Veneto, il Soccorso Alpino: allarme escursionisti impreparati

Il 2024 è stato un pessimo anno per gli incidenti in montagna, dicono i dati del Soccorso Alpino Veneto, che lancia l'allarme: troppa impreparazione e imprudenza, tra chi va sui sentieri

13 marzo 2025 - 14:47

Interventi nel 2024 del Soccorso Alpino Veneto: troppa impreparazione sui sentieri

Nel 2024, il Soccorso Alpino e Speleologico del Veneto, in collaborazione con il Suem 118, ha effettuato 1.081 interventi, soccorrendo 1.225 persone.

Un dato che conferma un trend in crescita, in cui l’impreparazione gioca un ruolo sempre più rilevante.

Le richieste di soccorso dovute a scarsa preparazione fisica e psicologica, perdita dell’orientamento e ritardi hanno rappresentato il 30% del totale, in aumento rispetto al 2023.

Anche i malori, spesso causati da sforzi eccessivi, hanno registrato un incremento, raggiungendo l’11,8%.

Sebbene le cadute e le scivolate siano leggermente diminuite (-1,3%), continuano a essere la principale causa di intervento, rappresentando il 33,7% dei casi.

Nel 2024 sono stati effettuati 66 interventi di ricerca, con un aumento del 10,1% rispetto all’anno precedente. Il numero di decessi in montagna è salito a 61, segnando un incremento del 3,4%.

Questi dati evidenziano quanto sia fondamentale affrontare la montagna con preparazione e consapevolezza.

Escursionisti impreparati: un problema in crescita

Uno degli aspetti più preoccupanti è l’aumento delle persone che si avventurano in montagna senza un’adeguata preparazione.

La facilità con cui oggi si accede alle informazioni online porta molti a sottovalutare i rischi, spingendo anche chi non ha esperienza ad affrontare percorsi impegnativi senza le giuste competenze.

Un problema sempre più frequente è l’affidamento esclusivo a tracce GPS scaricate da internet, spesso non aggiornate o inadatte al livello dell’escursionista.

In molti casi, i percorsi risultano più difficili del previsto o conducono in zone pericolose, causando disorientamento e situazioni di emergenza.

Un altro fattore di rischio è la tendenza a seguire le mode dettate dai social media. Molti luoghi vengono presentati come facilmente accessibili, portando persone inesperte a sottovalutare le difficoltà del percorso.

Questo fenomeno ha contribuito all’aumento degli interventi per escursionisti illesi, che nel 2024 hanno rappresentato il 30% delle richieste di soccorso: persone senza problemi fisici che, trovandosi in difficoltà, non sono più in grado di tornare indietro.

A questo proposito, il presidente del Soccorso Alpino Veneto, Giuseppe Zandegiacomo Sampogna, ha dichiarato al Quotidiano del Piave: “Negli ultimi anni abbiamo registrato un’impennata nei soccorsi per mancata preparazione fisica e psicofisica, perdita dell’orientamento, incapacità e ritardi. Quest’anno questi casi costituiscono il 30% del totale. È fondamentale continuare le campagne di prevenzione per sensibilizzare chi frequenta la montagna, affinché la affronti con maggiore preparazione e consapevolezza“.

Attività più a rischio e principali cause di incidente

L’escursionismo è l’attività che registra il maggior numero di soccorsi, rappresentando il 55,7% dei casi.

Seguono lo sci in pista (7,4%), le vie ferrate (5,5%) e la mountain bike (4,5%).

In crescita il parapendio, che ha visto un aumento degli interventi nelle Prealpi Venete, raggiungendo il 2,3% del totale.

Le principali cause di incidente restano le cadute e le scivolate, spesso dovute a errori evitabili come l’uso di calzature non adeguate o la scarsa esperienza nell’affrontare terreni impervi.

Un altro elemento critico è il cambiamento improvviso delle condizioni meteorologiche: molti escursionisti partono senza verificare le previsioni e si trovano in difficoltà a causa di pioggia, neve o nebbia.

Anche la stanchezza e la disidratazione sono fattori di rischio.

Affrontare percorsi lunghi senza un’adeguata preparazione fisica aumenta la probabilità di malori, soprattutto in caso di dislivelli significativi. L’altitudine può inoltre influire sulle prestazioni, causando affaticamento e riducendo la lucidità nei momenti critici.

Prevenzione e sicurezza: la chiave per ridurre gli incidenti

Il Soccorso Alpino sottolinea l’importanza della prevenzione per ridurre il numero di interventi.

La conoscenza del percorso è il primo passo per una maggiore sicurezza: prima di partire, è essenziale informarsi sulle caratteristiche dell’itinerario, valutare il proprio livello di preparazione e scegliere un’attrezzatura adeguata.
Anche la pianificazione è fondamentale.

Partire presto per evitare di trovarsi in difficoltà al calare del buio, portare con sé acqua e alimenti energetici, verificare il meteo e avere sempre un piano di riserva in caso di imprevisti sono accorgimenti essenziali per affrontare la montagna in sicurezza.

La formazione è un altro elemento chiave.

Imparare a leggere una mappa, utilizzare una bussola e conoscere le basi del primo soccorso può fare la differenza in caso di emergenza. Partecipare a corsi di escursionismo o alpinismo aiuta a sviluppare le competenze necessarie per gestire situazioni difficili.

Infine, è necessario promuovere una cultura della sicurezza, contrastando la tendenza a minimizzare i rischi.

Il Soccorso Alpino evidenzia come i social media possano alimentare un falso senso di sicurezza, spingendo molte persone a intraprendere percorsi pericolosi senza la necessaria preparazione.

Diffondere una corretta informazione sui pericoli della montagna è essenziale per prevenire incidenti e ridurre il numero di interventi.

La montagna è un ambiente affascinante, ma va affrontata con rispetto e preparazione. Solo con la giusta consapevolezza è possibile vivere l’esperienza in sicurezza, evitando di trasformare un’escursione in un’emergenza.

 

 

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