Lupi uccisi in Trentino, la condanna del Cai

Il Club Alpino Italiano esprime profonda indignazione per il ritrovamento di quattro lupi morti a Levico Terme, sottolineando la necessità di una gestione più efficace della fauna selvatica e di una ferma condanna da parte delle istituzioni

4 febbraio 2025 - 15:41

Il 1° febbraio 2025, in località Barco di Levico, nel comune di Levico Terme, Trentino, sono state rinvenute le carcasse di quattro lupi. Questo episodio si aggiunge a una serie crescente di atti di bracconaggio che minacciano la fauna selvatica in Italia.

La condanna del Club Alpino Italiano

Il Club Alpino Italiano (CAI), attraverso il suo gruppo di lavoro sui Grandi Carnivori, ha espresso profondo sdegno per questo ennesimo atto di violenza contro la natura. In una nota stampa, il Cai ha ricordato: “Si tratta infatti solo dell’ultimo episodio, di una lunga serie, che colpisce in modo crescente ed allarmante le specie selvatiche del nostro paese. Il CAI condanna fermamente ogni vile atto di bracconaggio che, oltre ad essere illegale, è assolutamente deleterio per l’ecosistema naturale e quella catena trofica di cui anche l’essere umano fa parte.”

Richieste alle istituzioni

Il Cai sollecita le istituzioni a prendere una posizione più decisa contro tali crimini, chiedendo:

  • Fermezza nella condanna: Le istituzioni e gli organi preposti devono denunciare pubblicamente e condannare con forza questi atti, evitando qualsiasi forma di tolleranza.
  • Rapidità nelle indagini: Si richiede una maggiore celerità nella comunicazione dei risultati degli accertamenti condotti sugli animali ritrovati, per evitare che questi episodi cadano nel dimenticatoio.
  • Assicurare i colpevoli alla giustizia: È fondamentale identificare e perseguire legalmente gli autori di questi crimini, specialmente in periodi come quello attuale.

Un appello al rispetto delle leggi

Il Cai riconosce le difficoltà che alcune comunità locali affrontano nel convivere con la fauna selvatica, in particolare con i grandi carnivori. Tuttavia, sottolinea che farsi giustizia da sé non è una soluzione accettabile: “Non può accettare come soluzione al problema il farsi giustizia da sé, contravvenendo alla normativa in vigore. Questo, oltre al danno reale, compromette irrimediabilmente il normale rapporto democratico e il senso civico che ogni cittadino dovrebbe sempre conservare verso le istituzioni, le leggi e lo Stato” si legge nella nota.

Il Cai auspica una gestione più pragmatica e scientifica della questione lupo e, più in generale, della fauna selvatica, che tenga conto sia della conservazione delle specie che delle esigenze umane. Invita a decisioni politiche serie, basate su indicazioni tecnico-scientifiche, lontane da populismo e ideologie.

“Il futuro del rapporto tra natura ed interessi umani è molto delicato e tutt’altro che semplice, necessita di grande sforzo da parte di tutti per raggiungere un equilibrio, ad oggi molto fragile, mantenendolo poi nel tempo, sempre nel rispetto delle leggi”, si conclude così il comunicato del Cai.

Il Club alpino italiano ribadisce il suo impegno nella tutela dell’ambiente e nella promozione di una convivenza armoniosa tra uomo e natura, condannando fermamente ogni atto di violenza contro la fauna selvatica.

 

 

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