Soccorsi, sindaco sardo: serve obbligo assicurazione per trekking fai da te

Da chi si abbuffa e non riesce più tornare indietro a chi si avventura in infradito, aumentano i casi di escursionisti avventati che chiedono l'intervento dei soccorsi, i cui costi ricadono sulla comunità. Per il sindaco di Baunei la soluzione c'è: un' assicurazione obbligatoria per chi fa trekking.

23 giugno 2022 - 7:31

Soccorso agli escursionisti fai da te: lo sfogo del sindaco di Baunei in Sardegna

Dopo l’ennesimo intervento in soccorso per recuperare due escursionisti che si erano persi, il sindaco di Baunei ha perso definitivamente la pazienza.

Stefano Monni, in una intervista a La Nuova Sardegna, ha proposto che il costo dei soccorsi non cada sulla collettività ma sugli escursionisti fai da te, introducendo una polizza obbligatoria.

Credo che non sia giusto sobbarcarsi le spese di chi si mette in pericolo per la propria sconsideratezza. Secondo me” – ha dichiarato il sindaco – “è giunto il momento di obbligare gli escursionisti a stipulare una polizza assicurativa che li copra in casi di incidenti. La Regione deve emanare una normativa che consenta di eseguire dei controlli ed eventualmente applicare delle sanzioni per chi non si adegua. Probabilmente addebitare in un secondo momento i costi di un salvataggio diventa complicato, perché se interviene un elicottero sono molto onerosi. Però l’assicurazione obbligatoria potrebbe tranquillamente coprirli“.

I curiosi casi capitati sui sentieri di Baunei

Tra i casi capitati nel Baunei ce ne sono alcuni davvero curiosi, come quello del turista che si era abbuffato talmente tanto da non riuscire a riprendere la via del ritorno da Cala Goloritzè: recuperarlo con l’elicottero ha comportato un costo di 10mila euro.

Ma gli aneddoti del sindaco sono numerosi.

Un classico” – prosegue Monni – “sono quelli che si avventurano nei sentieri pietrosi e scoscesi armati di infradito: è ammissibile che poi, quando cadono e si fanno male, pretendano di essere salvati a spese di chi versa le tasse?

Oppure ci sono gli altri che, con 40 gradi all’ombra, si portano dietro un litro di acqua per tre persone. E puntualmente finiscono disidratati e non muovono più un passo: certi percorsi così impegnativi necessitano di preparazione e consapevolezza delle proprie capacità.

Da poco abbiamo avuto un incontro col prefetto e abbiamo deciso di installare ulteriori cartelli nei punti sensibili. In troppi si avventurano in solitaria e poi perdono l’orientamento. E per ritrovarli dobbiamo mobilitare i barracelli, oppure intervengono i carabinieri di Baunei, o i volontari del soccorso alpino“.

Il sindaco di Baunei ricorda anche, a proposito dei volontari della Protezione Civile, che volontari non significa senza costi.

Quando viene mobilitata una squadra di 15 unità” – spiega ancora Monni – “parliamo di quindici persone che comunque si assentano per un giorno dal proprio posto di lavoro, e che hanno diritto a un rimborso spese. I volontari, è bene che si sappia, non sono mai completamente gratuiti. Quindi chi mette a repentaglio la propria vita per imprudenza, dovrebbe avere l’obbligo di partecipare alle spese dei soccorsi, se non coprirle per intero. O si costringe gli escursionisti a stipulare un’assicurazione in caso di incidenti, oppure devono essere consapevoli che, in base al tipo di intervento necessario per salvarli, le spese gli saranno addebitate“.

 

 

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