Woman looks at beautiful turquoise lake in the mountain ( oeschinensee in Switzerland)
Quando si parla di attività fisica, la corsa viene spesso considerata la scelta più efficace per restare in salute o per realizzare obiettivi importanti, come ad esempio dimagrire.
Ma è davvero così?
Ebbene no.
Una semplice camminata può offrire benefici sorprendenti, spesso superiori a quelli della corsa, soprattutto se si va a piedi con regolarità.
Ecco otto motivi per cui camminare è una scelta migliore di correre, per il corpo e per la mente.
Correre implica un impatto maggiore su piedi, caviglie, ginocchia e schiena.
Ogni falcata sottopone le articolazioni a sforzi intensi, moltiplicati dal peso corporeo, e può favorire infortuni come tendiniti, fasciti plantari o microfratture.
Camminare, invece, è un’attività a basso impatto: il piede resta sempre in contatto con il terreno, l’appoggio è più stabile e il carico viene distribuito in modo più armonico.
Il risultato?
Minore rischio di infortuni e maggiore longevità dell’apparato muscolo-scheletrico.
Non tutti possono correre.
Età, patologie, sovrappeso o semplicemente abitudini personali possono rendere la corsa inadatta o poco sostenibile. Camminare, invece, è accessibile a quasi tutti, a qualunque età.
Ph.: Gettyimages/Christopher Moswitzer
È un tipo di movimento che si può praticare anche in terza età, adattandola alle proprie possibilità.
E proprio per questo può diventare un compagno di vita costante, senza interruzioni legate a infortuni o stanchezza eccessiva.
A volte, per stare bene, basta solo mettere un piede davanti all’altro.
Un’abitudine semplice e antica quanto il mondo, un investimento nella salute praticamente senza costi, ma con valore aggiunto inestimabile.
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Si tende a pensare che solo la corsa faccia dimagrire davvero.
In realtà, camminare può essere anche più efficace, se si è costanti nel tempo.
E – spoiler – è più facile essere costanti nel tempo camminando che correndo.
Uno studio californiano ha mostrato che, percorrendo 17 chilometri a settimana, camminatori e corridori perdevano peso in modo simile.
È vero che i corridori sembrano avere un maggiore controllo dell’appetito, ma questo dipende da fattori ormonali complessi.
Il punto centrale è che camminare fa bruciare calorie, stimola il metabolismo e può aiutare nel lungo periodo, soprattutto perché, appunto, è più sostenibile nel tempo.
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Camminare è un gesto spontaneo, che può essere facilmente integrato nella routine quotidiana.
A differenza della corsa, che è un esercizio strutturato e spesso richiede preparazione, abbigliamento specifico e un tempo dedicato, camminare si può fare ovunque, senza attrezzature, anche durante gli spostamenti quotidiani.
In termini tecnici, camminare è considerata un’attività fisica, non un esercizio vero e proprio: non serve “allenarsi” per farlo, basta mettersi in movimento.
E questo rende più facile essere costanti.
Per farla breve: non sono necessarie levatacce alle 5 per poi cambiarsi e rifare la doccia, basta adottare alcuni piccoli accorgimenti che s’integrano nella vita quotidiana
Quali? Ad esempio fare un pezzo di strada a piedi verso l’ufficio, oppure camminare un po’ nella pausa pranzo.
Camminare è un po’ un kit naturale per il benessere che portiamo sempre con noi, sempre a disposizione e senza controindicazioni.
Mentre la corsa tende a essere un’attività individuale, spesso isolata, camminare apre più facilmente alla socialità.
Si cammina al ritmo della conversazione, si condividono percorsi, si osserva l’ambiente e si entra in contatto con ciò che ci circonda.
Ph.: Gettyimages/Arseniy Bobrov
Non a caso, cammini come quello di Santiago o i sentieri naturalistici in tutta Europa sono diventati esperienze collettive di scoperta e relazione.
Camminare stimola l’incontro, la riflessione, la conoscenza di sé e degli altri.
Ed è dimostrato che una maggiore socialità comporta maggiori benefici per la salute.
Camminare è uno strumento potente per riequilibrare la mente.
Numerosi studi evidenziano come riduca i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e stimoli la produzione di endorfine, migliorando l’umore.
Inoltre, camminare regolarmente contribuisce ad aumentare la lucidità mentale, la concentrazione e la qualità del sonno.
Rispetto alla corsa, spesso percepita come un’attività più “agonistica” e faticosa, il cammino permette uno stato di calma attiva: ideale per chi cerca equilibrio senza dover “spingere” il corpo al limite.
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Si pensa spesso che solo uno sforzo intenso, come nel caso della corsa, possa far bene al cuore.
Ma uno studio del 2013 condotto su circa 50.000 persone ha mostrato che chi cammina regolarmente, bruciando le stesse calorie dei runner, riduce il rischio di malattie cardiovascolari in misura anche superiore.
Ph.: Gettyimages/gbh007
A parità di dispendio energetico, il cammino protegge cuore e vasi sanguigni quanto – se non più – della corsa, con meno stress per l’organismo.
Camminare a passo sostenuto, quindi, può essere un’ottima forma di prevenzione.
Dopo una corsa intensa, il corpo ha bisogno di tempo per recuperare: muscoli indolenziti, articolazioni stressate, eventuali microlesioni.
Camminare, invece, non richiede un vero e proprio recupero, a meno che non si sia macinato un trekking chilometrico o con dislivelli importanti.
In generale, si può camminare ogni giorno, anche più volte al giorno, senza rischi.
Questo consente di accumulare minuti di attività fisica molto più facilmente, raggiungendo – o superando – i 150 minuti settimanali consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In questo senso, la regolarità diventa un potente alleato della salute.
Un’abitudine sana, la più antica e naturale strategia che abbiamo a disposizione per stare bene.
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