19 marzo 2020 - 11:50

Tempo di viaggiare

I giorni lunghi dell’estate sono un invito irresistibile al viaggio. Gli amanti del turismo lento sanno che la distanza dal quotidiano non si può stimare in chilometri lineari, ma in quella strana unità di misura “tridimensionale” che si potrebbe definire come “profondità”, nel tempo e nello spazio…

In un best seller della letteratura fantasy di qualche decennio fa accadeva così: solo rallentando si poteva impedire che le ore e i minuti scivolassero via fra le dita, solo stando al passo di una lentissima tartaruga la piccola Momo poteva distanziare gli uomini grigi, famelici predoni del tempo degli uomini…

Eccoci quindi sulle strade consuete, ma a passo lento. La magia non si fa attendere e succede che il viaggio di Serafino Ripamonti fra le vie e i sentieri del Lazio si trasformi in un’avventura che si immerge nel tempo sino a più di 2000 anni fa. I suoi passi ricalcano quelli dei pellegrini che per secoli hanno percorso i cammini di fede che attraversano la regione, diretti verso Roma. Lungo la strada, c’è tutto il tempo per incontrare culture, tradizioni e paesaggi che, di questa storia plurimillenaria, sono lo straordinario racconto vivente.

Immersione profonda nel territorio è anche quella di Marco Carlone. Nella sottile striscia di terra del promontorio dell’Argentario, incastonato nel blu del Tirreno, fra Alto Lazio e Maremma, il nostro redattore ritrova i segni di una presenza antica dell’uomo: etruschi, romani, spagnoli, austriaci, persino gli eserciti di Napoleone sono passati in questi luoghi e si sono lasciati incantare dalla bellezza di una natura ancora oggi potente e selvaggia.


È sempre Carlone a portarci lontano dalle strade più trafficate verso le verdi campagne del Molise. Per chi viaggia a passo lento le stradine secondarie sono le vie più dirette per raggiungere il cuore del territorio, lontano dai luoghi comuni. Così la regione più piccola d’Italia svela la sua verità di immenso spazio di natura tutto da scoprire, teatro ideale per un grande viaggio, pieno di sorprese!

Dall’incanto della campagna passiamo a quello delle alte quote, con il reportage firmato dal caporedattore Enrico Bottino e corredato dalle immagini dei fotografi di PixCube, a caccia della luce incomparabile e delle bellezze del Parco Nazionale Gran Paradiso.

Con un balzo scavalchiamo addirittura l’Oceano Atlantico, per raggiungere le coste nord orientali del Brasile, dove Carlo Rocca ci propone l’affascinante esperienza di un viaggio responsabile a contatto con la vita quotidiana delle comunità di pescatori locali e delle popolazioni indigene.


Concludiamo il nostro lungo cammino seguendo ancora le orme di Enrico Bottino, questa volta dirette a Est, dove sorge il sole, oltre l’Adriatico, alla scoperta di borghi, monumenti e storie della Dalmazia e del Montenegro. Si attraversano luoghi testimonianza dei combattimenti tra i più insensati della storia moderna, nella speranza di non vedere più i volti dei giorni del dolore.

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