Visita al nevaio di Santa Barbara

18 marzo 2020 - 0:20

Seguendo il sentiero per circa mezz’ora si incontrano degli importanti apparati eruttivi che hanno dato vita ad eruzioni con emissione di magma e una importante attività esplosiva, come si capisce chiaramente dalla conformazione dell’apparato stesso.

Dopo alcune centinaia di metri si incontra un rifugio: vicino, circondato da una palizzata per evitare che qualcuno sporgendosi possa precipitare all’interno, si  può vedere il nevaio di Santa Barbara.

Risultato del crollo della volta di una grotta di scorrimento lavico ha dato vita in passato ad un’attività che veniva praticata sull’Etna, la conservazione della neve che durante l’inverno si depositava dentro la voragine.

Essa veniva protetta con rami di ginestra e conservata fino alla stagione estiva, quando veniva tagliata a blocchi e portata a dorso di mulo nei paesi alle pendici del vulcano. Dal Rifugio si può riprendere il cammino che ci riporta al punto di partenza. Si ringrazia Giuseppe Chiarenza per l’itinerario qui descritto.

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