palivene, in Contrada Marotti, s’imbocca una pista che conduce alla chiesetta di S.Ambrogio, d’origine longobarda (XI sec.). Solo fino a pochi anni fa era un rudere nascosto tra i rovi (167m) oggi invece, dopo un accurato restauro architettonico, è stata restituita ai suoi antichi splendori. Al suo interno, un affresco raffigura la Madonna “Seduta in Trono” con i quattro Santi, tutti milanesi: Ambrogio, Simpliciano, Gervasio e Protasio.

Ripreso il cammino si sale lungo una ripida sterrata che, attraversando estesi meleti e noccioleti, conduce al casale di Occiano (343m). Volgendo a destra, si arriva alla Chiesa della Madonna delle Grazie (429m) nelle cui vicinanze vi è la Sorgente La Vena (383m) ove sono sparsi i ruderi di una cappella. Da qui parte la traccia di un sentiero che in breve sfocia sul monte Nebulano (548m) sulla cui cima v’è la presenza dei ruderi della fortezza longobarda di Castel Nebulano (XI sec.) punto strategico da cui si gode un esteso panorama. Dal castello si discende lungo un sentiero che in 20 minuti ci riporta al centro di Montecorvino Rovella.

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