Sulla Serra d’Ivrea

18 marzo 2020 - 9:41

Il sentiero inizia nella borgata Broglina (sulla Ss 338 tra Ivrea e Biella), proprio sull’ultimo tornante prima del paese. Sbucati su di una sterrata la si segue verso destra, in leggera salita, camminando tra castagni centenari. Al bivio si prende a sinistra, in discesa, e in poco tempo si giunge alla vasta spianata dove si erge il solitario campanile di San Martino (45 minuti). Qui, in origine, sorgeva il paese di Perno, scomparso nel 1250 lasciando dietro di sé il solo campanile. Dietro questo curioso edificio si trova una strada selciata che sale lungo la Serra aprendo a tratti scorci panoramici sulla sottostante regione dei laghi. Giunti ad una sterrata, si continua a tenere la destra procedendo in leggera salita fino a giungere in vista del laghetto di Prè (45 minuti). Adesso bisogna seguire il sentiero sulla sinistra, fino al seguente bivio sulla destra, in direzione della borgata Riduta presso Andrate. Volendo, è possibile una digressione al centro di Andrate dove sorge il Campanile di Santa Maria (XI sec.), considerato tra i più raffinati esempi di stile romanico in Canavese. Dalla borgata Riduta si segue il bivio a sinistra che incrocia due strade asfaltate scendendo rapidamente a Bienca. Si percorre per un chilometro circa la strada asfaltata per Borgofranco, fino all’incrocio a sinistra che farà scendere al Lago Nero, un piccolo gioiello caratterizzato da un’isoletta ornata da betulle (1,15 ore). Si prosegue lungo la stradina prendendo a destra al primo bivio e a sinistra al secondo seguendo, a questo punto, i cartelli che indicano “Lago Coniglio” e “Rifugio La Monella” (15 minuti). Dopo una meritata pausa al rifugio è possibile percorrere tutta la circonferenza del Lago Pistono seguendo sempre la segnaletica “Alla ricerca del Lago Coniglio” (il giro completo richiede circa 2,00 ore, ma è prevista una scorciatoia che lo riduce di 40 minuti) e che fa immergere in un variegato ambiente lacustre alternato a zone coltivate a vite e boschi. Da notare i resti dell’acquedotto romano edificato duemila anni fa (e che fornì acqua a Ivrea fin nel XVIII sec.).
Il ritorno può avvenire lungo la via dell’andata (4 ore) oppure è possibile raggiungere Montalto Dora, dove prendere un autobus per Ivrea e, da qui, un secondo mezzo per tornare a Broglina.
Con la bicicletta è possibile tornare al punto di partenza (percorrendo strade sterrate e asfaltate) seguendo la segnaletica per Chiaverano, dove si può visitare la chiesa romanica a una navata dell’XI sec., e per Burolo dove fare una tappa per la piccola Chiesa di Santa Maria Maddalena che sorge su di un masso erratico. Da qui si risale in direzione del Campanile di San Martino per tornare al punto di partenza.

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