Thermometer in the snow with sub zero minus temperature concept for winter
Il mese di novembre si chiude con un clima tipico dell’inizio dell’inverno: freddo, instabilità e passaggi perturbati che stanno interessando gran parte della penisola.
Secondo le ultime previsioni di Luca Lombroso, meteorologo di Meteored Italia, l’arrivo della neve è un’ipotesi concreta sulle montagne, ma non mancano incertezze legate a due giorni cruciali: domenica 30 novembre e lunedì 1 dicembre.
Le temperature sono già su valori pienamente invernali: al nord le massime di inizio settimana sono rimaste quasi ovunque sotto i 10°C, con poche eccezioni come Trieste (12°C) e la Liguria, mentre al centro non si sono superati i 20°C, raggiunti soltanto in qualche località del Sud.
Nonostante il freddo, chi sperava nella neve in pianura al Nord è rimasto deluso: finora non si sono create le condizioni necessarie.
Un promontorio dell’anticiclone delle Azzorre si allunga verso l’Europa occidentale e il nord delle Alpi, spingendo più a nord le perturbazioni atlantiche. Nel Mediterraneo rimane invece un’area di bassa pressione complessa, responsabile del tempo instabile che persiste su molte regioni.
Lombroso spiega che: “Al nord la pressione risulterà in aumento e l’influenza della ritornante orientale tenderà ad esaurirsi, mentre al sud e marginalmente al centro questa circolazione causerà ancora tempo instabile perturbato”.
Le masse d’aria mostrano un quadro articolato: nessuna irruzione artica, aria marittima subtropicale al centro-sud e aria fredda polare marittima al Nord.
Il risultato è un mix di instabilità e temperature fredde, ma non eccezionalmente anomale.
Le zone maggiormente esposte al maltempo nei prossimi giorni resteranno quelle del Sud, con accumuli di precipitazioni che secondo ECMWF potrebbero superare i 100 mm nell’area di Napoli.
_ Nord: mattine gelide ma tempo più stabile:
Venerdì e sabato al Nord il tempo sarà invernale, con brinate, gelate diffuse e quasi totale assenza di nebbia. Le temperature minime scenderanno fino a -4/-5°C, mentre le massime si assesteranno tra 6 e 8°C.
_ Centro e Sardegna: migliora, ultimi fiocchi in Appennino: l’atmosfera tende a stabilizzarsi, con residue piogge tra sud Abruzzo e Molise e qualche ultimo fiocco di neve sulle cime appenniniche.
_ Sud, piogge e temporali: venerdì piogge e temporali interesseranno soprattutto Puglia, Basilicata, Calabria e le coste tirreniche della Sicilia. Domenica è atteso un miglioramento generale.
Una nuova perturbazione atlantica è attesa tra domenica 30 novembre e lunedì 1 dicembre.
Sarà il passaggio che potrebbe portare le nevicate più significative di questo inizio d’inverno, seppur senza interessare le pianure del Nord.
_ Nord ovest, fenomeni scarsi: il fronte toccherà solo marginalmente Piemonte e Valle d’Aosta, che dovrebbero rimanere in gran parte asciutti.
_ Nord est e Appennino settentrionale, neve a bassa quota:
Nevicate intense, anche se di breve durata, interesseranno le Alpi centro-orientali e l’Appennino Tosco-Emiliano, con neve:
Il fronte lascerà l’area nel corso di lunedì.
_ Centro, fenomeni rapidi ma intensi:
Domenica la perturbazione colpirà la Sardegna, per poi spostarsi su Toscana, Lazio e Campania, dove non si escludono temporali.
Lunedì il maltempo interesserà le adriatiche, accompagnato da tramontana e maestrale che agiteranno i mari e apriranno schiarite sulle regioni tirreniche.
_ Sud e Sicilia, instabilità in arrivo: lunedì pomeriggio la perturbazione raggiungerà il resto del Sud e la Sicilia, con piogge diffuse e rovesci.
Secondo il meteorologo Luca Lombroso di Meteored, al momento non ci sono le condizioni per nevicate in pianura al nord, nemmeno con l’arrivo della perturbazione di domenica-lunedì.
Le prospettive per le località montane restano comunque interessanti: le Alpi centro-orientali e l’Appennino settentrionale vedranno i primi accumuli significativi della stagione, seppur non eccezionali.
La tendenza resta quella di un inizio inverno dinamico, con frequenti passaggi perturbati e temperature pienamente invernali, ma non rigidissime.
Per capire se dicembre porterà neve più abbondante e a quote ancora più basse, sarà necessario monitorare i prossimi aggiornamenti dei modelli.