L'Appennino modenese e reggiano è una terra di confine, da sempre cerniera fisica e culturale tra la valle del Po e l’Italia mediterranea.

18 marzo 2020 - 11:12

Visitare l’Appennino modenese e reggiano significa immergersi in una terra capace di sorprendere con paesaggi di grande valore naturalistico, in cui l’uomo è riuscito a integrarsi in modo armonico.

Una rete di itinerari da percorrere a piedi, in bici, a cavallo o con le ciaspole vi attende… insieme all’accoglienza genuina dei tanti operatori locali presenti sul territorio

Sede di un parco nazionale e di numerosi parchi regionali e aree protette, il territorio ha saputo mantenere il suo sapore più antico, fatto di secolari tradizioni montanare e contadine, ma anche di strutturarsi per diventare una palestra a cielo aperto dove praticare le attività più svariate, soprattutto quelle che consentono di conoscere e attraversare il paesaggio in modo lento e gentile.

Da vedere lungo il percorso

Chi visita l’Appennino modenese e reggiano non può perdere il Monte Cimone, la più alta vetta dell’Appennino settentrionale (2165 metri s.l.m.) che ospita una prestigiosa stazione meteorologica (riconosciuta dall’organizzazione meteorologica mondiale) e una stazione di ricerca per lo studio dell’atmosfera e del clima.

Imperdibile anche il Giardino Botanico Alpino Esperia e i Laghi della Ninfa e Pratignano.

Per le attività sportive si segnalano l’area di Pratizzano, del Ventasso e di Cerreto Laghi, oltre che il Parco Avventura Cerwood, il più grande d’Italia.

Chi ama inseguire le tracce della storia locale, amerà il borgo di Doccia, storicamente abitato da famiglie di pastori e recentemente ristrutturato, così come il borgo di San Pellegrino in Alpe, dove oggi si trova il Museo della civiltà contadina.

I borghi di Succiso e Cerreto Alpi si contraddistinguono per l’esperienza di turismo di comunità, progetto nato per per promuovere uno sviluppo turistico sostenibile, in una comunità viva e attiva.

 

Da ovest a est, tutto l’Appennino di Reggio e Modena 

L’Appennino modenese e reggiano può essere attraversato da occidente a oriente, ripercorrendo in parte la tratta che un tempo veniva percorsa cavallo e che oggi attira anche escursionisti, ciaspolatori e ciclo-turisti.

Un percorso che entra nella provincia di Reggio Emilia a partire dal Passo di Lagastrello (al confine con la provincia di Parma e quella di Massa-Carrara) e poi tocca i Passi della Scalucchia, del Cerreto e Pradarena, il Rifugio Segheria Abetina Reale, fino al Passo delle Radici.

Da Passo delle Radici si entra in provincia di Modena con Sant’Anna Pelago e Pievepelago, poi il Lago della Ninfa, i Taburri e il Rifugio Capanno Tassoni, fino al confine con Bologna.

In territorio modenese e reggiano si segnala la presenza di numerose vie storiche: il Sentiero Matilde, la Via Romea Nonantolana, la Via Bibulca e la Via Vandelli.

Nell’area passano, inoltre, 6 tappe dell’Alta Via dei Parchi: un itinerario da percorrere a piedi lungo il crinale dell’Appennino tra Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

 

Prodotti enogastronomici

Non si può descrivere questo pezzo di Appennino tosco-emiliano senza segnalare la presenza di decine di prodotti tipici tradizionali, tratto caratteristico di una terra che ha fatto della buona tavola un marchio riconosciuto in tutto il mondo.

In Emilia il piacere di ogni escursione prosegue anche a tavola, presso i numerosi ristoranti, trattorie e osterie dove gustare infinite prelibatezze.

Da non perdere le numerose paste fresche all’uovo, come i cappelletti in brodo di carne, i tortelloni di ricotta e spinaci, i tortelli di zucca o patate, le tagliatelle; gli svariati salumi tra i quali spiccano i Prosciutti D.O.P di Parma e di Modena da gustare con gli infiniti impasti di acqua e farina che gli uomini di queste terre hanno inventato nei secoli: gnocco fritto, crescentine montanare, ciacci, borlenghi, ecc.

Come dimenticare poi il vero re dei formaggi italiani: il Parmigiano-Reggiano (imperdibile con poche gocce di Aceto Balsamico tradizionale di Modena), l’erbazzone (tipica torta salata reggiana a base di bietole) e i frizzanti vini lambruschi, nati per accompagnare al meglio la cucina emiliana.

 

Gli itinerari in Provincia di Reggio Emilia

Dal Passo del Lagastrello al Passo della Scalucchia

Dal Passo della Scalucchia al Passo del Cerreto

Dal Passo del Cerreto al Passo della Pradarena

Dal Passo della Pradarena al Rifugio Segheria Abetina Reale

Dal Rifugio Segheria Abetina Reale al Passo delle Radici

Dal Passo delle Radici a Sant’Anna Pelago

Da Sant’Anna Pelago a Pievepelago

Da Pievepelago al Lago della Ninfa

Dal Lago della Ninfa a I Taburri

Da I Taburri al Rifugio Capanno Tassoni

 

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